Il lemma protocòllo
Definizioni
Definizione di Treccani
protocòllo
s. m. [dal lat. mediev. protocollum, gr. πρωτόκολλον, comp. di πρῶτος «primo» e κόλλα «colla», termine col quale s’indicava il primo foglio di un rotolo di papiro costituito dalla giustapposizione, per mezzo di colla, di più fogli]. –
1. in diplomatica, il complesso delle formule iniziali dei documenti (invocazione, designazione dell’autore e del destinatario, formule di saluto, di augurio, ecc.) che precedono il testo vero e proprio; per estens., la parte comprendente le formule finali del documento stesso (più propriam. detta escatocollo).
2. a. in passato, il registro nel quale i notai trascrivevano in forma abbreviata o estesa il testo dei documenti da loro rogati. b. attualmente, nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende private, libro p., apposito registro nel quale si classificano e annotano giornalmente i varî documenti e la corrispondenza ufficiale in partenza e in arrivo; ufficio del p. (o ufficio p.), l’ufficio che esplica le funzioni di classificazione e annotazione dei documenti; numero di p., il numero d’ordine assegnato a tale annotazione e che viene riprodotto sui documenti.
3. a. documento diplomatico destinato ad attestare il raggiungimento di un accordo internazionale e idoneo a produrre gli stessi effetti giuridici di qualsiasi documento di accordi (trattati, convenzioni, ecc.) tra soggetti di diritto internazionale: stendere, firmare il protocollo. b. non com. resoconto ufficiale dei lavori delle conferenze internazionali. per analogia, il testo delle intese raggiunte in accordi sindacali: è stato firmato dalle parti sociali il p. sul welfare.
4. a. il complesso delle regole che devono essere seguite nella redazione dei documenti diplomatici. b. per estens., il complesso delle regole e delle operazioni connesse con il cerimoniale diplomatico (l’etichetta, le precedenze, gli atti di cortesia e i trattamenti dovuti agli organi esteri stabilmente residenti o in visita ufficiale presso lo stato, ecc.): l’incidente internazionale fu causato da una questione di p.; capo del p., qualifica attribuita al dirigente di un apposito servizio del dicastero diplomatico, riguardante il cerimoniale.
5. formato di carta delle dimensioni (in cm) 32 × 44 o 44 × 64 o 64 × 88 per gli stampati dello stato, 64 × 86 o 64 × 88 per la carta da stampa (p. quadruplo), e 43 × 63 o 31 × 42 per la carta da scrivere; anche in funzione appositiva: foglio, carta p.; formato protocollo. nell’uso commerciale (cartiere e cartolerie) si dà invece il nome di carta p. a un tipo di carta, costituente un’intera famiglia, di determinate dimensioni, caratterizzato dall’essere un foglio ripiegato in due, generalmente rigato con un numero stabilito di righe, e con margine già tracciato a sinistra e a destra se «uso bollo» (ma può essere anche a fondo bianco o a quadretti).
6. per traslato derivato dal sign. etimologico, nella terminologia filosofica del positivismo logico, protocolli (o anche proposizioni protocollari), enunciazioni semplicissime, elementari, non scomponibili o riducibili, che si riferiscono alle percezioni più immediate e costituiscono il punto di partenza e il fondamento dell’edificio della scienza.
7. in informatica, per estens. del precedente sign. 4 b, l’insieme coordinato di regole che consente a due interlocutori (un utente e un calcolatore elettronico, due utenti oppure due calcolatori) di scambiarsi rapidamente e univocamente dati e messaggi, cioè di colloquiare fra loro: il p. «http» è tipicamente utilizzato per la navigazione su internet.
8. in medicina: p. diagnostico, concetto introdotto in italia dalla legge istitutiva del servizio sanitario nazionale per l’orientamento professionale del medico, al fine di programmare l’attività della medicina sul territorio e di valutare l’efficacia e l’efficienza degli interventi; p. terapeutico, tipo di trattamento standard utilizzabile sia nella pratica clinica, sia come strumento di sperimentazione.
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Definizione di Hoepli
protocollo
[pro-to-còl-lo]
1. registro in cui i notai annotano gli atti del loro ufficio
|| estens. registro in cui gli enti pubblici o privati annotano in ordine cronologico le lettere, i documenti e sim. in partenza o in arrivo: segnare, registrare sul p.
|| carta, foglio, formato protocollo, carta da stampa o da scrivere delle dimensioni prescritte dall'uso amministrativo
|| numero di protocollo, numero progressivo con cui viene registrato ogni documento
|| ufficio del protocollo, ufficio addetto alla registrazione dei documenti sul protocollo
2. nel linguaggio diplomatico, documento ufficiale attestante un accordo intervenuto tra due o più stati, e avente effetti giuridici internazionali
|| estens. complesso delle norme che regolano il cerimoniale diplomatico: seguire, osservare il p.
|| capo del protocollo, il capo del cerimoniale diplomatico
3. filos nel neopositivismo, enunciazione che risulta da un'esperienza immediata
4. st nelle cancellerie medievali, primo foglio incollato come frontespizio davanti a un documento, in cui erano notate le formule preliminari contenenti il nome del compilatore, quello eventuale del destinatario ecc.
|| estens. le formule preliminari contenute in tale documento
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Definizione di Garzanti linguistica
protocollo
[pro-to-còl-lo]
pl. -i
1. l’insieme delle norme che regolano lo svolgimento di manifestazioni, visite, ricevimenti ufficiali: rispettare il protocollo; capo del protocollo, in diplomazia, chi è a capo del servizio riguardante il cerimoniale
2. registro dove i notai trascrivono gli estremi degli atti da loro stilati | libro dove si registrano in ordine cronologico lettere o altri documenti in partenza e in arrivo; timbro con il quale si attesta sul documento la sua registrazione: ufficio del protocollo; mettere a protocollo, registrare; numero di protocollo, il numero progressivo che accompagna ogni registrazione
3. nello studio dei documenti antichi, l’insieme delle formule iniziali di un documento che precedono il testo vero e proprio
4. documento attestante un accordo fra stati: firmare il protocollo
5. (filos.) nella terminologia del neopositivismo, ciascuna delle registrazioni di dati dell’esperienza immediata sulle quali si costruisce il sistema di una scienza
6. (inform.) insieme di regole che governano la successione e lo scambio di informazioni fra due dispositivi comunicanti fra loro
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Etimologia
← dal lat. mediev. protocollu(m), che è dal gr. prōtókollon, comp. di prôtos ‘primo’ e kólla ‘colla’; propr. ‘primo (foglio) incollato (di un rotolo)’.
Termini vicini
protocollista protocollare protocanònico protoattìnio pròto pròtiro protide protezionìstico protezionista protezionismo protezióne protettóre protettorato protettorale protètto protettivo protètico protèsto protestatòrio protestatóre protestatàrio protestàntico protestantéṡimo protestante protèsta proteṡista protèṡico pròteṡi protèrvo protèrvia protofillo protofìṡico protògino protolìngua protomàrtire protomatèria pròtome protomèdico protomòrfo protomotèca protóne protònico protònio protonotariato protonotàrio protoplasma protoplasmàtico protorace protoromàntico protosincrotróne protospatàrio protòssido protostélla protostòria protostòrico protòtipo protòttero protovangèlo protożoàrio protożòi