Il lemma tutto
Definizioni
Definizione di Treccani
tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – l’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza esclusione di alcuna parte o di alcuni elementi dell’insieme. come agg., può essere riferito a sost. singolari o plurali, e anche come pron. può essere singolare (con valore neutro) o plurale, con diversità di accezione. si rafforza spesso con quanto e con intero (sono fenomeni comuni a tutta quanta la terra; tutti quanti la pensano come me; s’è bevuta tutta intera la bottiglia); o mediante ripetizione: devi mangiare tutto tutto; nel linguaggio fam. è usato talora il superl. tuttissimo, spec. nel dialogo, come risposta: «hai previsto proprio tutto?» «tuttissimo!».
1. a. come agg., riferito a nomi singolari, ne indica l’intera estensione nello spazio o nel tempo, l’intera quantità, o esprime il concetto della pienezza, della compiutezza: t. il mondo, t. la piazza, t. la casa; t. il mese, t. la settimana; non ha fatto che brontolare per t. la strada; sapeva t. la lezione, conosce t. dante a memoria; di cose non materiali: sviluppare t. la propria potenza; metterci t. l’impegno, ecc.; in funzione di predicato: la roba, o la questione, è tutta qui. come si vede dagli esempî, quando è usato in funzione attributiva è seguito, non preceduto, dall’articolo; questo manca davanti a nomi proprî di persona (t. dante) e anche di città, che comunem. rifiutino l’articolo (tutta roma, tutta napoli, ma tutto il cairo, tutta l’aquila, ecc.); in alcune espressioni l’articolo manca anche con nomi comuni: con t. libertà, di t. cuore, ecc.; assumere una donna a t. servizio, a pieno tempo o per svolgere mansioni molteplici; in altri usi l’assenza dell’articolo è eccezionale: in t. italia; s’è lamentato t. notte; t. giorno, ant., sempre, continuamente (parziale calco del fr. toujours), diverso perciò da t. il giorno (v. anche tuttodì): che si veggono e odono tutto giorno (leopardi). con valore partic.: dal capitolo 17 a t. il capitolo 24, compreso l’intero capitolo 24; a tutt’oggi, sino a tutta la giornata di oggi inclusa (per estens., fino al tempo attuale, fino ai nostri giorni); e analogam. a t. domani, a t. giovedì prossimo, a t. il 30 aprile. b. con sostantivi plur., o di valore collettivo, indica la pienezza del numero, la totalità degli elementi considerati: t. gli uomini, t. i cittadini di bari, t. i miei parenti, t. i mobili della casa; t. il bestiame, t. il bosco, t. il denaro che avevo; ho girato t. i negozî della città; si difendeva con t. le sue forze; cresce tutt’i dì più meravigliosa (carducci). com. nell’uso le locuz. una volta per tutte (sottint. le volte); le sa, le pensa tutte (dove tutte è sostantivato per ellissi di astuzie, o di altri sost. di sign. analogo); con numerali: tutt’e due, tutt’e otto, tutt’e cento, ecc., formule seguite dall’articolo: tutt’e tre (o tutte e tre) le soluzioni; tutt’e cinque (o tutti e cinque) i colleghi. con altra accezione: viene a t. le ore, in qualsiasi ora, senza differenza; sono malanni che possono capitare a t. le età, in qualsiasi età della vita; lo voglio a t. i costi, a qualsiasi, a ogni costo. c. come pron., al plur., tutte le persone: tutti possono sbagliare; voglio essere in pace con tutti; contento lui, contenti tutti; fermi tutti! (la funzione pronominale si può avere anche al femm., ma con riferimento a determinate persone di sesso femminile, mentre il masch. ha spesso valore indefinito: contenta te, contente tutte; ferme tutte!); tutti per uno, uno per tutti, frase spesso assunta a motto per esprimere e affermare l’impegno della solidarietà e della piena unità d’intenti. in musica, la didascalia tutti indica le parti di una composizione che vanno eseguite insieme da tutte le voci o tutti gli strumenti della partitura; a volte è usata anche con un più preciso significato di contrapposizione: così nei concerti per uno strumento solista e orchestra, si usa il tutti per i passaggi