Il lemma miṡericòrdia
Definizioni
Definizione di Treccani
miṡericòrdia
s. f. [dal lat. misericordia, der. di miserĭcors -ordis: v. misericorde]. –
1. a. sentimento di compassione per l’infelicità altrui, che spinge ad agire per alleviarla; anche, sentimento di pietà che muove a soccorrere, a perdonare, a desistere da una punizione, e sim.: avere, sentire m. di uno, del suo stato, delle sue sofferenze; usare m. a uno, soccorrerlo, perdonarlo, risparmiarlo; fare una cosa per m., per bontà propria, per spirito di carità, non per obbligo; pare che lo faccia per m.!, di chi concede o compie qualche cosa, a cui è tenuto, con aria di condiscendenza come se facesse un atto di grande generosità o di carità; non c’è più m. a questo mondo, espressione di pessimistica constatazione dell’egoismo e della durezza di cuore degli uomini. opera di m., nella morale cristiana, opera in cui si esercita la virtù della misericordia (opere di m. spirituali, corporali), e, con sign. più generico, atto di bontà, di carità verso chi soffre: dio perdona tante cose, per un’opera di m.! (manzoni); se tu potessi aiutare quel disgraziato, sarebbe una vera opera di m.; per estens., spesso scherz., di qualsiasi azione che riesca gradita: faresti un’opera di m. a lasciarmi in pace. senza m., come locuz. aggettivale riferita a persona, spietato, crudele: sei senza m.; è un uomo senza m.; come locuz. avv., senza alcuna pietà, crudelmente: ammazzarono tutti, senza m.; lo cacciò di casa senza m.; colpire, picchiare, trattare uno senza m.; per estens. scherz., in parecchie frasi fam., senza riguardo, o senza economia: continuava a urlare, senza m. per i miei poveri orecchi; mangiare, bere, spendere, scialacquare senza misericordia. b. madre di m., attributo della madonna nel salve regina; la misericordia è anche uno degli attributi di dio, non in quanto egli possa essere rattristato dalle miserie umane (giacché dio è «impassibile»), ma in quanto nella sua infinita bontà soccorre gli uomini dal male o dal peccato, e concede ad essi il suo perdono: sperare nella m. divina; invocare la m. celeste; dio, nella sua m., ci perdonerà (o ci salverà); dio abbia m. di noi (ci salvi da una sciagura, o ci perdoni le nostre colpe); che dio abbia m. dell’anima sua! (con riferimento a un malfattore, a una persona traviata, ecc.); signore, m., perdonami, parole finali dell’atto di dolore. nel linguaggio fam.: aspettare la m. di dio (o da dio), non fare nulla per la propria salvezza (ma più spesso, in senso estens. e scherz., oggi poco com., aspettare l’aiuto del cielo o degli altri, invece di far da sé); largo come la m. di dio, scherz., di cosa assai larga: ha una bocca larga come la m. di dio; ha certe maniche, certe scarpe larghe come la m. di dio, e sim. c. per estens., soccorso, grazia, perdono: chiedere, gridare, invocare m. (da dio o dagli uomini); ottenere m.; proseguì dicendo che però a ogni fallo c’era rimedio e m. (manzoni). d. misericordia!, esclam. di stupore, di sorpresa, di sgomento (spesso scherz., nel fingere o esagerare ad arte questi sentimenti): m., quant’è brutto!; m., che spavento!; m., signore, che disastro!; m., la folla che c’è!
2. compagnia della m. (propriam., in passato, arciconfraternita della m.), o assol. la misericordia, pio istituto fondato a firenze verso la metà del sec. 13° allo scopo di provvedere all’assistenza gratuita degli ammalati e dei feriti, al loro trasporto agli ospedali, e alla sepoltura dei morti abbandonati; associazioni di volontariato con scopi simili, diffuse su tutto il territorio italiano, sono riunite nella confederazione nazionale delle m.; per estens., la sede della compagnia o delle associazioni che ad essa si richiamano (andare alla m.), i loro ambulatorî (s’è fatto medicare alla m.), le loro autoambulanze (l’hanno portato all’ospedale con la misericordia).
