Il lemma eṡèmpio
Definizioni
Definizione di Treccani
eṡèmpio
(ant. eṡèmplo, exèmpio, essèmpio, essèmplo, essèmpro, assèmplo, assèmpro, e anche aṡèmplo, aṡèmpro) s. m. [dal lat. exemplum, der. di eximĕre «prendere fuori», part. pass. exemptus]. –
1. a. fatto, atto, comportamento o cosa in genere che si propone come modello da imitare o da fuggire, o che comunque si additi all’ammirazione o alla riprovazione: esempî di eloquenza, di bello scrivere; esempî di cattiva educazione. più in partic., atto in cui si manifesta concretamente una qualità, una virtù, un vizio: abbiend’io l’ale, per dar forse di me non bassi exempi (petrarca); esempî di onestà, di grandezza d’animo, di carità, d’amor patrio; e. di ferocia, di corruzione, di viltà; il suo discorso è stato un tipico e. di demagogia; l’e. è più efficace dei precetti; seguire l’e. di qualcuno, ispirare alla sua azione i propri atti, la propria condotta; dare buono o cattivo e., indurre altri al bene o al male col fare in loro presenza cose lodevoli o biasimevoli; dare l’e., il buon e., fare per primo una cosa perché altri facciano lo stesso. b. ammaestramento: questo ti serva d’esempio per il futuro; prendere esempio da qualcuno, imparare da lui, seguirlo in ciò ch’egli fa. quindi anche punizione esemplare che distolga altri dal commettere la stessa colpa: ha voluto dare un e.; un e. bisognava darlo! c. la persona stessa che, per qualche sua particolare qualità o atto, si propone all’imitazione o si addita alla riprovazione: era un e. di operosità e parsimonia; portare, proporre una persona ad e.; essere d’e. agli altri; essere citato come e.; prendere uno per e., proporselo come modello da imitare; passare in e. o per e., essere assunto come modello. d. ant. persona, o anche animale, oggetto naturale in genere, che fa da modello a un artista: come pintor che con essempro pinga (dante).
2. a. fatto particolare che serve a illustrare un’affermazione generica, a dare evidenza a un principio teorico: dare, addurre, allegare, citare un e.; la storia ci porge utili e. per comprovare questa verità; spiegarsi con un e.; fare un e., proporre una situazione concreta per mostrare l’applicazione pratica di una regola o di un principio enunciato teoricamente; l’animo di quel ch’ode, non posa né ferma fede per essempro ch’aia la sua radice incognita e ascosa (dante). b. frase che, in testi scolastici, in manuali di traduzione e sim., si cita a conforto e dimostrazione di una regola o definizione: è meglio dare poche regole e abbondare negli esempî. anche, passo d’autore citato per attestare l’uso di un vocabolo o locuzione: il dizionario del tommaseo è ricco di esempî; l’e. più antico di questa voce è del principio del ’300. c. in matematica, e più in generale nelle dimostrazioni scientifiche, caso particolare atto a illuminare un concetto generale, avente quindi valore euristico relativamente alla dimostrazione di una regola generale, di una legge, ecc.; e. numerici, quando si attribuiscono valori numerici determinati a espressioni algebriche contenenti indeterminate; e. in contrario (o controesempio), nella dimostrazione della non validità di una proposizione per una classe di enti, esempio nel quale quella proprietà non è valida (così, per dimostrare che non tutte le superfici sono sviluppabili sul piano, basta portare come esempio la sfera).
3. locuzioni: a. per esempio (abbrev. p. e., p. es., per es.), formula con cui si introduce un esempio a conforto di una regola, o per chiarire o restringere un’affermazione generica (con questa funzione, è anche com. la locuz. ad esempio, abbreviata ad e., ad es.): un tempo si usava elidere «gli» davanti a i-, p. e.: «gl’italiani»; qualcuno mi dia una mano: tu, per esempio. anche con funzione attenuativa, nel fare una proposta: per passare queste due ore, si potrebbe andare al cinema, per esempio. È inoltre modo interrogativo per invitare altri a rendere più esplicito il discorso, a citare casi concreti: dici di sapere molte cose sul mio conto. per esempio? b. senza esempio, singolare, straordinario, inaudito: l’eruzione è stata di una violenza senza e.; fu una crudeltà senza esempio.