puramente orchestrali, durante i quali il solista tace; nelle composizioni corali, il tutti dell’intero coro si contrappone ai soli del quartetto vocale. d. al sing. masch. con funzione di pron. neutro, ogni cosa; spesso con valore indeterminato: fatto questo è fatto tutto, non rimane altro da fare; penso io a tutto; quando c’è la salute c’è tutto; bisogna badare a tutto, avere l’occhio a tutto; con riferimento più determinato: ha confessato tutto; hai studiato tutto?; ha portato via tutto; ha trovato tutto in perfetto ordine; è andato tutto bene? spesso riferito a un pron. dimostrativo: e t. questo, perché?; ha t. ciò che vuole, t. quello che desidera, ecc. come predicato: è tutto qui?; questo è tutto (come conclusione di una esposizione, di comunicazioni e disposizioni, ecc.); e non è tutto!, c’è dell’altro da dire, o di cui tenere conto. con valore partic., in alcune locuz.: o tutto o niente, espressione con cui si rifiuta ogni soluzione di compromesso, e legge del tutto o del niente, in fisiologia, formulazione del fenomeno per cui la fibra nervosa o muscolare, o l’intero muscolo del miocardio, rispondono solo a uno stimolo che raggiunga o superi un valore minimo (valore soglia), con una risposta completa che non varia anche se aumenta il valore dello stimolo; esser capace di tutto, di qualunque cattiva azione, o di qualunque imprudenza; mangiare tutto (o più chiaramente di tutto), non avere limitazioni o preferenze nei cibi (il medico dice che ormai puoi mangiare di tutto; è di bocca buona e mangia di tutto); fare di tutto, fare, o essere capace di fare, qualsiasi specie di lavoro o servizio (così nella locuz. buono o buona a tutto fare, che ricalca, fraintendendolo, il fr. bonne à tout faire, riferita a persone capaci e disposte a svolgere, come lavoro dipendente, servizî e compiti diversi: v. anche tuttofare); con altro senso, mettere in opera ogni mezzo (fa di tutto per ottenere quel posto, per non andarci, ecc.; ho fatto di tutto per convincerlo, ma non ci sono riuscito); tutto sta ..., tutto dipende da ..., l’importante è che ...: tutto sta a intendersi; tutto sta che lasci fare a me; tutto sta che non se ne accorga. e. come sost., il tutto, l’intero, il complesso, l’insieme: la parte per il t.; sono due etti abbondanti, il t. per dieci euro; il t. condito con olio e aceto; vogliate spedirmi il t. all’indirizzo sottoindicato.
2. a. come agg., ha spesso una funzione prevalentemente intensiva: con t. l’anima, con t. il cuore, con t. l’affetto, con t. la possibile diligenza, ecc. frequente la soppressione dell’articolo: è principio e cagion di tutta gioia (dante), di gioia piena, intera; soprattutto in alcune locuz. formate con la prep. a: a t. forza, a t. velocità, con la massima forza, con la massima velocità possibile (con questo sign. anche a t. andare); a t. birra, a t. spiano, a t. vapore, v. rispettivam. birra (n. 3), spiano e vapore (n. 1 b); a t. prova, come locuz. agg., sicurissimo, provatissimo: galantuomo, lealtà, fedeltà a t. prova; a tutt’uomo, con tutte le forze, col massimo impegno possibile. in marina, tutta forza!, ordine di spingere l’apparato motore alla massima potenza. b. in espressioni formate con la prep. con, molto com. nell’uso fam., ha funzione rafforzativa sulla preposizione, dando forte rilievo al fatto che l’azione si estende anche sull’oggetto seguente: si stese sul letto con t. le scarpe; per li capelli presolo, con t. la cassa il tirò in terra (boccaccio). in altri casi, la locuz. con tutto ..., con tutti ... acquista valore concessivo e avversativo di «nonostante»: con t. la mia buona volontà, non ci sono riuscito; con t. la sua presunzione, rimane sempre un ignorante; e seguito da che e un verbo al cong.: ha voluto venire, con tutto che io l’avessi sconsigliato (pop. anche l’avevo). in frasi di sign. causale, invece, l’agg. conserva il suo valore proprio: con t. i soldi che ha, potrebbe fare qualcosa per noi (avendo molti soldi, ecc.).
