Il lemma supèrbo
Definizioni
Definizione di Treccani
supèrbo
agg. [dal lat. superbus, der. di super «sopra»]. –
1. a. che ha in sé e dimostra superbia (è il più com. e pop. degli agg. sinonimi o di sign. affine, come altero e altezzoso, orgoglioso, vanaglorioso, arrogante, per cui spesso viene usato con valore ampio, che comprende o sostituisce anche i valori partic. di quelli): un uomo s., una donna s.; è oltremodo s.; quanto sei s.!; che gente s.!; è s. con tutti; non devi mostrarti s. con lui, o verso di lui; per tutt’i cerchi de lo ’nferno scuri non vidi spirto in dio tanto superbo (dante); sostantivato: umiliare un s., i s.; la pena, il girone dei s. nel purgatorio dantesco. con riguardo al solo comportamento esteriore (cui può anche non corrispondere un sentimento di vera superbia): sedeva s. in trono; guardala come cammina superba!; via, perché fai il s.?; in qualche raro caso, altero, contegnoso, freddo, severo: così la madre al figlio par superba, com’ella parve a me (dante). per estens., di atto, espressione, atteggiamento che rivela superbia o anche solo fierezza: una risposta s.; le sue s. parole; s’avanzava diritto, con passo s. (manzoni); con fronte s., fieramente eretta. b. in senso positivo, riferito a chi si compiace di qualche cosa che, direttamente o indirettamente, torna a suo merito o che comunque la riempie di orgoglio o di soddisfazione (sempre seguito da compl. di specificazione, nelle locuz. essere o andare s. di ...): è s. di suo figlio; è s. dei progressi fatti, dei risultati raggiunti, del successo ottenuto; sono s. dell’amicizia di cui egli mi onora; di ben sette fratelli iva superba la mia casa (v. monti); andava il fanciulletto con piccolo passo di gloria, superbo de l’amore materno (carducci); iron.: hai fatto un bel gesto, puoi andarne superbo! con compl. sottinteso: e tu, vergine cuccia, idol placato da le vittime umane, isti superba (parini).
2. a. estens. riferito ad animale che nel portamento tronfio o sostenuto pare che mostri una certa superbia e sdegnosità: il s. pavone; il gallo passeggiava s. per l’aia; in usi letter. riferito a cavallo, fiero, vivace, impetuoso: l’ardito iulo, ... fatto frenare il corridor superbo, verso la selva con sua gente eletta prese el cammino (poliziano); odi, o signore, sonar già intorno la ferrata zampa de’ s. corsier (parini). b. fig., letter. impetuoso, aspro, violento, riferito a cose: un vento ... che ... dinanzi polveroso va superbo, e fa fuggir le fiere e li pastori (dante); le lance infin al calce si fiaccaro a quel s. scontro, come vetro (ariosto).
