Il lemma tròppo
Definizioni
Definizione di Treccani
tròppo
avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. –
1. avv. a. in misura eccessiva, più del giusto o di quanto è necessario, opportuno, conveniente. con verbi: ho mangiato t.; tu parli t.; non ti strapazzare t.; ti fidi t. di lui; mi pare che costi troppo. con altri avverbî o locuz. avverbiali: cerca di non fare t. tardi; ti lasci incantare t. facilmente; chi t. in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente; rafforzato da anche: lo sai anche t. bene (o, con altra collocazione: lo sai bene, anche troppo). con aggettivi: non si può mangiare, è t. crudo; sei stato t. scortese con lui; non bisogna essere t. creduli con certa gente!; in espressioni di enfatica o ironica cortesia: t. buono!, t. gentile! spesso si specifica il termine rispetto al quale qualche cosa è ritenuta eccessiva, sia con prop. causali o variamente comparative (sarei t. sciocco a dargli retta; costa t. più che non valga; spendi t. per quello che guadagni), sia con proposizioni consecutive espresse con perché e il congiuntivo, talora con da e l’infinito, e più spesso con per e l’infinito: corri t. perché io possa tenerti dietro; il cammino è t. lungo da potersi fare tutto in un giorno; è ancora t. debole per potersi alzare; è t. furbo per non accettare; don gonzalo aveva ... troppo gran cose in testa, per darsi tanto pensiero de’ fatti di renzo (manzoni). con sign. e tono particolare, la locuz. pur troppo, espressione di rammarico, di disappunto, di rimpianto, di dolore; più spesso scritta in grafia unita: v. purtroppo. b. in molti casi, non contiene idea di eccesso, ma è affine a molto, assai, rispetto ai quali ha tuttavia più forza: sapete t. bene che così non può andare; non ci sarebbe t. da stupirsi; e in frasi ellittiche: t. giusto!; sarebbe t. bello!; la sinonimia con molto, assai è anche più stretta nella lingua ant.: malizioso son io troppo, quand’io procuro a’ mia [= ai miei] maggior trestizia (dante); il cuoco, ... minuzzatolo e messevi di buone spezie assai, ne fece un manicaretto t. buono (boccaccio). con la negazione, non t., equivale a «piuttosto poco» o addirittura a «pochissimo»: non mi sento t. bene; se fossi in te, non ne sarei t. sicuro; c’è andato, sì, ma non t. volentieri; ti sei divertito? – non troppo; la locuz. è usata con partic. valore nel linguaggio musicale, dove, aggiunto all’aggettivo di una didascalia che prescrive un determinato movimento, avverte di non esagerare nell’esecuzione: allegro (ma) non troppo.
2. agg. che è in quantità o in misura maggiore del bisogno, del giusto, del conveniente: hai messo troppa roba qui dentro; non vorrei recarle troppo disturbo; ha deciso con troppa precipitazione; troppa grazia! (e spesso, t. grazia, sant’antonio!), esclamazione scherz. o iron., a proposito di beneficio concesso in misura superiore del richiesto e che perciò finisce con l’essere molesto o dannoso, o in genere a proposito di cosa ottenuta o avuta in misura maggiore del necessario; in funzione di predicato: questa minestra è troppa per me!; frequente l’esclam. questo è troppo!, con cui si prorompe sdegnati o spazientiti contro un comportamento che superi certi limiti. con sostantivi plurali o di valore collettivo, indica numero eccessivo: non esco, ho troppe cose da fare ancora; ci sono troppe difficoltà (o, come predicato: le difficoltà da superare sono troppe); di grattacapi ne ho avuti fin troppi; c’è troppa gente, andiamocene; e col sign. di molto, numeroso (senza idea di eccesso): sono troppi quelli che vorrebbero guadagnare altrettanto!
3. come s. m., o pronome neutro (al sing.), quantità, misura soverchia di qualche cosa: hai speso t.; hai ancora t. da imparare; mi pare di aver detto anche troppo (cioè troppe cose, più di quanto dovevo); sarebbe pretendere t. se ti chiedessi di lasciarmi in pace?; cesare fui e son iustinïano, che, per voler del primo amor ch’i’ sento, d’entro le leggi trassi il t. e ’l vano (dante, con allusione all’opera di raccolta e di ordinamento del diritto romano compiuta dall’imperatore bizantino); proverbî: il t. stroppia; l’assai basta e il t. guasta; tanto è il t. quanto il t. poco; il t. e il poco guasta il gioco; ecc. al plurale, troppe persone: troppi la pensano come te; siamo in troppi, qui.
4. a. dal francese de trop la locuz. aggettivale di troppo, che significa «in più, eccessivo, superfluo»: qui, uno di noi due è di t.; temo che questo sia di t. per te; ho paura di aver detto qualche parola di troppo, in più del necessario. b. pur avendo valore avverbiale o di pron. neutro, nell’uso ant. o pop. è a volte concordato nel genere e nel numero col sostantivo seguente: sua moglie è troppa superba; l’altra [chiave] vuol troppa d’arte e d’ingegno avanti che diserri (dante); da capo, presa una gran pietra, con troppi maggior colpi che prima fieramente cominciò a percuoter la porta (Boccaccio).
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Treccani...
Definizione di Hoepli
troppo
[tròp-po]
a agg. indef.
