Il lemma portato
Definizioni
Definizione di Treccani
portato
agg. e s. m. [part. pass. di portare]. –
1. agg. ha in genere le varie accezioni del verbo, e conserva anche, in unione con l’ausiliare essere, la sua funzione verbale. ha più propriam. valore di agg. con il sign. di indotto, disposto a fare qualcosa, o di incline per indole e disposizione naturale: non sembrava troppo p. ad accontentarmi; sei sempre p. a esagerare; essere o sentirsi p. per gli studî, per la musica, per la vita avventurosa (anche agli studî, ecc.). in musica, nella tecnica del violino e della viola, colpo d’arco che consiste nel portare il suono tra una nota e l’altra nella stessa arcata, senza tuttavia legarlo, mantenendo l’arco molto aderente alla corda.
2. s. m., letter. a. il frutto della concezione (in quanto è portato dalla madre nel seno): quello ospizio [la grotta di betlemme] dove sponesti il tuo p. santo (dante); morte di una donna fatta trucidare col suo p. dal corruttore (leopardi). anche con riferimento ad animali e, più raram., ai frutti della terra e delle piante. b. con valore neutro, ciò che costituisce l’effetto, la conseguenza di qualche cosa: è questo, purtroppo, il p. dei tempi; il seicentismo fu l’ultimo p. d’una cultura e sapienza letterarie spinte al parossismo (A. Baldini).
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Definizione di Hoepli
portato
[por-tà-to]
(part. pass. di portàre)
a agg.
1. trasportato, spinto: foglie portate dal vento
|| fig. travolto: uomini portati dall'ira; portato da insana passione
2. di abito e sim., usato, indossato più volte: abiti nuovi non ne ho, sono tutti portati
3. di muro e sim., sostenuto da altra struttura: muro p.; parete portata
4. fig. incline per natura: per queste scienze non mi sento p.; non sono p. alla musica
5. fig. propenso: pareva p. a perdonarlo
6. non com., fig. sostenuto, favorito: è lui l'impiegato più p. dalla direzione
7. mus di particolare modo di agire con l'arco sulle corde, consistente nell'eseguire le note separandole leggermente l'una dall'altra ma in un unico movimento, senza alzare l'arco dalle corde
|| note portate, eseguite in tal modo
b s.m.
1. lett. frutto del concepimento, creatura portata nel seno materno: quello ospizio / dove sponesti il tuo p. santo (dante)
|| Parto
2. fig. frutto, prodotto, effetto, risultato: uno degli ultimi portati della scienza è la manipolazione genetica
3. ant. portamento
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Definizione di Garzanti linguistica
portato
[por-tà-to]
di portare
♦ agg.
f. -a; pl.m. -i, f. -e
1. nei significati del verbo
2. che ha inclinazione, disposizione [+ a, per]: portato all’apprendimento, per la matematica
3. (non com.) già usato, già indossato: un cappotto portato
♦ n.m.
pl. -i
1. (mus.) modo particolare di azionare l’arco sulle corde, consistente nel produrre note successive separandole lievemente l’una dall’altra ma nella continuità di uno stesso movimento
2. risultato, effetto: il portato della civiltà, dei tempi
3. (lett.) il frutto del concepimento: dove sponesti il tuo portato santo (DANTE Purg. XX, 24)
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Etimologia
← nel sign. di ‘incline’ è calco del fr. porté.
Termini vicini
portàtile portàtico portata portastecchini portastanghe portaspilli portaspazzolino portasìgari portasigarétte portasciugamano portascì portascalmo portasapóne portarocchétto portariviste portaritratti portare portarażżi portapunta portapranżi portaposate portapipe portapiatti portapèzzo portapennóni portapénne portaparòla portapacchi portaórdini portaombrèlli portatóre portatovagliòlo portatura portauòva portauòvo portautensili portavalóri portavaṡi portavivande portavóce portèlla portellerìa portèllo portellóne portènto portentóso porterìa portfolio porticato pòrtico portièra portierato portière portinàia portinàio portinerìa pòrto5 portogallo portoghése portolano