3. a. sempre con funzione intensiva, acquista spesso un uso quasi avverbiale, equivalendo a «interamente, totalmente, in ogni parte»: è t. il contrario, è t. l’opposto di come tu dici; talora si aggiunge il sign. di «soltanto, esclusivamente»: è tutta bontà sua!; è tutta una menzogna. con verbi: si sporgeva tutto da un lato; tremava tutta, in ogni parte del corpo; egli si struggea tutto d’andarla a abracciare (boccaccio); con aggettivi e participî: era t. allegro, t. contento, t. bianco, t. pulito; cortese segnalava d’accostare che hai perso un tacco e vai t. sbilenca (guido leotta); arrivarono tutti fradici di pioggia; appariva t. sconvolto; era tutta commossa; se ne stava t. solo, t. appartato (anche con una locuz. avv., tutto in disparte), t. raccolto in meditazione. riferito ad altre espressioni aventi funzioni di predicato: è un uomo t. d’un pezzo; una ragazza tutta pepe, tutta fuoco (in tutti questi casi, l’agg. tutto concorda sempre con il soggetto); è t. suo padre, è t. lui (di persona o ritratto somigliantissimi); il suo corpo era tutto (o tutta) una piaga. con uso partic., in frasi enfatiche: un ragazzo tutto muscoli, assai muscoloso, cosicché i muscoli sono la parte che più si nota in lui; è magra, tutta pelle e ossa; essere tutto naso, tutto bocca, tutt’occhi, di persona che ha il naso e la bocca grande, o il viso magro in cui spiccano gli occhi grandi o profondi; l’esule smorto, tutto fronte e sguardo (d’annunzio, di g. mazzini); in senso fig.: essere tutt’occhi, tutt’orecchi, stare attentissimo a guardare o ad ascoltare. in espressioni che si possono considerare ellittiche: è un uomo tutto studio, tutto casa, tutto famiglia, tutto partito, interamente dedito allo studio, alla casa, alla famiglia, al partito; una signora tutta casa e chiesa, che fa vita riservata, dedita soltanto alla famiglia e alle pratiche religiose. b. con funzione più chiaramente avv., in alcune locuz. invariabili: tutt’intorno, tutt’in giro, intorno intorno, lungo tutta la circonferenza; tutt’al contrario, proprio al contrario (con lo stesso senso, tutt’altro, usato in tono esclamativo per affermare che le cose stanno in modo assai diverso o sono addirittura l’opposto e, in alcuni casi, come formula di recisa negazione); tutt’al più, rafforzativo di al più, al massimo, come estrema ipotesi o concessione; è tutt’uno, è la stessa cosa, non c’è alcuna differenza fra le due persone o cose: per me, andarci o restar qui è tutt’uno; avendo valore neutro, l’espressione rimane invariata anche se i soggetti sono femminili: una settimana o l’altra per me è tutt’uno; ma nell’uso fam. è frequente anche la forma femm. è tutt’una, sempre con valore neutro e quindi invar.: che tu ci sia o non ci sia, per me è tutt’una. c. con accezioni e funzioni grammaticali proprie, nel linguaggio marin.: tutto libero, frase con cui viene data assicurazione, al termine della manovra di disormeggio, che tutti i cavi sono rientrati e si possono manovrare liberamente le macchine; lunghezza fuori tutto, la lunghezza massima di una nave o di un’imbarcazione, calcolata tra i punti estremi; tutto a dritta, tutto a sinistra, ordini di mettere il timone al massimo angolo di barra a destra o a sinistra; avanti tutta, indietro tutta, ordine alle macchine di sviluppare la massima potenza motrice avanti o indietro.
