Il lemma cavare
Definizioni
Definizione di Treccani
cavare
v. tr. [lat. cavare «rendere cavo, incavare scavando», der. di cavus «cavo1»]. –
1. in senso proprio, ma raro o ant., scavare, incavare, formare una buca, una cavità, levando le pietre o la terra; più frequente come sinon., in alcune accezioni, di levare (al quale è preferito, perché più efficace, nel linguaggio fam.), e con sign. affini. a. levar via: cavarsi il cappello; c. la castagna dal fuoco con la zampa del gatto (v. castagna); c. le penne, e più efficacemente c. le penne maestre, spillare quattrini, danneggiare, privare uno di ciò che costituisce la sua maggior forza; non cavarne i piedi (da qualche affare o situazione imbrogliata), non riuscire a districarsi; cavarsi la fame, la sete; cavarsi una voglia, soddisfarla e, di cibo, riempirsi fino alla sazietà: gli mise davanti una zuppiera piena di fagioli perché se ne cavasse la voglia. b. levare di dosso: cavarsi la camicia; fig., alludendo a persona assai caritatevole: gli si potrebbe c. la camicia; si caverebbe la camicia. c. levar fuori, estrarre, togliere: c. un dente; c. le mani di tasca; c. dal portafoglio cento euro; c. le parole di bocca, costringere a parlare: potreste darmi la corda che non mi cavereste nulla di bocca (manzoni); m’hai cavato le parole di bocca, hai detto proprio ciò che stavo per dire io; bisogna cavargli le parole di bocca con le tenaglie, si stenta assai a farlo parlare; ti caverei il cuore, gli occhi, frasi di minaccia, o piuttosto di sfogo (cui quasi mai corrisponde, neanche al livello del subconscio, una reale intenzione di far seguire i fatti alle parole). locuzioni fig.: cavarsi gli occhi, affaticare la vista nel decifrare una scrittura minuta; c. una spina dal cuore a qualcuno, alleviargli una pena, consolarlo, rasserenarlo; c. le lacrime, impietosire, far piangere, suscitare commozione; e con sign. sim., c. il cuore, c. l’anima (parlava con accento così accorato che cavava il cuore); non c. un ragno dal buco, non concluder nulla; c. sangue da una rapa (o dal muro), pretendere l’impossibile, voler quattrini da chi non ne ha, voler ottenere qualcosa di buono da chi non ne è capace.
2. ricavare, nei sign. particolari di: a. ritrarre da una vendita, avere come compenso per il proprio lavoro: ho lavorato un mese a questo modello e non ci caverò neanche le spese. b. ottenere: quanto vino cavano dal vigneto?; da quel benedetto ragazzo non si caverà mai nulla di buono; da questa esperienza non ho cavato niente di utile. c. trarre, dedurre: cava tu ora le conclusioni del mio discorso.
3. rifl. tirarsi fuori da una situazione spec. critica o spiacevole, sottrarvisi: c. fuori da un impiccio, da un guaio; c. d’impaccio.
4. nella forma cavarsela, uscire con poco danno da un pericolo, da una malattia, superare alla meglio una prova difficile, o riuscire a sbrogliarsi in qualche difficoltà: ha avuto una polmonite e se l’è cavata per miracolo; ho sostenuto l’esame e spero di essermela cavata; il francese non lo conosco perfettamente, ma, per farmi capire, me la cavo.
5. tr. pron. soddisfare un desiderio, un bisogno, una necessità: cavarsi una voglia, la fame, la sete. ◆ part. pass. cavato, anche come agg. (v. la voce).
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Definizione di Hoepli
cavare
[ca-và-re]
(càvo)
a v.tr.
1. tirare fuori, estrarre: c. le mani di tasca, una spada dal fodero; c. marmo da una cava, un chiodo dal muro
|| cavare gli occhi, accecare
|| cavare sangue, salassare
|| fig. cavare a stento le parole di bocca a qualcuno, farlo parlare a fatica
|| mi hai proprio cavato le parole di bocca, hai espresso proprio ciò che volevo dire io
|| cavare sangue da una rapa, da una pietra, pretendere una cosa impossibile
|| cavare, cavarsi una spina dal cuore, togliere, togliersi un cruccio, un dolore
|| cavarsi di, dalla mente, dalla testa qualcosa o qualcuno, smettere di pensare o di darsi pena per qualcosa, per qualcuno
|| cavarsi gli occhi, litigare con qualcuno in modo furioso
|| cavarsi gli occhi su un libro, sforzare gli occhi per decifrare scritti o grafie di difficile lettura; leggere a lungo, spec. in ambienti poco illuminati
|| cavarsi il pane di bocca, fare grandi sacrifici per gli altri
|| non cavare un ragno dal buco, non conseguire alcun risultato
2. tirare via, levare: c. la pentola dal fuoco; c. le macchie dal vestito, smacchiarlo
|| fig. cavarsela, riuscire in qualche modo a trarsi fuori da una situazione difficile o pericolosa
|| cavare le castagne dal fuoco per qualcuno, darsi pena, correre dei rischi per risparmiarli a qualcuno
|| cavarsi la fame, la sete, la voglia, soddisfarle
3. ricavare, ottenere: c. un guadagno da una vendita, da un'attività
|| Trarre, dedurre: cavatene voi le conclusioni!
4. togliere di dosso: c., cavarsi le scarpe, il cappello, il soprabito
5. ant., lett. scavare, produrre una cavità o un incavo asportando del materiale
b v.intr. (aus. avere)
sport nella scherma, eseguire una cavazione
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Definizione di Garzanti linguistica
cavare
[ca-và-re]
a aus. avere
1. estrarre, tirar fuori, estirpare [+ da]: cavare un dente; cavare sabbia dal fiume
2. (fam.) togliere di dosso [+ a]: cava le scarpe bagnate al bambino
3. ricavare, ottenere [+ da]: da quel terreno non si cava nulla di buono
4. scavare, fare una buca in profondità
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Etimologia
← lat. cavāre ‘render cavo’, deriv. di căvus ‘cavo’.
Termini vicini
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