Il lemma morire
Definizioni
Definizione di Treccani
morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., moriamo, moriate, muòiano [pop. mòia ..., mòiano; ant. o dial. mòra ..., mòrano]; fut. morirò o morrò, ecc.; condiz. morirèi o morrèi, ecc.; part. pass. mòrto; aus. essere). –
1. cessare di vivere, detto di uomini o di animali, e più genericam. di ogni organismo (anche vegetale), o elemento costitutivo di esso: tutti dobbiamo m.; col freddo, le mosche muoiono; il gelo ha fatto m. quasi tutti i fiori. a. nell’uso com., si riferisce soprattutto all’uomo. in senso generico: essere vicino o prossimo o presso a m.; essere o star per m.; non vuole m., pop., di persona molto resistente agli assalti della malattia; quello non muore mai, pop. scherz., di persona che, pur in età assai avanzata, conservi una fibra robusta o superi facilmente ogni crisi (con sign. analogo, ma con riferimento a persona molesta o dannosa, il prov. l’erba cattiva non muore mai); m. è solo cambiare numero di telefono (sandro veronesi). proverbî e modi prov.: chi non muore si rivede, frase con cui si usa esprimere il proprio piacere nell’incontrare qualcuno che da molto tempo non si vedeva, o anche muovere un lieve rimprovero a chi da tempo non si faceva vedere; chi muore giace, e chi vive si dà pace; si sa dove si nasce, non si sa dove si muore (meno com. si sa come si nasce, non si sa come si muore), per indicare l’incertezza circa il tempo e il luogo della morte (o circa la condizione in cui ci può trovare il giorno della morte); morto un papa, se ne fa un altro (v. papa1). b. determinando l’età o la condizione in cui si è colti dalla morte: m. giovane, vecchio; è morto a vent’anni, a settant’anni; m. immaturamente, prematuramente; è morto alla sua ora, o nel suo tempo, in età ormai avanzata; muor giovane colui ch’al cielo è caro, verso con cui il leopardi traduce una sentenza del poeta greco menandro, posta come epigrafe al suo canto «amore e morte»; m. povero o in povertà; m. in mezzo alla strada; m. nel proprio letto; m. all’ospedale; m. in carcere, in esilio. c. indicando la causa della morte: di che male è morto?; m. di malattia, di vecchiaia, di morte naturale, di morte improvvisa, di morte violenta; m. di parto, di cancro, di polmonite, di tumore, per un’emorragia interna; m. di inedia, di fame, di stenti; m. di crepacuore; m. sotto i ferri del chirurgo; m. di morte lenta (anche fig.); m. tisico, pazzo, affogato, fucilato, impiccato; gesù cristo morì sulla croce (o crocifisso); m. per le ferite riportate; m. per mano altrui; m. di ferro, di spada, d’arma da fuoco; m. in seguito a una caduta, a un incidente stradale; m. ammazzato (roman., va’ a morì ammazzato, imprecazione volg.); non si muore per così poco, a chi si lamenta di piccoli mali; non si sa di che morte si muore (anche fig., scherz.: non sappiamo ancora di che morte dobbiamo m., come andranno le cose, quale sarà la nostra sorte; voglio sapere di che morte devo m., che cosa mi aspetta, che cosa è stato deciso nei miei riguardi, e sim.). indicando insieme la causa e lo scopo della morte: m. sul campo di battaglia; m. lottando per un nobile ideale; m. per la patria; chi per la patria muor vissuto è assai, alterazione popolare dei versi chi per la gloria muor vissuto è assai, dell’opera donna caritea (atto i, sc. 9a) musicata da s. mercadante. d. con riguardo al modo della morte, oppure allo stato d’animo, ai sentimenti, anche religiosi, con i quali la si affronta: morì senza riprendere conoscenza; è morto senza accorgersene; m. serenamente (fam., m. come un uccellino); m. in pace con gli altri e con sé stesso; m. da valoroso, da eroe, da vile; m. cristianamente, santamente, m. in dio, in cristo, nel bacio del signore (con senso analogo, fam., morir bene), o al contrario m. in peccato, impenitente, nell’ira di dio (fam., morir male); quelli che muoion ne l’ira di dio tutti convegnon qui d’ogne paese (dante); con più sensi: morir di mala morte (ammazzato o in modo non cristiano); m. come un cane (rifiutando i conforti religiosi, o senza alcuna assistenza, abbandonato da tutti). letter., con un compl. dell’oggetto interno: m. una bella morte, una morte gloriosa; avventerassi in mezzo de’ nimici a morir morte onorata (caro); m. la morte del giusto. e. talvolta, incontrare o affrontare la morte: bisogna saper m. per la propria causa; o vincere o morire!, motto che esprime ferma decisione di proseguire tenacemente nella lotta; così anche in qualcuna delle espressioni iperb. che seguono. f. in frasi di tono iperb. o enfatico: morirebbe piuttosto che abbassarsi a chiedere qualcosa; non ci aiuterebbe neanche se ci vedesse m.; a costo di m., a qualsiasi costo; e in forme di