Il lemma plorare

Definizioni

Definizione di Treccani

plorare
v. intr. e tr. [dal lat. plorare] (io plòro, ecc.), poet. –
1. intr. (aus. avere) piangere, lamentarsi: amorose vespe mi pungon sì che ’nfin qua il sento e ploro (petrarca); anco ogni giorno se ne parla e plora in mille parti (manzoni).
2. con uso trans., compiangere, piangere una persona morta: guglielmo fu, cui quella terra plora che piagne carlo e federigo vivo (dante); ploravan tutte l’ancor vivo ettorre ... le dolorose (v. monti). ◆ part. pres. plorante, per lo più come agg., letter., piangente, lamentoso, o anche implorante: si comprendeva bene, ... dal tono della loro voce, fra il plorante, l’insistente, il fastidioso, che erano imputati o parenti o amici d’imputati (serao); lo spirito travolgente della vecchia russia, come lo sentite venir su lento, plorante, ma fatale nel canto dei rematori del volga (Cardarelli).

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Definizione di Hoepli

plorare
[plo-rà-re] (plòro)

a v.tr.
poet. compiangere, piangere qualcosa o qualcuno: ploravan tutte l'ancor vivo ettorre (monti)
b v.intr. (aus. avere)
poet. piangere, gemere: e dentro da lo core struggo e ploro (dante)
|| estens. lamentarsi, dolersi

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Definizione di Garzanti linguistica

plorare
[plo-rà-re]
io plòro ecc.
a aus. avere
(lett.) lamentarsi, piangere: rispuosi in guisa d’uom che piange e plora (PETRARCA Trionfi)
♦ v.tr.
a aus. avere
(lett.) compiangere, rimpiangere: Guiglielmo fu, cui quella terra plora / che piagne Carlo e Federigo vivo (DANTE Par. XX, 62-63)

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Etimologia

← dal lat. plorāre.