Il lemma novenàrio

Definizioni

Definizione di Treccani

novenàrio
agg. e s. m. [dal lat. novenarius «che consta di nove» (der. di novenus: v. novena)]. – composto di nove parti: quasi esclusivam. nella locuz. verso n. (o assol. il n.), verso di nove sillabe (o, più propriam., di nove «posizioni metriche»: v. endecasillabo), corrispondente per il ritmo a un decasillabo privo della prima sillaba, con accenti sulla 2^a, 5a e 8a sillaba, usato in tempi recenti soprattutto da g. pascoli (per es.: «che vóli di róndini intórno», nella poesia la mia sera) e da G. D’Annunzio, che talvolta ne variarono la tradizionale accentazione.

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Definizione di Hoepli

novenario
[no-ve-nà-ri-o]

a s.m. (pl. m. -ri; f. -ria, pl. -rie)
metr verso formato di nove sillabe, generalm. accentato sulla seconda, quinta e ottava sillaba
b anche agg.
verso n.

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Definizione di Garzanti linguistica

novenario
[no-ve-nà-rio]
f. -a; pl.m. -r\i i, f. -rie
si dice di verso formato da nove sillabe metriche con gli accenti, solitamente, sulla seconda, quinta e ottava sillaba (p.e. Dal Líbano tréma e rosséggia, di G. Carducci)

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Etimologia

← dal lat. novenarĭu(m) ‘che consta di nove’, deriv. di novēni ‘a nove a nove’; cfr. novena.