Il lemma lui
Definizioni
Definizione di Treccani
lui
pron. pers. m. sing. [lat. volg. *ĭllui, dativo di ille (per il classico illi), sull’analogia di cui]. –
1. forma forte della declinazione del pron. di 3a pers. sing. egli, riferita in genere a persona, talora anche ad animale o cosa inanimata. si adopera dopo preposizione, e come compl. oggetto quando si vuol dare a questo un particolare rilievo, o quando è in opposizione a un altro pronome: si tratta di lui; l’ho saputo da lui; cercavo lui, non te; io verrò, lui no. nel compl. di termine, in poesia, la prep. a può anche mancare: rispuos’io lui con vergognosa fronte (dante). È inoltre usato nelle esclamazioni (beato lui!), e nelle comparazioni (faccio come lui; ne so quanto lui). nel parlato e nello scritto di livello medio, e in genere quando si vuol dare forte rilievo al pronome, lui è usato al posto di egli, ormai letter. e disus., come soggetto, spec. se segue al verbo, e dopo anche, neppure, nemmeno, perfino, ma e sim.: l’ha detto lui; non sembra più lui; è meglio che decida lui; non può essere stato che lui; nemmeno lui ha risposto; lo sapeva perfino lui; l’ho cercato, ma lui non c’era più; lui ricco, lui giovine, lui rispettato, lui corteggiato: gli dà noia il bene stare (manzoni). così in costruzioni assolute: tornato lui, addio pace!; lui permettendo; contento lui, contenti tutti. con riferimento antonomastico a dio: stanca del vile ossequio la terra a lui ritorni (manzoni). sostantivato, con valore partic.: «l’innominato pensò subito a rispondere a questa [interrogazione] che s’era fatta lui stesso, o piuttosto quel nuovo lui, che cresciuto terribilmente a un tratto, sorgeva come a giudicare l’antico» (manzoni). nell’uso burocr. il di lui padre, i di lui parenti e sim., forme pedantesche, ormai disus., per il padre di lui o suo padre, i suoi parenti.
2. poet. in correlazione col relativo che, in funzione di pron. dimostrativo (col valore cioè di colui): or nel volto di lui che tutto vede vedi ’l mio amore (petrarca); o elvira, elvira, oh lui felice, ... a cui tu schiuda il sorriso d’amor! (leopardi).
3. in funzione di sost., l’innamorato, il fidanzato: è uscita col suo lui.
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Definizione di Treccani
lüì
s. m. [voce onomatopeica, dal caratteristico verso luì luì di questi uccelli]. – nome di varî passeracei del genere phylloscopus, famiglia silvidi, di piccole dimensioni, livrea modesta, bruno-olivastra, becco corto e sottile; sono insettivori, e nidificano sul terreno o tra i bassi cespugli. se ne conoscono numerose specie, largamente rappresentate nella regione mediterranea: il luì piccolo (phylloscopus collybita), stazionario e abbondante in italia; il luì grosso (phylloscopus trochilus), il luì verde (phylloscopus sibilatrix) e il luì bianco (phylloscopus bonelli), questi ultimi tre di doppio passo regolare.
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Definizione di Hoepli
lui
[lù-i]
a pron. person. m. di 3ª pers. sing.
1. si usa in vari complementi per indicare la persona, ma anche l'animale o la cosa, di cui si parla
|| Compl. ogg. in luogo del pron. atono lo e come compl. di termine in luogo del pron. atono gli quando si vogliono mettere in particolare evidenza tali pronomi: vedere l. in quel posto mi sembrò molto strano; io, invece, non giustifico l.; perché non lo chiedi a l.?; è giusto parlarne a l.
|| Posposto alle prep. semplici: il padre di l.; dicevo a l.; parla come l.; vado da l.; l'ho saputo da l.; andrà in vacanza con l.; credo solo in l.; è un regalo per l.; sedeva tra l. e me; puoi contare su di l.
|| Come compl. di termine senza la prep. “a”: disse l. che non era affatto d'accordo
|| bur il di lui, la di lui, i di lui, le di lui, il suo, la sua, i suoi, le sue: il di l. nipote; la di l. onestà
2. si usa come soggetto in sostituzione di egli nel linguaggio colloquiale: l. si alzò; l. guardava la televisione
|| Con valore enf. o esclam.: l. solo può darti il permesso; e l. che ha detto?; ti ho detto che c'è andato l.!; l'ha detto l.!; beato l.!