4. qualunque essere o cosa che rappresenti tutta intera la sua specie: il gatto è un e. di felino; un e. di pianta fanerogama; questo è un e. di verso novenario.
5. nella letteratura medievale, racconto a scopo didattico-edificante (è comune anche il lat. exemplum), rimasto poi in uso nella predicazione religiosa (spec. nelle funzioni del mese mariano, nelle novene e nei tridui), in cui segue alla lettura o alla predica del giorno. ◆ dim. eṡempiétto, eṡempino; dim. o spreg. eṡempiùccio (tutti poco comuni).
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Definizione di Hoepli
esempio
[e-ṣèm-pio]
ant. essempio, esemplo, esempro, assempio, assemplo, assempro
1. azione, evento, comportamento che può fingere da modello, positivo o negativo: la sua vita è un e. di generosità; dare buono, cattivo e.; dare l'e., il buon e.; seguire, non seguire l'e. di qualcuno
|| per esempio, ad esempio, formule introduttive di un esempio
|| sull'esempio di, seguendo il modello di
|| senza esempio, inaudito, incredibile
2. persona assunta come modello, buono o cattivo: un ragazzo che è un e. per noi tutti; e. di virtù, di malvagità, di bontà, di cattiveria
3. insegnamento, ammaestramento: prendere e. da qualcuno; questo potrà servirti da e.
|| Punizione esemplare: gli ho dato un e. che si ricorderà per un pezzo
4. fatto, caso particolare che illustri o confermi un fatto generale: citare, proporre, addurre, dare, fare un e.; spiegati con un e.
|| Ciò che può rappresentare un'intera specie: la mucca è un e. di ruminante; un e. di poesia ermetica
|| ling frase o parola che illustra una regola grammaticale o sintattica, un uso linguistico e sim.: un vocabolario ricco di esempi
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Definizione di Garzanti linguistica
esempio
[e-ʃèm-pio]
assemplo
1. qualunque cosa o persona che possa essere presa come modello, positivo o negativo: esempio di generosità, di viltà; seguire l’esempio di qualcuno; prendere qualcuno come esempio; prendere esempio da qualcuno; dare il buono, il cattivo esempio; questo ti serva, ti sia d’esempio |dietro l’esempio, sull’esempio di qualcuno, a sua imitazione
2. fatto, caso o frase che si cita per confermare un’affermazione o una regola, per chiarire un concetto, per attestare usi grammaticali o lessicali: dare, fare, portare un esempio; spiegarsi con un esempio; un dizionario ricco di esempi |per esempio (abbreviato in per es., p.es., p.e.), ad esempio (abbreviato in ad es., ad e.), formule usate per introdurre un esempio
3. qualunque essere o cosa che possa rappresentare tutti gli altri della stessa specie: il cigno è un esempio di animale bipede; piazza San Pietro è un esempio di architettura barocca
4. (ant.) modello o modella per pittori e scultori: come pintor che con essempro pinga (DANTE Purg. XXXII, 67)
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Etimologia
← lat. exĕmplu(m), deriv. di eximĕre ‘cavar fuori’, comp. di ĕx- ‘fuori, da’ ed emĕre ‘prendere, acquistare’; propr. ‘oggetto scelto come modello’.
Termini vicini
eṡempigràzia eṡeguire eṡeguìbile eṡegètico eṡegètica eṡegèta eṡegèṡi eṡèdra eṡecuzióne eṡecutòrio eṡecutóre eṡecutivo eṡecutività eṡecrazióne eṡecratòrio eṡecrare eṡecrando eṡecràbile escùtere escussióne escuṡare escursionìstico escursionista escursionismo escursióne esculènto escudo escrezióne escretòrio escretóre eṡemplare eṡemplarità eṡemplificare eṡemplificativo eṡemplificazióne eṡencèfalo eṡentare eṡentasse eṡènte eṡenzióne eṡequiale eṡèquie eṡercènte eṡercire eṡercitàbile eṡercitare eṡercitatóre eṡercitazióne eṡèrcito eṡercìzio eṡèrgo esfoliazióne eṡibire eṡibitóre eṡibizióne eṡibizionismo eṡibizionista eṡibizionìstico eṡicasta eṡigènte