Il lemma correzióne
Definizioni
Definizione di Treccani
correzióne
s. f. [dal lat. correctio -onis, der. di corrigĕre «correggere», part. pass. correctus]. –
1. a. l’azione e il modo di correggere, cioè di migliorare, o cercare di migliorare, moralmente: metodi, mezzi di correzione (talora anche per indicare quelli che sono, più propriam., punizioni e castighi); casa di correzione, istituto di pena per minorenni, non più in uso nell’attuale legislazione, nella quale è stato sostituito dalla casa di rieducazione. b. parole d’ammonimento, di rimprovero; riprensione: fare, ricevere una c.; approfittare, tener conto delle correzioni. con il sign. di riprensione, la parola è usata anche nel diritto canonico, ma come traduz. del lat. correptio (che, derivato da corripĕre nel senso di «chiamare in giudizio», ha assunto il sign. di «rimprovero» o «castigo», confondendosi con correctio).
2. a. l’atto di correggere uno scritto o uno stampato indicando le parti errate o inesatte oppure sostituendo le lettere, le parole, le frasi, i numeri, i segni in cui vi siano errori materiali o che per altra ragione si vogliano cambiare, con altre lettere, parole, ecc.: fare la c. dei compiti degli alunni; c. di un calcolo; c. di un disegno, di un progetto; c. delle bozze, eseguita dall’autore o da un correttore sulle prove di stampa (con richiami al margine per mezzo di segni convenzionali) come guida per eseguire poi la c. tipografica; c. di una sentenza, c. di una ordinanza, consentite soltanto nei casi in cui esse siano inficiate da omissioni o da errori materiali o di calcolo. b. il segno stesso col quale si indica un errore, o la sostituzione fatta in uno scritto, in uno stampato, sulle bozze, ecc.: le c. vanno fatte a penna; un compito pieno di correzioni; manoscritto con correzioni di mano dell’autore. anche i ritocchi apportati a un disegno, a una pittura, a una scultura, ecc.; c. cromatica, procedimento mediante il quale vengono corretti i difetti di negativi per la stampa a colori.
3. qualsiasi azione o intervento con cui si cerca di correggere, cioè rimediare o compensare o eliminare un difetto di varia natura: la c. delle ametropie dell’occhio, mediante lenti opportune; fare esercizî per la c. della pronuncia. con accezioni partic., nel linguaggio scient. e tecn.: a. aggiunta o sottrazione a dati numerici, per es. alle misure fornite da uno strumento, di quantità numeriche, dette esse stesse correzioni, in modo da eliminare dai dati in questione determinati errori sistematici; così, per es., alla misura di pressione data da un barometro occorre aggiungere quantità dipendenti dalla temperatura ambiente (c. termometriche), dalla latitudine (c. gravimetriche) e dalla altitudine (c. altimetriche) per avere la pressione barometrica «normale», cioè riportata a temperatura di 0 °c, a latitudine di 45° e al livello del mare; all’indicazione data da una bussola magnetica occorre aggiungere quantità opportune per tener conto dell’influenza delle masse metalliche circostanti (c. di deviazione) e della declinazione magnetica (c. di declinazione), cioè per poter «correggere la rotta» e passare dalla rotta «bussola» alla rotta vera; ecc. b. intervento, solitamente di modesta entità, che si effettua sugli organi di comando di una macchina, di un apparecchio, di un impianto industriale al fine di compensare l’effetto di eventuali cause perturbatrici: per es., le continue correzioni operate sullo sterzo di un autoveicolo o sul timone di un’imbarcazione per mantenere il voluto assetto di marcia o la rotta desiderata; anche, l’intervento in un circuito elettrico mediante un reostato, al fine di mantenere costante l’intensità della corrente. c. operazione con cui si modificano, allo scopo di migliorarle, le condizioni o le caratteristiche di qualche cosa, mediante opere materiali, spostamenti, addizione di sostanze opportune, ecc.: c. del tracciato o della pendenza di una strada; c. di un torrente, complesso di opere mediante le quali si riduce la pendenza dell’alveo di un torrente allo scopo di impedire, o limitare grandemente, il trasporto solido da parte delle acque di piena e l’erosione al piede delle sponde; c. di un terreno, pratica agricola che ha lo scopo di modificare la reazione di un terreno troppo acido o troppo alcalino, contribuendo indirettamente a migliorare le condizioni fisico-meccaniche del suolo, che sono spesso in dipendenza della reazione; c. del bagno, in metallurgia, eseguita regolando il tenore delle aggiunte per ottenere una lega della composizione desiderata; in enologia, c. dei mosti, per modificarne soprattutto acidità e tenore di zucchero; c. dei vini, per rimediare a talune deficienze e migliorarne i caratteri organolettici, modificando gradazione alcolica, acidità, colore, tenore di tannino e di zucchero. c. del fronte, eufemismo con cui, in comunicati e bollettini militari, si maschera talora una vera e propria ritirata.