esecrazione con valore asseverativo: vorrei m. se non è vero!; possa io m. se dico una bugia! g. lasciar m., non far nulla per salvare qualcuno dalla morte, o addirittura provocarla: bisogna fare qualcosa per il ferito, non possiamo lasciarlo m. qui; lo rinchiusero nella torre e lo lasciarono m. di fame. analogam., lasciarsi m., non far nulla per allontanare la morte, oppure provocarla: si lasciò m. nella solitudine; decise di lasciarsi m. di fame. con valore causativo, far m., essere causa, diretta o indiretta, di morte: lo fecero m. fra i più atroci tormenti; è un tiranno che ha fatto m. tanta gente; lo imbavagliarono troppo stretto facendolo m. soffocato; anche con soggetto di cosa: una terribile pestilenza che fece m. gran parte della popolazione; furono i patimenti a farlo m.; per iperb., riferito a chi è causa di grandi dolori: quel figlio lo farà m. di crepacuore. h. sostantivato, il fatto di morire, la morte: non è il m. che mi spaventa; un bel morir tutta la vita onora (petrarca).
2. usi fig.: a. riferito a persona: m. civilmente, perdere i diritti civili; m. al mondo, esser morto al mondo, ritirarsi a vita claustrale, o appartarsi dalla società in una vita di silenzio e di sacrificio; non morirà mai nella nostra memoria, lo ricorderemo sempre; ormai per me è morto, è morto nel mio cuore, e sim., di persona per la quale non si ha più nessun amore o interessamento. con uso iperb., per esprimere grande e insopportabile sofferenza, esasperazione di un sentimento o l’estremo grado di una sensazione: i dolori erano così acuti che mi sentivo m.; l’angoscia era tale che credevo di m.; m. di fame, di freddo, di stanchezza (o avere una fame, una sete, un freddo da m., essere stanco da m.); se succedesse a me una cosa simile, morirei di vergogna; in usi ancora più iperb.: muoio dal sonno; morivo di (o dalla) noia; smettila con codesta nenia, mi fai m.; c’era da morir dal ridere (o dalle risa); lo fa m. dalla voglia ma non lo accontenta; m. di piacere, di felicità; si vede che muore di rabbia, d’invidia; muore per quella ragazza, ne è fortemente innamorato; prov., aspettare e non venire, è una cosa da m.; partire è un po’ morire. in alcuni giochi, morire, esser morto, essere eliminato dal gioco, doverne uscire mentre gli altri continuano a disputare la partita. nell’espressione comparativa più (seguito da un agg.) di così si muore, per esprimere il grado massimo di una caratteristica, spec. negativa, attribuita a qualcuno: più tirchio, o più ingenuo, o più furbo di così si muore. b. di cose, cessare di esistere, aver fine, uscire dall’uso, estinguersi e sim.: muoiono le città, muoiono i regni (t. tasso); con partic. riferimento a istituzioni, usanze, costumi, oppure a lingue (cfr. lingue morte), vocaboli, locuzioni e sim. di tempo o stagione, finire: l’anno, il secolo, l’inverno è vicino a m.; del giorno, poet., declinare, oscurarsi, tramontare: passero solitario, alla campagna cantando vai finché non muore il giorno (leopardi). d’altre cose, non realizzarsi, non avere effetto: l’impresa morì prima di avere inizio; l’insurrezione morì sul nascere; muor giove, e l’inno del poeta resta, ultimo verso del sonetto dante di g. carducci (rime nuove), talvolta citato per significare l’immortalità della poesia e dell’arte in genere; preceduto da una negazione, rimanere eterno o sopravvivere a lungo: la poesia non muore mai (alludendo soprattutto al sentimento poetico, al senso del bello); e scioglie all’urna un cantico che forse non morrà (manzoni). di strade, aver termine: il sentiero muore nel bosco; di corsi d’acqua, sfociare o perdersi: il ruscello muore nel fiume; è un canale che muore tra la sabbia; di linee ferroviarie, non proseguire oltre una determinata stazione: questo treno muore a chiusi. di luce o voce, affievolirsi, spegnersi lentamente: la fiamma moriva nel caminetto; guardò le pareti ove moriva la melanconica luminosità del crepuscolo (deledda); un canto che s’udia per li sentieri lontanando morire a poco a poco (leopardi); analogam., in frasi partic.: la parola gli morì sulle labbra, non riuscì a terminarla; l’imprecazione gli morì in gola, non riuscì a proferirla; il sorriso gli morì sulle labbra, svanì di colpo; lasciar m. il discorso, non proseguire la conversazione, o far cadere un argomento. di colore, attenuarsi a poco a poco, digradare in un altro: un color bruno che non è nero ancora e ’l bianco more (dante). con senso più astratto, di sentimenti, cessare, scomparire, spegnersi: ogne viltà convien che qui sia morta (dante); l’antiquo valore ne l’italici cor’ non è ancor morto (petrarca); è morta ormai in me la fiducia; non è ancora morta ogni speranza; l’affetto, se non è alimentato, muore presto.
