Il lemma assìduo

Definizioni

Definizione di Treccani

assìduo
agg. [dal lat. assiduus, comp. di ad- e tema di sedere «star seduto»]. –
1. di persona, che attende in modo costante e sollecito a un’attività: essere a. nello (allo) studio, nel compimento di un dovere; è un a. lettore di settimanali illustrati; impiegato, studente a.; o che frequenta abitualmente e regolarmente un luogo: essere a. alle lezioni; visitatore a.; frequentatore a. del circolo, del cinema, dei locali notturni; in questo sign., anche sost.: era uno degli a. in casa di mio nonno.
2. di cosa, che è fatta con diligenza e continuità, o che avviene in modo continuo, senza interruzione: cure, fatiche, premure a.; lettura a.; esercizio a.; fare una corte a.; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque (manzoni). ◆ avv. assiduaménte, con assiduità, con continuità e costanza; abitualmente: applicarsi assiduamente al lavoro, allo studio; frequentare assiduamente una persona, un circolo, un ambiente.

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Definizione di Hoepli

assiduo
[as-sì-duo]

agg. (pl. m. -dui; f. -dua, pl. -due)
1. che attende con cura costante a qualcosa: a. all', nell'adempimento del dovere; un impiegato molto a.; lettrice assidua di libri gialli
SIN. diligente, zelante
2. che frequenta costantemente, abitualmente un luogo: ospite a. di casa rossi; è a. a tutte le occasioni mondane
SIN. abituale
CONT. occasionale, sporadico
3. che è fatto in modo continuato, non interrotto: attenzione assidua; studio, esercizio a.
SIN. costante, incessante
CONT. discontinuo, saltuario

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Definizione di Garzanti linguistica

assiduo
[as-sì-duo]
f. -a; pl.m. -i, f. -e
1. fatto in modo continuo e costante; ininterrotto, incessante: cure assidue
2. che si applica con diligenza e costanza a qualcosa; perseverante: un lettore, un lavoratore assiduo
3. che frequenta spesso e con regolarità un luogo o una persona; abituale: un cliente assiduo

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Etimologia

← dal lat. assidŭu(m), deriv. assidēre; cfr. assidere.