Il lemma rampóllo

Definizioni

Definizione di Treccani

rampóllo
s. m. [prob. lat. rami pullus «pollone del ramo»]. –
1. di piante, germoglio, pollone: i teneri, i giovani r. del pero, del gelso; in similitudini: nasce ... a guisa di rampollo, a piè del vero il dubbio (dante). più in partic., in arboricoltura, sinon. di rimessiticcio.
2. non com. piccola vena d’acqua che scaturisce dalla terra (più com., polla); letter., getto d’acqua che sgorga, in genere: vede ... gli argini molli, e fuor l’acqua spicciar con più r. (ariosto).
3. fig. discendente per nascita in linea retta: è l’ultimo r. di un’antica e nobile famiglia; scherz., figlio: il tuo r. è piuttosto vivace; ti presento i miei rampolli. ◆ dim. rampollétto, rampollino, rampollùccio (tutti rari, limitati per lo più a usi scherz. o ironici).

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Definizione di Hoepli

rampollo
[ram-pól-lo]

s.m.
1. lett. vena d'acqua sorgiva, polla
|| estens. pollone, germoglio di una pianta
|| Getto d'acqua corrente
2. fig. discendente in linea retta: l'ultimo r. di una illustre casata
|| scherz. figlio: come stanno i tuoi rampolli?
‖ dim. rampollétto; rampollìno

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Definizione di Garzanti linguistica

rampollo
[ram-pól-lo]
pl. -i
1.
f. -a; pl. -e
discendente in linea retta di una famiglia: l’ultimo rampollo di un’antica casata | (scherz.) figlio: questo è il mio rampollo
2. (lett.) vena d’acqua
3. (lett.) germoglio di una pianta

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Etimologia

← prob. lat. rāmi pŭllu(m) ‘germoglio del ramo’.