1. che eccede la giusta misura o quantità: spendi t. denaro; perde t. tempo; c'è t. rumore; ci sono troppi problemi; hai mangiato troppi dolci
|| ell. con valore neutro: mangiare t.; bere t.; in quel negozio si spende t.
|| troppa grazia!, espressione usata per mettere in rilievo l'abbondanza quasi eccessiva di qualcosa o per lamentarsi di un apparente beneficio che in realtà si rivela dannoso
2. (spec. in frasi negative) molto, parecchio: non c'era troppa gente a teatro ieri sera
CONT. poco
b pron. indef.
1. quantità esagerata di qualcosa: l'anno scorso non c'era neve, e quest'anno ce n'è troppa; basta con quei dolci! ne hai mangiati troppi; non ho bisogno di consigli, ne ho già sentiti troppi
2. al pl. persone in eccesso: su quel treno eravamo troppi; troppi lo sanno ormai; in questa stanza siamo in troppi; sono in troppi a saperlo!
3. (spec. in frasi negative) molto, parecchio: “c'era gente ieri a teatro?” “non troppa”
c avv.
1. in misura o quantità eccessiva: lavori t.; non pensarci t.; è t. bello per essere vero; questa carne è t. salata; t. tardi; t. presto
|| rafforz. preceduto da anche, fino, con il sign. di “più di quanto sarebbe opportuno”: ci penso anche t.; se ne è parlato fin t.
|| troppo buono! troppo gentile!, espressioni di cortesia con cui ci si schermisce da lodi che imbarazzano, si accetta un invito o lo si rifiuta educatamente: lei è t. gentile, ma davvero non posso accettare la sua offerta
|| troppo poco, non abbastanza: fa un lavoro sedentario e cammina t. poco
|| di troppo, di più del dovuto: hai detto una parola di t.
|| essere di troppo, essere una presenza non gradita: se sono di t. me ne vado
|| ant. concordato in genere e numero con il termine a cui è riferito: con troppi maggiori colpi che prima (boccaccio)
2. (spec. in frasi negative) molto, parecchio: non c'è t. da stare allegri in una simile situazione
|| non troppo, poco: non mi sento t. bene; non meravigliartene t.
3. fam. (con valore superl.) veramente, davvero: è t. forte!, t. bello!
d s.m. (solo sing.)
Ciò che è in eccesso: il t. stroppia; l'assai basta e il t. guasta, gli eccessi sono sempre negativi
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Definizione di Garzanti linguistica
troppo
[tròp-po]
f. -a; pl.m. -i, f. -e
1. indica quantità o numero eccessivo, ben oltre il limite normale o accettabile: c’è troppo traffico; fa troppo caldo; ho mangiato troppi dolci; questa frutta è troppa per me; c’erano troppe persone; hai fatto troppi errori; ci sono troppe difficoltà da superare |questo è troppo!, come esclamazione di sdegno o di esasperazione per indicare che si sono superati i limiti consentiti
2. (lett.) col valore di molto, senza l’idea di eccesso: Qui vid’ i’ gente più ch’altrove troppa (DANTE Inf. VII, 25)
♦ pron. indef.
f. -a; pl.m. -i, f. -e
1. quantità eccessiva di qualcosa: io ho bevuto poco vino e tu troppo; «Ne vuoi ancora?» «Sì, ma non troppo»; vedi di non spendere troppo, denaro; mangiare troppo, cibo; ho ancora troppo da fare, troppo lavoro, troppe cose; hai detto anche troppo, troppe cose
2. (pl.) troppe persone: troppi credono ancora nella sua innocenza
♦ n.m.
pl. -i
cosa eccessiva e superflua, che sarebbe meglio eliminare o ridurre; usato per lo più in frasi proverbiali: il troppo stroppia; l’assai basta e il troppo guasta; tanto è il troppo quanto il troppo poco; il troppo e il poco guasta il gioco
♦ avv.
1. eccessivamente; più del dovuto, del conveniente: ha lavorato troppo; hai parlato troppo; non far troppo tardi; questa birra è troppo fredda; troppo gentile!, troppo buono!, come espressioni di cortesia, anche con valore ironico | rafforzato da anche, fino, più di quanto sarebbe bene, necessario o opportuno: è anche troppo sveglio; sei fin troppo intelligente | esprimendo il termine rispetto al quale qualcosa si ritiene eccessiva: è troppo ignorante per capire; costa troppo poco per essere autentico
2. con valore simile a molto, assai, senza l’idea di eccesso: sai troppo bene che ho ragione; Or mi diletta / troppo di pianger più che di parlare (DANTE Purg. XIV, 124-125) |non troppo, piuttosto poco: l’ha fatto, ma non troppo volentieri; non mi sento troppo bene | nell’uso antico si trova a volte accordato nel genere col termine al quale si riferisce: con troppi maggior colpi che prima fieramente cominciò a percuoter la porta (BOCCACCIO Dec. II, 5)
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Etimologia
← dal francone throp ‘mucchio, branco, quantità’; cfr. truppa.
Termini vicini
troposfèrico troposfèra tropopàuṡa tropològico tropologìa -tropo tropismo tropina tròpico tropicaliżżazióne tropicaliżżare tropicale tropèolo tropèa tròno tronièra trónfio tronfiézza tronfiare troneggiare troncóne troncocònico trónco tronchétto tronchése troncatura troncatrice troncatóre troncato troncare troppopièno tròscia tròta troticoltóre troticoltura trotinatura trotino trottare trottata trottatóia trottatóio trottatóre tròtter trotterellare trottìstico tròtto tròttola trottolare trotzkismo troupe trousse trouvaille trovadòrico trovante trovare trovarobato trovaròbe trovata trovatèllo trovato