Il lemma mamma
Definizioni
Definizione di Treccani
mamma
s. f. [lat. mamma (voce infantile), che aveva entrambi i sign. (di «madre» e di «mammella»); cfr. anche il gr. μάμμα, μάμμη]. –
1. a. madre: e come fantolin che ’nver’ la mamma tende le braccia (dante). È voce del linguaggio fam. e di tono affettuoso, usata perciò di regola come vocativo (m., ascoltami!; è tardi, m., devo andare), o quando si parla della madre con i familiari o gli amici intimi, nel quale caso può avere o non avere l’articolo: dov’è m. (o la m.)?; senti che cosa dice m. (o la m.); papà e m., la m. e il papà, il babbo e la m.; senza babbo né m., di un orfano (fig., cose, discorsi che non hanno né babbo né m., senza alcun fondamento); vuole sempre l’articolo quando è preceduta da agg. poss. (la mia m., la tua m., ecc.), mentre l’uso o l’esclusione dell’articolo dopo prep. dipende da preferenze region.: chiedi alla m.; vai da m. o dalla m.; esco con m. o con la m.; sempre senza articolo quando ha valore indeterminato, in espressioni quali: amore di m., cuore di m., e sim. oltre che la madre propria può indicare anche, senza bisogno dell’agg. poss., la madre d’altre persone, parenti stretti o amici: di’ a m. che le telefonerò stasera (e s’intende «a tua madre»); e come forma di rispetto, è spesso chiamata mamma (vocativo) anche la suocera. in senso proprio, con valore prevalentemente interiettivo, in invocazioni che, a seconda del tono con cui sono pronunciate, esprimono sorpresa, meraviglia, ansia, spavento: mamma!; oh mamma!; mamma mia! (talvolta anche, in frasi di vera o finta sorpresa, con grafia unita: mammamia, che spavento!; mammamia, quanta gente!). b. non differisce da madre, ma con una connotazione più affettiva, in similitudini o usi fig., come: fare da m. (a qualcuno); è stata una m. per lui; la chiamano la m. dei poveri, o sim.; e per esprimere poeticamente la funzione di guida, di modello: de l’eneïda dico, la qual mamma fummi, e fummi nutrice, poetando (dante). c. fam. la madre di animali: dov’è la m. di questi gattini?; ecco la m. che porta il becchime ai suoi passerotti. d. con uso fig., in accezioni tecniche: la m. del vino (non com.), la madre (v. madre, n. 8 a); nel carciofo, il capolino terminale che si sviluppa prima di quelli laterali. È anche nome di uno dei tipi di siconio del caprifico, di solito con soli fiori femminili (sinon. di cratiro).
2. letter. a. mammella: né la discinta veste conceda mai nude le m. (foscolo); il bambinello, che nato il giorno innanzi, ancor capace delle m. non era (giusti). b. papilla gustativa: oh, di mente acutissima dotate, mamme del suo palato (parini). ◆ dim. mammétta, non com.; mammina, mamma ancora giovane, oppure bambina che fa da mamma ai fratelli minori, e genericam. mamma, come espressione affettuosa; mammùccia, mammuzza, anche in tono spreg. (fare alle mammucce, non com., perdere tempo in cose futili); accr. mammóna; pegg. mammàccia. come vocativo, è in uso anche la forma affettiva mammi o mami.
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Definizione di Treccani
mammà
s. f. [dal fr. maman, o esemplato su papà]. – forma merid. di mamma, per lo più usata come vocativo o negli altri casi in cui non occorra l’articolo (cfr. papà).
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Definizione di Hoepli
mamma
[màm-ma]
merid. mammà
a s.f. fam. (troncato in ma' nel sign. 1)
1. fam. madre: vorrei essere m.; dov'è la tua m.?
|| come mamma l'ha fatto, completamente nudo
|| cuore di mamma, che s'intenerisce facilmente
|| fam. attaccato alle gonne della mamma, di figlio troppo legato alla madre, incapace di cavarsela da solo; fig. di persona priva di autonomia
|| scherz. cocco di mamma, figlio viziato
|| fig. non ha né babbo né mamma, di cosa priva di logica
|| enol la mamma del vino, feccia, fondiglio che resta nelle botti
2. estens. donna buona e generosa che si prende cura di qualcuno: la m. dei gatti
3. lett. mammella
4. lett. papilla
b come inter.
Esprime impazienza, stupore, contrarietà, paura, felicità e sim.: m. che bellezza!; m. che spavento!; m. come scocci!
|| mamma mia!, esprime meraviglia, stupore e sim.: m. mia che impressione!; m. mia come sei bello!
‖ dim. mammìna; mammétta; mammùccia
|| pegg. mammàccia
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Definizione di Garzanti linguistica
mamma
[màm-ma]
pl. -e
1. (fam.) madre |come mamma l’ha fatto, (scherz.) completamente nudo |mamma!, esclamazione di ansia, spavento, meraviglia ecc. dim. mammina, mammetta, mammuccia, accr. mammona
2. chi ha cura di qualcuno facendogli da madre o servendogli da guida: era la mamma dei poveri; De l’Eneïda dico, la qual mamma / fummi, e fummi nutrice, poetando (DANTE Purg. XXI, 97-98)
3. (lett.) mammella, poppa: Ti porge ella le mamme, e, come è l’uso / di nutrice, s’adatta, e tu le prendi (TASSO G.L. XII, 31)
4. (lett.) papilla gustativa: oh, di mente acutissima dotate / mamme del suo palato (PARINI)
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Etimologia
← dal fr. maman ‘mamma’.
Termini vicini
mamertino mamelucco mambo malvóne malvolére malvolentièri malvivo malvivènza malvivènte malvisto malvissuto malvézzo malvestito malversazióne malversatóre malversare malveduto malvaṡìa malvaròṡa malvagità malvàgio malvàceo malvàcee malva malumóre maltuṡiano maltrattare maltrattaménto maltòṡio maltòlto mammale mammalogìa mammalògico mammàlogo mammalucco mammana mammàrio mammasantìssima mammèlla mammellare mammellonare mammellóne mammìfero mammillare mammismo mammo mammografìa mammogràfico màmmola màmmolo mammóna mammóne mammùt mamo mana management manager manageriale managerialità manale