Il lemma miràcolo
Definizioni
Definizione di Treccani
miràcolo
s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. –
1. a. in genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere o vada oltre le possibilità dell’azione umana. in partic., per la teologia cattolica, fatto sensibile straordinario, fuori e al di sopra del consueto ordine della natura, operato da dio direttamente o per l’intermediazione di una creatura: il m. della resurrezione di un morto; i m. di gesù cristo; il m. della moltiplicazione dei pani e dei pesci. i m. della madonna, di un santo, compiuti da dio per la loro intercessione o valendosi di loro come strumento (quando siano compiuti dai santi in vita), in quanto per definizione teologica i miracoli possono essere attribuiti soltanto a dio; il m. delle noci, raccontato da fra galdino nei promessi sposi; il santo dei m., per antonomasia, sant’antonio da padova; fare, operare miracoli. gridare al m., annunciare pubblicamente che è avvenuto un miracolo, gridare che si è in presenza di un fatto miracoloso; per estens., sollevare rumore per cosa che appaia straordinaria, fare grandi manifestazioni di meraviglia. sapere, raccontare vita, morte e miracoli di qualcuno, propr. di un santo, ma per lo più fig., conoscere o narrare per filo e per segno tutte le vicende, i casi, le azioni di una qualsiasi persona. b. per iperbole, riferito all’uomo o alle cose umane, fatto straordinario e superiore alle possibilità comuni, azione che ha effetti insperati, intervento che ha la capacità di modificare radicalmente una situazione e sim.; per lo più al plur.: abbiate pietà di questo odio e di questo amore, fate che per un m. unico io possa amare me stesso come amo una cosa pure a me inferiore (penna); tu pretendi miracoli da me; cercherò di rimediare, ma non aspettarti dei m.; soprattutto nella frase far miracoli, fare assai più di quanto un uomo possa fare normalmente: considerata la scarsità dei mezzi di cui disponevamo, abbiamo fatto m.; è uno scolaro volenteroso che in pochi mesi ha fatto m., ha fatto progressi notevolissimi nello studio; il medico ha fatto m., ma non è riuscito a salvarlo; e di cose, con sign. simile: è una cura, una medicina, un prodotto che fa m., che ha effetti prodigiosi; la chirurgia moderna riesce a far miracoli.
2. evento che sembra miracoloso, che ha dell’incredibile; con questo sign. è sempre usato in funzione di predicato, a proposito di fatti che superano ogni speranza o aspettativa, così da far quasi credere che siano dovuti all’intervento di forze soprannaturali, oppure di fatti tanto insoliti ed eccezionali, che non possono non stupire grandemente: fu un m. che mi trovassi io lì presente; è stato un m. che non ti sia rotta una gamba; sarà un m. se riuscirà a cavarsela; mi pare ancora un m. che sia rimasto vivo, e con uso iperb.: sarebbe un m. se arrivasse puntuale. per la corte dei miracoli nella parigi medievale, v. corte, n. 1 c. frequente nella locuz. avv. per miracolo, in modo che sembra quasi incredibile: si salvò per m.; fu promosso per m.; si regge in piedi per miracolo. spesso in forma ellittica, in frasi esclam. e per lo più di tono iron. (con intenzionale esagerazione della meraviglia): gran m., che tu non abbi fatto quello che non hai potuto (leopardi); m. che non ti abbia trattato male!; m. che si sia ricordato di noi! assol., ha voluto offrirci da bere: miracolo! (o che miracolo!; quale miracolo!); anche, per antifrasi, quando si finge, per ironia, di ritenere eccezionale un fatto che è invece consueto: hai preso un brutto voto a scuola: miracolo!
3. a. con senso più vicino a quello originario latino (non senza influenza, spesso, più o meno diretta del sign. religioso), cosa meravigliosa, fuori del comune: par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare (dante, con riferimento a beatrice); i m. della scienza, della tecnica, le loro straordinarie invenzioni, i loro prodigiosi ritrovati, e in genere il meraviglioso progresso rivelato dai loro prodotti; i m. dell’arte, i grandi capolavori, soprattutto delle arti figurative (e prato dei m. è comunem. detto lo spiazzo erboso di pisa da cui si elevano i capolavori architettonici del duomo col campanile, del battistero e del camposanto vecchio); un m. di natura, spettacolo, aspetto, fenomeno naturale che colpisca per i caratteri o le qualità eccezionali. b. m. economico, espressione con cui è indicato il rapido sviluppo che ha avuto l’economia italiana, e il benessere sociale che ne è conseguito, negli anni ’50 e ’60 del novecento. c. persona che, per le sue doti straordinarie o per l’alto grado in cui possiede determinate qualità, si allontana molto dalla norma, così da destare ammirazione e meraviglia: l’alto e novo miracol ch’a’ dì nostri apparve al mondo (petrarca, di laura); è un m. di bellezza, di memoria, d’ingegno, di bontà, di pazienza (ma anche un m. di bruttezza, di stupidità, di sfacciataggine); fu un bambino così precoce che ai suoi tempi era considerato un miracolo (cfr., con sign. analoghi, prodigio, portento, fenomeno). anche riferito a cose: un congegno così perfetto, che è un m. di precisione; o alle qualità stesse: ha una memoria, una capacità d’apprendere che è un vero miracolo.