3. specie di pugnale in uso alla fine del medioevo e al principio dell’età moderna, che serviva a dare il colpo di grazia al cavaliere caduto per abbreviargli l’agonia (di qui il nome): aveva lama triangolare, larga al tallone, e robusta per poter attraversare l’armatura (donde il nome ted. di panzerbrecher, cioè «rompitore di corazze»).
4. Nei sedili degli stalli del coro di stile gotico, spec. settentrionale, piccola mensola, spesso scolpita con ornati, figure grottesche e sim., applicata alla faccia inferiore del ripiano mobile del sedile stesso, in modo che, una volta rialzato questo, venisse a trovarsi in posizione adatta per servire di appoggio durante il tempo in cui l’ufficio divino richiede di stare in piedi (il nome deriva dal fatto che questa mensola era una «misericordia», cioè un atto di carità per chi altrimenti sarebbe dovuto stare a lungo in piedi).
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Treccani...
Definizione di Hoepli
misericordia
[mi-ṣe-ri-còr-dia]
a s.f. (pl. -die)
1. sentimento di profonda compassione per l'infelicità altrui, che spinge a soccorrerla, ad alleviarla: lo ha fatto per m.; aiutandolo farai un'opera di m.
|| Pietà, perdono: sperare nella m. di dio
|| avere, usare misericordia verso qualcuno, soccorrerlo, aiutarlo, perdonarlo
|| opere di misericordia corporali e spirituali, precetti di carità cristiana che la chiesa cattolica raccomanda ai fedeli
|| per misericordia, per pietà
|| persona senza misericordia, spietata, crudele
|| senza misericordia, crudelmente, spietatamente: lo picchiarono senza m.; estens. sfrenatamente, senza riguardo: sperpera denaro senza m.
|| scherz. grande, lungo, largo come la misericordia di dio, riferito a cosa grandissima, lunghissima o larghissima
2. tosc. a firenze, pio istituto fondato nel sec. xiii per l'assistenza e la cura degli ammalati, dei feriti, dei bisognosi
|| Ambulanza che svolge tale servizio assistenziale: chiamare la m.
3. arch nei sedili degli stalli dei cori, piccolo schienale, spesso decorato, applicato sulla parte del sedile che si ribalta verso l'alto, al quale può appoggiarsi la persona quando sta in piedi
4. st corto e solido pugnale a lama triangolare con il quale, tra la fine del medioevo e l'inizio dell'età moderna, si dava il colpo di grazia all'avversario caduto, o lo si costringeva ad arrendersi
b come inter.
Esprime paura, sorpresa, meraviglia: m., cosa succede?
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Definizione di Garzanti linguistica
misericordia
[mi-ʃe-ri-còr-dia]
pl. -e
1. sentimento di compassione che induce all’aiuto e al perdono; virtù che rende inclini a questo sentimento: implorare la misericordia di Dio; usare misericordia verso chi ha sbagliato; Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia (MANZONI P.S. XXI) |senza misericordia, spietato; spietatamente
2. nome di confraternite istituite, a partire dal tardo medioevo, per assistere ammalati e pellegrini e per seppellire i morti: le misericordie partecipano ai soccorsi | (region. tosc.) autoambulanza
3. in epoca medievale e rinascimentale, specie di pugnale a lama lunga e sottile con cui il cavaliere dava il colpo di grazia all’avversario ferito mortalmente
♦ inter.
esprime richiesta di misericordia oppure spavento, stupore, rammarico: Misericordia!... un sorcio nella mia berretta da notte! (GHISLANZONI)
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Etimologia
← dal lat. misericordĭa(m), deriv. di miserĭcors misericŏrdis ‘misericorde, compassionevole’.
Termini vicini
miṡericòrde miṡèria miṡerévole miṡerère miṡerando miṡeràbile mise miscùglio miscredènza miscredènte misconóscere miscìbile mìschio mischiata mischiare mìschia miscellàneo miscellànea miscelatura miscelatóre miscelare miscelaménto miscèla miscèa miṡàntropo miṡantròpico miṡantropìa mirtòlo mirto mirtillo miṡericordióso mìṡero miṡèrrimo misfatto misirizzi misleale miṡofobìa miṡogamìa miṡoginìa miṡoginismo miṡògino miṡologìa miṡoneismo miṡoneista miṡoneìstico miss missàggio missare mìssile missilìstica missilìstico missino mission missionàrio missióne missionologìa missiva missòrio mistagogìa mistagògico