|| In contrapposizione a un altro sogg.: lei sempre tranquilla, l. così nervoso!
|| Posposto ad anche, neanche, pure, neppure, nemmeno, perfino: neanche l. ha accettato; è arrivato anche l.?; ha parlato perfino l.
|| Nelle comparazioni, posposto a come, quanto, più, che: si veste come l.; ne so quanto l.; guadagna più l. di me; vale più lei che l.
|| In costrutti sintattici con il verbo all'inf., al part. pass., al gerund.: l. comportarsi in modo simile?; partito l., tutto è cambiato; dichiarandosi l. colpevole, il caso fu risolto
|| Con funzione di predicato: dopo quella vicenda non pareva più l.; non sembrava l.; era l. in carne e ossa
b come s.m.
1. personalità maschile, spec. in rapporto alla sua evoluzione: quel nuovo l. che, cresciuto terribilmente in tutto, sorgeva come a giudicare l'antico (manzoni)
2. fam. l'uomo, in una coppia: il mio l. è partito
luì
s.m. inv.
zool piccolo uccello dell'ordine dei passeriformi (phylloscopus), insettivoro, dal becco corto e sottile e dalle piume brune olivastre
|| fig. sembrare un luì, avere un aspetto esile e vivace
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Definizione di Garzanti linguistica
lui
[lùi]
f. lei; pl. loro
si riferisce a persona e a volte, nell’uso letterario o familiare, anche ad animale o a cosa; si usa sia come soggetto (molto più spesso di egli) sia come complemento; è obbligatorio nel complemento oggetto e nel complemento di termine quando si vuol dare loro particolare rilievo (al posto rispettivamente di lo e gli) e sempre in tutti gli altri complementi indiretti: lui non potrà venire; proprio lui dovevo incontrare; consegnalo a lui personalmente; ho lavorato con lui per anni; ho molta fiducia in lui; il padre di lui, la figlia di lui, suo padre, sua figlia (specialmente quando l’uso di suo, sua potrebbe generare ambiguità; nell’uso burocratico anche il di lui padre, la di lui figlia) | si usa in funzione di soggetto in particolare quando si vuol dare particolare rilievo al pronome; nelle esclamazioni; quando c’è opposizione tra due soggetti; quando il pronome è collocato dopo il verbo; quando è preceduto da tanto, quanto, come, più, anche, neppure, nemmeno, pure ecc.; come parte del predicato nominale o come complemento predicativo dopo i verbi essere, parere, sembrare, diventare ecc.; quando è soggetto di una proposizione con il verbo all’infinito, al participio o al gerundio; quando il verbo manca: è lui che me l’ha detto; beato lui!; io studiavo, lui leggeva; questo lo dice lui; ne so quanto lui; la penso esattamente come lui; anche lui è stato in America; neppure lui ha studiato il tedesco; io non sono lui; non sembra più lui; lui rinunciare al suo lavoro?; avendolo fatto lui, si puo star tranquilli; partito lui, tutto cambiò; lui così giovane?
♦ n.m. invar.
1. (fam.) il fidanzato, l’innamorato: è uscita con il suo lui
2. (non com.) indica l’interiorità, l’essenza della persona: quel nuovo “lui” che [...] sorgeva come a giudicare l’antico (MANZONI P.S. XXI)
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Etimologia
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Termini vicini
lùgubre lùglio lugliàtico lugàniga lugana lüètico lue ludoterapìa ludotèca ludolinguìstica ludo- ludióne ludimagistro lùdico ludìbrio luddista luddismo lucumònia lucumóne luculliano luculènto lucróso lucro lucreziano lucrativo lucrare lucràbile lucóre luco lucìvago lüigi lulla lumaca lumacatura lumachèlla lumacóne lumacóso lumàio lumare lumbàrd lume lumeggiaménto lumeggiare lumeggiatura lùmen lumenòmetro lumenóra lumèra lumìa lumicino lumièra luminàio luminanza luminare luminària luminèllo luminescènte luminescènza luminìo luminismo