Il lemma approvare

Definizioni

Definizione di Treccani

approvare
v. tr. [lat. approbare, comp. di ad- e probare «approvare»] (io appròvo, ecc.). –
1. riconoscere giusta o buona una cosa: a. un discorso; a. la condotta di qualcuno; dare il proprio consenso: a. una proposta; anche assol.: approvò con un cenno del capo; seguito da prop. oggettiva: non approvo che tu ti comporti così.
2. con sign. partic.: a. di assemblea deliberativa, giudicare con voto favorevole: la camera approvò il progetto di legge; il bilancio è stato approvato. b. di autorità amministrativa, permettere l’esecuzione di un atto emanante da autorità inferiore o da un ente pubblico. c. giudicare favorevolmente, in genere: la commissione d’esame lo approvò in tutte le materie. ◆ part. pass. approvato, anche come agg., spec. nel linguaggio scolastico: i candidati approvati sono 24, i respinti 5.

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Definizione di Hoepli

approvare
[ap-pro-và-re] ant. approbare
(appròvo)

v.tr.
1. ritenere buono, vero, giusto: approvo la tua condotta
|| ass. assentire: tutti approvarono
CONT. biasimare, disapprovare
2. giudicare favorevolmente qualcuno: se parli così, non possono approvarti
|| Ritenere idoneo, promuovere: al concorso non l'hanno approvato
3. estens. accogliere, accettare con voto favorevole: la legge è stata approvata all'unanimità
CONT. respingere, rifiutare
4. ant. provare, sperimentare

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Definizione di Garzanti linguistica

approvare
[ap-pro-và-re]
io appròvo ecc.
a aus. avere
1. valutare in modo positivo; considerare giusto, valido, conveniente: approvare una scelta, un progetto | assentire, annuire: approvò con un cenno del capo
2. riconoscere idoneo, promuovere: approvare un alunno
3. (dir.) deliberare favorevolmente rendendo valido, operante: approvare il bilancio, una legge

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Etimologia

← lat. approbāre, comp. di ăd e probāre ‘approvare’.