3. nell’uso ant. e poet., è talvolta usato con la particella pron.: ella già sente morirsi, e ’l piè le manca egro e languente (t. tasso); anche nei sign. fig.: se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more (dante); io mi muoio dal desiderio di rivederla (leopardi). nella forma pleon. morirsene, anche nel linguaggio fam., soprattutto per indicare una morte lenta o un trapasso placido: se ne morì di dolore; quando sentì ch’era giunto il momento, si mise a letto e se ne morì sereno com’era sempre vissuto.
4. con costruzione trans., nell’uso ant. o pop. tosc., uccidere, ammazzare (quasi esclusivam. nel part. pass. e nei tempi composti): fu nella battaglia morto e il suo esercito sconfitto e disperso (boccaccio); l’uomo morto per lui, e l’uomo morto da lui (manzoni); tu m’hai morto il fratello a tradimento; tu m’hai morto il fratello, o traditor (carducci). anche in senso fig.: se i tuoi vizj, e gli anni, e sorte rea ti han morto il senno ed il valor di roma (foscolo). ◆ part. pres. morènte (letter. ant. moriènte), usato con valore verbale, e anche come agg. o sost.: giaceva morente nel suo letto; ha il padre morente; lo trovò morente; le ultime volontà del morente; raccogliere, soccorrere, assistere i feriti e i morenti; fig.: istituzione morente; suono, canto morente in lontananza. ◆ part. pass. mòrto, anche come agg. e s. m. (v. la voce).
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Definizione di Hoepli
morire
[mo-rì-re]
(muóio, pop. mòio o mòro, muóri, muòre, pop. mòre, moriàmo, morìte, muòiono, pop. mòrono; morìvo; morirò o morrò, morirài o morrài; morìi; congiunt. pres. muòia, mòia; morìssi; morirèi o morrèi; imperat. muòri; morènte, lett. moriènte; mòrto)
a v.intr. (aus. essere)
1. di uomini, piante e animali, cessare di vivere, giungere al termine del proprio ciclo vitale: m. giovane, vecchio; m. prematuramente; m. di morte naturale, violenta, improvvisa; m. di fame, d'infarto, di stenti; m. in battaglia, all'ospedale, nel proprio letto
|| far morire, causare la morte
|| lasciar morire, non far nulla per sottrarre qualcuno alla morte
|| morire come le mosche, in gran numero
|| morire come un cane, solo e abbandonato
|| morire cristianamente, con il conforto dei sacramenti e in pace con dio
|| fig. morire al mondo, entrare in convento
|| scherz. chi non muore si rivede, espressione rivolta a chi si rivede dopo molto tempo
|| (con valore d'inter.) che tu possa morire!, imprecazione
|| che io possa morire se ..., si usa per rafforzare quanto si afferma
SIN. decedere, perire
2. iperb. provare grande sofferenza: m. di fame, di sete, di freddo
|| morire di noia, annoiarsi moltissimo
|| morire di sonno, avere gran sonno
|| morire per qualcuno, esserne innamorati
|| una fame, una sete, un freddo, una paura da morire, insopportabile, eccezionale
|| antifr. morire di, dalla felicità, di, dalla gioia, di, dalla soddisfazione, provare tale sentimento in misura straordinaria
3. fig. estinguersi, consumarsi: la speranza è l'ultima a m.