4. locuz. avv.: a. in tutto, nel totale, nell’insieme, complessivamente: quant’è in t.?, quanto fa in t.?, qual è il totale, o quanto costa?; sono in t. 280 giornate lavorative; fa in t. cento euro; gli alunni dell’istituto sono in t. 600 circa; in tutto e per tutto, interamente, completamente: sono in t. e per t. ignaro della cosa. del tutto, letter. al tutto, interamente: il lavoro non è ancora finito del t.; affermando ... niuna cosa potere maggiormente giovare alla stirpe umana che di essere al t. spenta (leopardi); ant., del tutto, assolutamente, in ogni modo: prestatogli cavallo e datagli compagnia, infino a ravello, dove del t. diceva di voler tornare, il rimandarono (boccaccio). b. in usi per lo più region., per tutto, in ogni luogo: della stoffa come questa la puoi trovare per t.; chieder l’elemosina per tutto, e farla a tutti quelli che la chiedevano al convento, a tutto era avvezzo un cappuccino (manzoni); più com. da per tutto, v. dappertutto. c. in tutti i modi, in ogni modo, a qualsiasi costo, oppure a ogni buon conto, tuttavia: debbo ritrovarlo in t. i modi; non so se sarò in casa a quell’ora, in t. i modi prova a telefonarmi. d. oltre a tutto (anche oltre tutto o, in grafia unita, oltretutto), alla fine, in aggiunta ad altri motivi, anche non volendo tener conto d’altro, e sim.: dovrebbe essermi grato: oltre a tutto, sono stato io a tirarlo fuori dagli impicci (con sign. simile, ma di tono diverso, dopo tutto). e. prima di tutto, innanzi tutto, per prima cosa, in primo luogo. f. di t. punto, perfettamente, compiutamente: era vestito, bardato, armato di t. punto. g. tutt’a un tratto, subito, all’improvviso.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
tutto
[tùt-to]
a agg. indef. (solitamente seguito dall'art. quando ha funzione attributiva)
1. completo, intero
|| (con un s. sing.) l'intera quantità, l'intera estensione, la pienezza di qualcosa: ti ho cercato per tutta la giornata; si è scolato tutta la bottiglia; l'incidente nucleare avrà ripercussioni su tutta la terra; questo problema richiede tutta la nostra attenzione; auguri di t. cuore; non tollero tutta questa confusione; in tutta sincerità, credo che tu abbia torto
|| tutto il tempo, sempre
|| tutto il resto, il complesso di cose, elementi, fattori che restano da considerare
|| rafforz. preposto a quanto o a intero: ha mangiato tutta quanta la minestra; mi ci vorrà lo stipendio t. intero
|| (con valore intensivo) massimo, del massimo grado: a tutta forza; a t. vapore; a t. gas
|| (con valore conclusivo o avversativo) preceduto dalla prep. con, con il sign. di “nonostante”: con tutta la sua intelligenza, ha sbagliato il compito
|| essere tutt'uno, fare tutt'uno, non fare differenza: restare o partire per me è tutt'uno
|| Essere conseguenza immediata: vederlo e fuggire fu tutt'uno
|| bur a tutto il, fino a: la graduatoria è valida a t. il 31 dicembre; ho letto a t. il paragrafo xiii
|| a tutt'oggi, fino a oggi, fino a ora
2. (con un s. pl. o collettivo) la totalità dei membri di un gruppo, di un insieme: tutti i sudditi attendevano il passaggio del sovrano; ha partecipato tutta la classe; c'erano tutti i miei amici; tutti i nostri sogni sono svaniti; tutti gli animali erano agitati; smettila con tutti questi capricci
|| (con valore conclusivo o avversativo) preceduto dalla prep. con, con il sign. di “nonostante”: con tutti i soldi che ha, non mi ha mai fatto un regalo
|| Seguito dalla cong. e e da un numerale cardinale: vorrei parlare con tutti e tre i ragazzi
|| rafforz. preposto a quanto, intero o iterato: questa storia è tutta quanta un imbroglio; c'erano tutti quanti i parenti; c'era tutta quanta la compagnia; ci siamo visti tutti tutti i giorni
|| fam. con valore intensivo: lo hanno cacciato con tutta la sua roba
|| ell. inventarle, pensarle, trovarle tutte, trovare ogni strategemma, ogni espediente, ogni novità possibile
|| una volta per tutte, una volta per sempre, definitivamente: te lo dico una volta per tutte
3. qualunque, qualsiasi, ogni: dobbiamo avere quell'informazione a tutti i costi; in tutti i casi, non dimenticartene; è un libro che piace a tutti i ragazzi
|| sotto tutti gli aspetti, da ogni punto di vista
|| tutte le volte che, ogni volta che: tutte le volte che ci vediamo finiamo per litigare
4. (con valore intensivo) completamente, del tutto, da cima a fondo: è tornato a casa t. bagnato; tremava t. dal freddo; sono andati via tutti contenti; il compito è t. sbagliato; la mia intenzione era tutt'altra, completamente diversa, opposta
|| Esclusivamente: è tutta colpa sua; è tutta un'invenzione
|| In ogni parte: sei sicuro che il lavoro sia t. suo?
