Il lemma autorità
Definizioni
Definizione di Treccani
autorità
s. f. [dal lat. auctorĭtas -atis, der. di auctor -oris «autore»; propr. «legittimità»]. –
1. a. nell’ambito giuridico e politico, la posizione di chi è investito di poteri e funzioni di comando, e la cui forza è basata da un lato sulla sintesi del volere con la legge, dall’altro sul riconoscimento ufficiale della forza stessa: l’a. dello stato, del governo, dei ministri, del tribunale, di un funzionario; principio di a., l’affermazione della necessità di un potere sovrano (per un’altra accezione di questa locuz., v. il n. 3 b); fig., l’a. delle leggi. b. spesso con riferimento diretto alle persone che esercitano un potere legittimo o agli organi che svolgono determinate funzioni pubbliche: l’a. governativa, civile, militare, di pubblica sicurezza, ecclesiastica, marittima, ecc.; a. giudiziaria, il complesso degli organi che esercitano la giurisdizione ordinaria, comprendente sia gli organi giudicanti sia quelli requirenti; a. costituita, riconosciuta e sanzionata dallo stato (con partic. riferimento agli organi e alle persone cui è affidata la tutela dell’ordine pubblico); pubblica a. (o assol. autorità), la pubblica amministrazione in senso lato, con riferimento sia agli organi dello stato sia a quelli degli enti ausiliarî. di uso frequente la locuz. avv. d’autorità, con provvedimento preso da un potere costituito (o comunque da un pubblico potere) e reso immediatamente esecutivo: demolire d’a. una costruzione abusiva; i veicoli in sosta d’intralcio saranno rimossi d’autorità. c. in senso più concr., e per lo più al plur. (sull’esempio del fr. autorités), gli individui stessi preposti a cariche pubbliche implicanti funzioni di comando: le a. civili e militari; le più alte a. ecclesiastiche; obbedire alle a.; consegnare alle a.; la cerimonia si svolgerà alla presenza (o con la partecipazione) delle più alte a. dello stato. d. sul modello dell’ingl. authority (v.), nella pubblica amministrazione, organo o ente preposto ad un compito specifico: autorità per l’informatica, istituita nel 1993 per la realizzazione, progettazione e sviluppo dei sistemi informatici nella pubblica amministrazione.
2. l’azione determinante che la volontà di una persona esercita (per forza propria, per consenso comune, per tradizione, ecc.) sulla volontà e sullo spirito di altre persone: l’a. del padre sui figli, del maestro sugli scolari; avere, godere, acquistare, perdere a.; esercitare un’a.; fare uso, abusare della propria a. (per l’abuso di a. come reato, v. abuso); avere l’a. di fare, di ordinare, d’impedire una cosa; chi ti dà l’a. di giudicarmi?; di propria a., di proprio arbitrio. riferito a cose astratte, è spesso sinon. di validità, valore: disposizione che ha a. di legge.
3. per estens.: a. stima, credito di cui un individuo gode (per età, virtù, scienza, ingegno, ecc., o per particolare competenza in qualche professione o disciplina) nel far fede, consigliare, guidare, proporre: la sua canizie gli conferisce a.; avere a. nel campo degli studî, in fatto di lingua, di medicina; s’è imposto con l’a. del proprio nome, del proprio casato; anche con riferimento a cose astratte: l’a. del senno, dell’esperienza, del sapere. b. testimonianza o affermazione autorevole: basarsi, appoggiarsi sull’a. di uno scrittore; citare l’a. di un filosofo, di un economista, di un testo di lingua; chi disputa allegando l’a., non adopera lo ’ngegno, ma più tosto la memoria (leonardo); incomprensibile è per me come si scriva la storia senza allegare le a., si raccontino i fatti senza allegare le fonti (confalonieri); anche, esempio autorevole, e in partic. (ma quest’uso è raro nella lingua italiana) citazione tratta da un’opera considerata testo di lingua: dei quali modi vivi se mancheranno le a. scritte, i compilatori staranno contenti, come usò la vecchia crusca, a registrarli aggiungendo una dichiarazione in forma d’esempio (carducci). principio di a., principio per cui si riconosce validità assoluta a dottrine, spec. filosofiche o scientifiche, non per il loro fondamento razionale, ma unicamente in base all’autorevolezza e al prestigio di chi le ha avanzate. c. con sign. concr., persona che ha particolare credito e competenza in qualche disciplina o materia: essere un’a. negli studî giuridici, in fatto di cucina, di sport, ecc.
4. nel linguaggio sport., facilità nel superare una prova dimostrando maggior classe dell’avversario: i nostri tennisti hanno vinto con autorità.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
autorità
[au-to-ri-tà]
1. potere legittimo di emanare disposizioni vincolanti per i destinatari; diritto di decidere, di agire, di dettare norme e leggi: l'a. dello stato, della legge; l'a. di un magistrato
|| agire d'autorità, in virtù dell'autorità di cui si dispone
2. stima, credito, considerazione: uomo di grande a. nel campo delle scienze; regge la cattedra con somma a.; approfitta troppo dell'a. del suo nome
3. testimonianza, esempio autorevole: ciò che affermo poggia sull'a. di un grande filosofo; appelliamoci all'a. del codice
4. estens. condizione di superiorità capace di esercitare influenza sul volere altrui: godere, avere a. presso qualcuno; hai piena a. di decidere a tuo esclusivo giudizio
|| d'autorità, con decisione, senza indugio: d'a. ha risolto tutto in breve tempo
|| dare autorità a qualcuno di fare qualcosa, dargliene il diritto, autorizzarlo
|| fare qualcosa di propria autorità, di proprio arbitrio
|| prendersi l'autorità, prendersi l'arbitrio
5. fig. complesso di organi pubblici investiti di legittimo potere: a. giudiziaria; a. di pubblica sicurezza
|| autorità costituita, legalmente riconosciuta dallo stato
|| al pl. insieme delle persone investite di un pubblico potere: a. ecclesiastiche, civili, militari, scolastiche; interverranno tutte le maggiori a. del paese
6. fig. persona autorevole, degna di credito, di stima per particolare capacità o competenza: è un'a. nel campo della fisica, in linguistica
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Etimologia
← dal lat. auctoritāte(m), deriv. di āuctor -oris ‘autore’.
Termini vicini
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