Il lemma renitènza

Definizioni

Definizione di Treccani

renitènza
s. f. [dal lat. tardo renitentia, der. di renitens -entis «renitente»]. – il fatto, la caratteristica di essere renitente, in senso intellettuale e spirituale; riluttanza, rifiuto: r. a cedere, ad acconsentire, a obbedire; nessuna r. sarebbe in me di credere alle ragioni, che da più alta intelligenza mi venissero addotte (galilei). È termine specifico in alcune espressioni giur.: r. alla leva, dove esiste la coscrizione obbligatoria, reato in cui incorre chi, essendo iscritto nelle liste di leva, senza legittimo motivo non si presenta nel giorno indicato nei manifesti di chiamata alle armi, o comunque comunicatogli, alla visita del consiglio di leva per l’arruolamento, o alla nuova visita per la conferma o la revoca della precedente ri-forma; r. del testimone, quando questi si rifiuta di deporre, senza giustificato motivo; r. dell’imputato, quando questi non si presenta all’interrogatorio, senza addurre un legittimo impedimento. in usi ant. o rari, r. fiscale, alle tasse o alle imposte, rifiuto di pagarle, morosità.

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Definizione di Hoepli

renitenza
[re-ni-tèn-za]

s.f.
L'esser renitente; l'opporre resistenza a un'azione: r. a un consiglio; obbedì, ma con qualche r.
|| dir renitenza alla leva, reato di chi non si presenta il giorno della visita o dell'arruolamento, senza legittimo motivo, pur essendo iscritto nelle liste di leva

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Definizione di Garzanti linguistica

renitenza
[re-ni-tèn-za]
pl. -e
l’essere renitente; il sottrarsi a un obbligo [+ a]: renitenza a collaborare

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Etimologia

← lat. tardo renitentĭa(m).