3. a. altissimo, eccelso, oppure erto, ritto, ripido: lo sommo [del monte] er’alto che vincea la vista, e la costa s. più assai che da mezzo quadrante a centro lista (dante); per dirupi e fra ruine s’ascende a la sua cima alta e s. (t. tasso). in genere la parola ha un tono ammirativo, esprimendo, oltre al concetto oggettivo dell’altezza e dell’andamento verticale, quello dell’imponenza: le s. cime delle dolomiti; o quello di uno splendore che sia quasi espressione di superbia: gl’idoli suoi saranno in terra sparsi, e le torre superbe, al ciel nemiche (petrarca), le torri dei palazzi papali in avignone. con uso estens., poet. e ant., rialzato, sporgente: l’omero suo [del diavolo], ch’era aguto e superbo, carcava un peccator con ambo l’anche (dante); acuto, penetrante, con riferimento alla vista intellettuale: è difetto da la parte tua, che non hai viste ancor tanto superbe (dante). b. grandioso, che s’impone per la grandezza delle dimensioni e la solennità dell’aspetto: sovra salde colonne antica mole sorge augusta e s. (parini); un monumento s.; un s. palazzo; tornate alle vostre s. ruine (manzoni). c. bellissimo, magnifico, splendido, stupendo (con accento fortemente ammirativo e spesso enfatico): è uno spettacolo veramente s.; una s. pariglia; una s. collezione di vasi cinesi; arrivò con una s. fuoriserie; anche di persona, di animali, di parte del corpo: una donna s., di una s. bellezza; che bestia s.!; ha un seno s., due fianchi s., due s. file di denti. la superba, epiteto tradizionale della città di genova, per la grandezza e nobiltà della sua storia. ◆ dim. superbétto, superbino; accr. superbóne, per lo più come sost. (f. -a); pegg. superbàccio. ◆ avv. superbaménte, con superbia, ostentando modi superbi, un contegno superbo: tratta superbamente (con) tutti; risponde sempre superbamente; si vantava superbamente della sua nobile origine; erano i cerchi e i capi di parte bianca, per essere stati qualche tempo capi della repubblica e portatisi superbamente, venuti allo universale in odio (machiavelli). in usi enfatici, in modo magnifico, splendidamente: suona, danza superbamente; un salone superbamente addobbato; spettacolo superbamente allestito; è un ristorante dove si mangia superbamente.
Leggi su
Treccani...
Definizione di Hoepli
superbo
[su-pèr-bo]
a agg.
1. che nutre o manifesta superbia: un uomo s.; non mostrarti s.; tenere un atteggiamento, un contegno s.
2. fiero, orgoglioso, compiaciuto di qualcuno o di qualcosa: è giustamente s. del suo successo; va s. di suo figlio
|| Di animale al quale si attribuiscono particolari doti di nobilità e fierezza: il leone è il s. re della foresta
3. estens. eccelso, eccellente, di qualità mirabile: è un artista s.; avete fatto un lavoro s.!
|| Imponente, grandioso: è una residenza superba e antichissima
|| per anton. la superba, la città di genova, per la nobiltà della sua storia e la magnifica posizione
4. lett. altissimo, ripido: per dirupi e fra ruine / s'ascende a la sua cima alta e superba (tasso)
b s.m. (f. -ba)
Persona superba
‖ dim. superbétto
|| accr. superbóne
|| pegg. superbàccio
Leggi su Hoepli...
Definizione di Garzanti linguistica
superbo
[su-pèr-bo]
f. -a; pl.m. -i, f. -e
1. che ha superbia, che dimostra superbia: un uomo superbo; un’espressione superba e severa
2. di qualità eccellente; di eccezionale capacità: un lavoro, un artista superbo | magnifico; imponente, grandioso: una donna di superba bellezza; un superbo palazzo di marmo |la Superba, per antonomasia, Genova, così detta per lo splendore della sua storia
3. orgoglioso, fiero [+ di]: andar superbo delle lodi
4. (lett.) altissimo, ripido: Lo sommo er’alto che vincea la vista, / e la costa superba più assai (DANTE Purg. IV, 40-41)
♦ n.m.
f. -a; pl.m. -i, f. -e
persona superba: umiliare i superbi
Leggi su
Garzanti linguistica...
Etimologia
← dal lat. supĕrbu(m), deriv. di sŭper ‘sopra’.
Termini vicini
superbire superbióso superbike supèrbia superattivo superàttico superare superaménto superallenaménto superalimentazióne superalcòlico superaffollaménto superàbile Super-Mario3 super suovetaurilia suòra suòno suonerìa suonatóre suonata suonare suòlo suolifìcio suolatura suolare suòla suòcero suòcera suo superbóllo superbómba supercarburante supercàrcere superceménto supercìlio supercilióso superclorazióne supercolòsso superconduttività superconduttivo superconduttóre superconduzióne supercrìtico superdecorato superdònna superdòṡe superdotato superdurallumìnio supereterodina superfamìglia superfecondazióne superfetazióne superficiale superficialità superficiàrio superfìcie superfluidità superflùido superfluità