|| di tutto punto, impeccabilmente: vestito, attrezzato, armato di t. punto
|| essere tutto di un pezzo, non accettare compromessi o sotterfugi
|| essere tutto casa e chiesa, dedicare la propria vita esclusivamente ai doveri familiari e religiosi, rifuggendo dai piaceri mondani
|| essere tutto casa, tutto famiglia, tutto lavoro, dare prova di dedizione assoluta alla casa, alla famiglia, al lavoro
|| essere tutt'occhi, tutt'orecchi, averli molto grandi; fig. fare molta attenzione, osservando o ascoltando
|| quel ragazzo è tutto suo padre, gli assomiglia moltissimo
b pron. indef.
1. (con valore neutro) ogni cosa: vi ho detto t.; ha perso t. ai cavalli; ha accettato t.; voglio sapere t.; t. è cambiato fra noi
|| del tutto, completamente, assolutamente: è del t. innocente
|| di tutto, qualsiasi cosa: mangiare di t.; saper fare di t.
|| innanzi tutto, prima di tutto, in primo luogo
|| in tutto, nel complesso, in totale: in t. mi deve cento euro
|| in tutto e per tutto, completamente, sotto ogni aspetto: sono contrario in t. e per t. a questo progetto
|| essere capace di tutto, fare di tutto, essere incline o disposto ad agire senza scrupoli per ottenere qualcosa, per raggiungere il proprio scopo: è un tipo capace di t.; farebbe di t. per avere quel posto
|| questo è tutto, ho finito di parlare, non c'è altro da aggiungere
|| tutto a un tratto, all'improvviso
|| tutto compreso, senza spese, costi ulteriori
|| tutto e subito, slogan dei movimenti di contestazione degli anni settanta, che affermava l'insofferenza per qualunque strategia politica graduale e con obiettivi parziali
|| tutto sommato, in fondo, considerata ogni cosa, a conti fatti
|| tutto sta che, nel, a, se, ogni cosa dipende da, quel che conta è: t. sta che accettino; t. sta nel decidersi; t. sta a provare; t. sta se lui è d'accordo
|| fam. con tutto che, anche se, nonostante che: con t. che sia stanco, devo andare
2. tutte le persone: lo sanno tutti; non tutti lo credono; sono tutti molto arrabbiati; sono arrivate tutte
c avv.
Completamente, assolutamente: è t. l'opposto di quello che dici; è t. il contrario di quello che pensano
|| tutt'al più, al massimo, per male che vada: tutt'al più avrà speso un milione; tutt'al più lo trasferiranno
|| tutt'altro, niente affatto: “ti dispiace aiutarmi?” “tutt'altro”
d s.m.
1. il totale, l'insieme: fuma, si ubriaca e fa molto rumore: il t. non mi piace affatto; vi spedirò il t. al più presto
|| tentare il tutto per tutto, rischiare il massimo pur di conseguire un risultato
2. l'intero: la parte per il t.