4. con usi affini a meraviglia, in alcuni dei suoi sign.: a. dire, raccontare, scrivere miracoli di qualcuno, narrare sul conto suo fatti strabilianti, o esaltarne con molta esagerazione le imprese, le virtù, i pregi; analogam., di cose, vantarne i prodigiosi effetti. b. non com. al plur. (per lo più in unione col verbo fare), espressioni di gran meraviglia per fatti da poco, manifestazioni esagerate o insistenti di vario genere (di dolore, di stupore scandalizzato, di protesta, di stizza, di sdegno, di disgusto, ecc.): quanti m. per un aeroplano che passa, come se tu non ne avessi mai visti!; sapevi che le cose andavano male, non capisco perché ora fai tanti m.; per un piccolo taglietto al dito fai tanti m.!; quanti m. per un capello nella minestra!
5. nel medioevo, nome generico della sacra rappresentazione, per lo sviluppo che in essa aveva la parte dedicata ai miracoli.
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Definizione di Hoepli
miracolo
[mi-rà-co-lo]
1. fenomeno sensibile straordinario, che avviene al di fuori delle normali leggi della natura, attribuito all'intervento divino
|| gridare al miracolo, renderlo pubblico; estens. manifestare la propria meraviglia per un determinato evento in maniera eccessiva, sproporzionata rispetto all'evento stesso
|| fig. sapere vita, morte e miracoli di qualcuno, essere al corrente di tutto ciò che lo riguarda
|| st corte dei miracoli, nella parigi medievale, rifugio di mendicanti nel quale i finti storpi, ciechi e sim. riacquistavano miracolosamente l'uso delle gambe, la vista e sim.; estens. ambiente in cui si rifugiano accattoni e malfattori, e in cui si verificano i fatti più impensati
2. fig. fatto che appare straordinario, superiore alle comuni possibilità umane: i miracoli della chirurgia moderna
|| che miracolo!, che fatto prodigioso!; antifr. per commentare fatti abituali, in genere sgradevoli: che m.! anche oggi è in ritardo!
|| essere un miracolo di memoria, d'ingegno, e sim., possedere tali doti in misura eccezionale
|| far miracoli, riuscire in qualcosa di molto difficile, spec. con scarsi mezzi
|| miracolo economico, periodo di intenso e imprevisto sviluppo nell'economia di un paese
|| per miracolo, a stento, a malapena: ce l'ha fatta per m.
3. teatr genere di sacra rappresentazione medievale, avente per tema la rievocazione di un miracolo compiuto dalla madonna, da dio o da un santo
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Definizione di Garzanti linguistica
miracolo
[mi-rà-co-lo]
pl. -i
1. fenomeno straordinario ed estraneo alle leggi di natura attribuito a un intervento soprannaturale | (teol.) fatto sensibile inspiegabile che si ritiene compiuto da Dio, anche per intercessione della Madonna o dei santi, per rivelare il suo potere e confermare l’uomo nella fede: i miracoli di Gesù; il miracolo della resurrezione di Lazzaro; i miracoli della Madonna, di santa Rita; fare, operare un miracolo |gridare al miracolo, manifestare una meraviglia sproporzionata, eccessiva |credere nei miracoli, credere che si realizzi un evento impossibile o molto improbabile
2. cosa o fatto meraviglioso, straordinario, fuori del comune: i miracoli dell’arte, della scienza |è un miracolo, è straordinario, eccezionale: è un miracolo che sia rimasto illeso; con la squadra che aveva è un miracolo che abbia vinto |fare miracoli, fare qualcosa di incredibile, che si riteneva umanamente impossibile: una cura che fa miracoli; un atleta che ha fatto miracoli |dire miracoli di qualcuno, parlarne in tono entusiastico |essere un miracolo di ingegno, di bontà, di bravura ecc., avere capacità, qualità, caratteristiche straordinarie: è un miracolo di memoria; il plastico è un miracolo di pazienza
3. dramma sacro medievale in volgare che ha per tema un miracolo compiuto da Dio attraverso i santi
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Etimologia
← dal lat. miracŭlu(m) ‘meraviglia’, deriv. di mirāri ‘osservare con ammirazione, meravigliarsi’.
Termini vicini
miracolìstico miracolista miracolismo miracolato miracolare miracolàio mirabolante mirabolano mirabilia miràbile mirabèlla mira miotonìa mïòtico mioṡòtide mioṡite mioṡina mïòṡi mioscleròṡi miorilassante miorèssi mioplàstico mioplàstica mïòpico miopìa mìope miopàtico miopatìa miomètrio mïòma miracolóne miracolóso miràggio miràglio mirallégro mirando mirare mirasóle mirato miratóre mirìade miriagrammo miriàmetro miriàpodi mirica mirìfico mirino mirìstica miristicàcee mirmecòfago mirmecofilìa mirmecòfilo mirmecologìa mirmìdone mirmillóne miro mirra mirrare mirtàcee mìrteo