4. nella retorica latina, termine (lat. correctio) corrispondente al gr. ἐπανόρϑωσις: v. epanortosi.
5. ant. correttezza: il capo principale de l’elocuzione è la c. de la lingua (caro). ◆ dim. correzioncèlla, correzioncina.
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Definizione di Hoepli
correzione
[cor-re-zió-ne]
1. azione e risultato del correggere: c. dei compiti; quest'abito non cade bene, ha bisogno di alcune correzioni
|| Segno grafico con cui si indica un errore in uno scritto: un compito pieno di correzioni; correzioni a penna, a matita
|| edit correzione di, in bozze, eseguita confrontando le bozze di stampa con l'originale dattiloscritto allo scopo di eliminarne sviste o refusi
|| tip correzione tipografica, in piombo, eseguita dal tipografo direttamente sulla composizione tipografica in base alle bozze corrette
2. rimprovero, ammonimento: dare, ricevere una correzione
|| non com. punizione, castigo: istituto, casa di c. per minori
3. operazione di modifica di qualcosa allo scopo di migliorarla, di renderla più adatta alla sua funzione e sim.: c. dell'alveo, delle rive di un fiume; c. di un terreno
|| mil correzione del tiro, nelle armi da fuoco, regolazione dell'alzo in modo che i proiettili giungano esattamente sul bersaglio voluto
|| ott cura delle imperfezioni della vista, mediante l'applicazione di opportune lenti
4. pop. aggiunta di una sostanza a una bevanda, spec. liquore a caffè
5. ant. precisione, correttezza
‖ dim. correzioncèlla; correzioncìna
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Definizione di Garzanti linguistica
correzione
[cor-re-zió-ne]
pl. -i
1. il correggere, l’essere corretto: la correzione di un’abitudine; correzione di un fiume, la modificazione artificiale del suo corso |correzione di borsa, (fin.) ripiegamento temporaneo dei prezzi delle azioni quotate in borsa nell’ambito di una tendenza ascendente | in particolare, la modificazione apportata a un testo per correggerlo o per migliorarlo; anche il segno o i segni fatti a questi fini: la correzione dei compiti, delle bozze; uno scritto pieno di correzioni
2. aggiunta di una piccola quantità di liquido a bevande o altro
3. (scient.) variazione che si apporta a una grandezza per compensare gli errori dello strumento di misura
4. (non com.) punizione, ammonimento, rimprovero
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Etimologia
← lat. correctiōne(m), deriv. di corrigĕre ‘correggere’.
Termini vicini
correzionale correttóre corrètto correttivo correttézza corresponsióne corresponsabilità corresponsàbile córrere corrèo correntìzio correntista correntino correntina correntìa correntézza corrènte4 correligionàrio correlazióne correlatóre correlato correlativo correlare correità corregionale correggitóre correggiòla correggiménto correggiato corréggia corrida corridóio corridóre corrièra corrière corrigèndo corrimano corrióne corrispettività corrispettivo corrispondènte corrispondènza corrispóndere corrispósta corritóre corrivo corroboraménto corroborante corroborare corroborativo corródere corrodibilità corrodiménto corrómpere corrompiménto corrompitóre corroṡióne corroṡivo corróso corrótto