3. non com. la condizione fondamentale, l'elemento essenziale: il t. è rispettare le condizioni
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Definizione di Garzanti linguistica
tutto
[tùt-to]
f. -a; pl.m. -i, f. -e; tranne che in alcuni casi particolari, precede sempre il nome a cui si riferisce e questo nome a sua volta è preceduto dall’articolo o da un aggettivo dimostrativo
1. riferito a un nome o a un pronome singolare, indica una totalità riferita alla quantità o all’estensione nello spazio o nel tempo, in usi propri e figurati: ha mangiato tutta la torta; ha consumato tutta l’acqua; ho letto tutto il libro; ho dormito tutto il tempo; l’ha fatto con tutto il cuore; fece tutto quello che poteva; tutto questo non accadrà più | può precedere nomi propri, in particolare nomi di città o di piccole isole che di solito non hanno l’articolo: un ristorante conosciuto in tutta Firenze; tutta Torino era ricoperta da un manto di neve; domani si voterà in tutta la Sicilia; tutta Capri è rimasta senza elettricità |ha studiato tutto Petrarca, tutto l’Ariosto, l’intera loro opera | in funzione predicativa: il pane che c’è è tutto in tavola; il problema è tutto qui | rafforzato da quanto o intero: ha sofferto per tutta quanta la vita; si è mangiato un ananas tutto intero | preceduto da a assume il valore di compreso, incluso: per lunedì studiate fino a tutto il terzo capitolo |a tutt’oggi, fino a oggi; compresa la giornata di oggi: a tutt’oggi non mi ha ancora dato una risposta | in altre espressioni, con valore intensivo: a tutta velocità, alla maggiore velocità possibile; a tutta forza, spingendo al massimo della forza, della potenza; a tutta prova, che resiste a qualsiasi prova
2. riferito a un nome o a un pronome plurale o a un nome collettivo, indica la totalità delle persone o delle cose considerate: un appello rivolto a tutti i cittadini; invitò tutti i suoi amici alla festa; tutti voi sapete come stanno le cose; tutte le strade della città erano presidiate; tutto il bestiame era rinchiuso nella stalla; tutte queste cose prima non c’erano | in funzione predicativa: i biscotti sono tutti nella scatola; i ragazzi stavano tutti studiando | rafforzato da quanto o da intero: la protesta si è allargata a tutti quanti i presenti; fu promossa la classe tutta intera | seguito dalla congiunzione e e da un numerale cardinale, indica che un determinato numero di persone o di cose sono considerate nel loro complesso: tutti e due i fratelli; tutt’e tre le sorelle | con il nome sottinteso: inventarle, pensarle tutte, tutte le astuzie, le trovate possibili
3. riferito a un nome plurale, può anche valere qualsiasi, ogni: riceve visite a tutte le ore; lo farà a tutti i costi; in tutti i modi, comunque
4. quando precede un aggettivo, un participio o un complemento, può assumere un significato equivalente a quello degli avverbi interamente, completamente, visibilmente: era tutta felice, commossa; si presentò tutto sporco; se ne stavano tutti soli; la campagna era tutta verde; la nave era inclinata tutta su un fianco; a quella vista rabbrividì tutto, in tutta quanta la persona |essere tutto una persona, somigliarle moltissimo: la figlia è tutta la madre |essere tutto naso, tutt’occhi, tutta bocca ecc., averli molto grandi |tutto il contrario, tutto al contrario, proprio il contrario, l’esatto contrario
♦ pron. indef.
f. -a; pl.m. -i, f. -e
1. ogni cosa, per lo più con valore indeterminato: tutto è bello per lui; penserò a tutto io; nostro padre era tutto per noi; chiedimi tutto, ma questo; va tutto bene?; ha speso, ha mangiato tutto; quando c’è la salute c’è tutto, la salute è la cosa più importante |ecco tutto, questo è tutto, non c’è altro da aggiungere |e non è tutto!, c’è dell’altro |o tutto o niente, alternativa drastica che si pone per respingere una soluzione intermedia o un compromesso |saper fare tutto, ogni genere di lavoro, di servizio |mangiare tutto, mangiare di tutto, senza alcuna preferenza o limitazione
2. (pl.) tutte le persone: sono arrivati tutti; non tutti la pensano come te; zitti tutti!; fermi tutti o sparo!; contento tu, contenti tutti; tutti per uno, uno per tutti
♦ n.m. invar.
l’intero, il totale; l’insieme, il complesso: moltiplicare il tutto per mille; riceverà il tutto entro pochi giorni
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Garzanti linguistica...
Etimologia
← lat. volg. *tūctu(m), per il class. tōtu(m) ‘intero, tutto’.
Termini vicini
tuttavòlta tuttavìa tuttasanta tuttala tuttafiata tutòrio tutóre tutoràggio tutor tùtolo tuto tutina tutelare tutèla tuta tùssor tuscànico turrito turritano turpitùdine turpilòquio turpe turno turnista turnazióne turma turlupinatura turlupinatóre turlupinare turìstico tuttoché tuttodì tuttofare tuttologìa tuttòlogo tuttóra tuttotóndo tutù tùzia tuziorismo tuziorista TV tweed tweet tweeter twill twirling twist twittare tycoon u’ uadi ubbìa ubbidire ubbïóso ùbere ùbero ubertà ubertosità ubertóso