|| Venir meno, languire: mi sento m. alla sola idea di vederlo
|| Finire, affievolirsi: la fiamma muore lanciando gli ultimi bagliori; la stagione che sta morendo
|| parole morte sulle labbra, inespresse
4. fig. terminare, fermarsi, concludersi: il mare muore sulla spiaggia; i suoni della sera morivano in lontananza
b v.tr.
lett. uccidere: l'uomo morto per lui e l'uomo morto da lui (manzoni)
c v.intr. pronom. morìrsi
lett. cessare di vivere: ella già sente morirsi (tasso)
|| fam. morirsene, morire placidamente, quasi alla chetichella: se ne morì circondato dall'affetto dei familiari
|| PROV. chi muore giace, chi resta si dà pace, si usa per sottolineare, con amarezza o con cinismo, che chi ha subìto un grave lutto prima o poi si rassegna alla perdita
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Definizione di Garzanti linguistica
morire
[mo-rì-re]
pres. io muòio, tu muòri, egli muòre, noi moriamo, voi morite, essi muòiono (region. centr. io mòio, tu mòri, egli mòre..., essi mòiono; ant. e lett. io mòro..., essi mòrono); fut. io morirò o morrò, tu morirai o morrai, egli morirà o morrà, noi morirémo o morrémo, voi moriréte o morréte, essi moriranno o morranno; pass.rem. io morìi, tu moristi ecc.; congiunt.pres. io, tu, egli muòia, noi moriamo, voi moriate, essi muòiano (region. centr. io mòia..., essi mòiano; ant. e lett. io mòra..., essi mòrano); cond. io morirèi o morrèi, tu morirésti o morrésti, egli morirèbbe o morrèbbe, noi morirémmo o morrémmo, voi moriréste o morréste, essi morirèbbero o morrèbbero; part.pass. mòrto
a aus. essere
1. cessare di vivere, detto di persone, animali, piante: morire giovane, vecchissimo; morire di morte naturale, violenta; morire ammazzato; morire all’ospedale, in carcere, in esilio; morire in peccato, santamente; morire per la patria; morire di crepacuore, per un gran dolore; morire d’infarto, di cancro; morire per soffocamento, per le ferite; morire in un incidente stradale |morire come un cane, solo, abbandonato, senza cure né assistenza |morire come le mosche, in gran numero |far morire, essere causa di morte; uccidere |lasciarsi morire, non far nulla per evitare la morte |chi non muore si rivede!, espressione scherzosa che si dice rivedendo qualcuno dopo molto tempo | (prov.) chi muore giace e chi vive si dà pace
2. soffrire fortemente; provare una sensazione, un’emozione intensa [+ da, di, per]: mi sento morire al pensiero di perderti; morire dal freddo, di freddo, per il freddo, avere un gran freddo; morire di rabbia, essere pieno di collera senza poterle dare sfogo; morire di noia, essere molto annoiato; morire dal (gran) ridere, ridere a più non posso | nutrire una forte passione, desiderare intensamente [+ per]: morire per una donna; muoio dietro a questo gioco
3. estinguersi, finire; spegnersi, affievolirsi; scomparire: usanze che sono morte; l’anno, il giorno muore; il fuoco sta morendo; il sentiero moriva fra folte felci; le parole gli morirono sulle labbra; vedere morire le speranze |morire nella memoria, nel cuore di qualcuno, (lett.) essere dimenticato
♦ v.tr.
a aus. avere
(lett.) uccidere: rispuose Calandrino: «Ohimè! sì, ella m’ha morto» (BOCCACCIO Dec. IX, 5)
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Etimologia
← lat. volg. *morīre, per il class. mŏri.
Termini vicini
morióne morigerato morigeratézza morigerare moribóndo mòria morgue morganàtico morfosintàttico morfosintassi morfòṡi morfonologìa morfonèma morfològico morfologìa morfogenètico morfogèneṡi morfofonologìa mòrfo -morfismo morfinomanìa morfinòmane morfinismo morfina morfèmico morfemàtico morfèma morfèa morétto morétta morituro morlacco mormóne mormònico mormonismo mórmora mormoracchiare mormorare mormoratóre mormorazióne mormoreggiare mormorìo mórmoro mòro morosità moróso mòrra mòrsa mòrse morseggiare morsèllo morsettièra morsétto morsicare morsicatura morsicchiare morsicchiatura mòrso morsura mòrta