Il lemma stagióne
Definizioni
Definizione di Treccani
stagióne
s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. –
1. ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta diviso dai passaggi del sole agli equinozî e ai solstizî: primavera, con inizio al passaggio del sole all’equinozio omonimo, intorno al 21 marzo; estate, con inizio al passaggio del sole al solstizio omonimo, intorno al 21 giugno; autunno, con inizio al passaggio del sole all’altro equinozio, intorno al 23 settembre; inverno, con inizio al passaggio all’altro solstizio, intorno al 22 dicembre. a causa della forma ellittica dell’orbita che la terra descrive attorno al sole e della maggiore velocità della terra stessa al perigeo, le stagioni che comprendono il perigeo (autunno e inverno) sono più brevi di quelle che comprendono l’apogeo: inoltre la durata delle stagioni varia leggermente di anno in anno per effetto della precessione degli equinozî e delle perturbazioni planetarie. nel corso delle stagioni, con il variare della declinazione e dell’altezza del sole sull’orizzonte alle diverse latitudini, varia anche, fuorché nella zona equatoriale, la durata del giorno e l’intensità delle radiazioni solari, con conseguenze dirette sulle variazioni della temperatura e degli altri elementi meteorologici, e quindi sulle stagioni climatiche. locuz. più comuni: il succedersi, il rinnovarsi (o la successione, il rinnovamento) delle s.; cambiamento di stagione; l’inizio, la fine o il termine d’una s.; a s. avanzata, inoltrata; poet., la nuova s., la s. novella, la primavera: mai rivestì di tante gemme l’erba la novella stagion che ’l mondo av[v]iva (poliziano).
2. ciascuno degli intervalli di tempo (s. meteorologiche o climatiche) in cui l’anno viene diviso in relazione alle caratteristiche meteorologiche e climatiche; è usuale, almeno a media latitudine, considerare quattro stagioni che hanno le stesse denominazioni di quelle astronomiche, ma estensione costante, di tre mesi, con inizio il 1° marzo la primavera, il 1° giugno l’estate, il 1° settembre l’autunno e il 1° dicembre l’inverno. più in generale, qualsiasi periodo di tempo caratterizzato da condizioni climatiche ben definite e pressoché uniformi: una s. fredda, rigida, secca, umida, piovosa, incostante; la bella o la buona s., il periodo dell’anno (che nell’emisfero boreale comprende all’incirca la seconda metà della primavera e tutta l’estate) in cui si hanno le migliori condizioni atmosferiche; la brutta o la cattiva s., il periodo in cui le condizioni del tempo sono peggiori, con freddo, vento, pioggia e neve; mezza s., la primavera e l’autunno o più propriam. le condizioni climatiche che normalmente le caratterizzano, soprattutto nelle espressioni abito, vestito, soprabito da mezza s., adatti per le stagioni di mezzo, e quindi né troppo leggeri né troppo pesanti; le nuove collezioni d’alta moda per la s. autunno-inverno. per estens., il complesso delle condizioni meteorologiche e climatiche che si hanno in un determinato momento: la s. delle piogge, nelle zone tropicali.
3. estens. a. epoca dell’anno in cui si fanno determinati lavori agricoli, o in cui la terra dà determinati prodotti: la s. della semina, della raccolta, della vendemmia; la s. delle ciliegie, delle castagne, dell’uva, dei fichi; la s. dei fiori, la primavera; la s. delle rose, dei gigli, dei crisantemi; analogam., con riferimento ad animali: la s. degli agnelli, dei tordi, delle anguille. in partic., frutta, verdura di s., prodotta nell’epoca adatta, e, in senso fig. e con uso scherz., frutto di s., indisposizione o malanno normale per il periodo dell’anno o della vita in cui si manifesta (per es., i raffreddori e le influenze durante l’inverno, i varî acciacchi della vecchiaia e sim.); frutta, verdura fuori s., maturatasi prima o dopo il suo tempo, o prodotta in serra in epoche diverse da quella naturale; in senso fig., frutto fuori s., fatto che si verifica o si manifesta in un tempo insolito o inopportuno. b. periodo dell’anno propizio a una determinata attività, tempo opportuno: la s. degli amori, negli animali; la s. dei bagni o balneare; la s. dei viaggi, delle vacanze. con valore generico le locuz.: ogni cosa ha la sua s., c’è un momento adatto per ogni cosa; non è questa la s., non è questa l’epoca normale o adatta o propizia per una determinata attività. c. periodo dell’anno (che può anche essere di parecchi mesi ed estendersi per più stagioni astronomiche) in cui normalmente si svolgono manifestazioni artistiche, sportive e sim.: la s. lirica al teatro dell’opera; la s. di prosa; le compagnie che si avvicenderanno nella prossima s. teatrale; l’orchestra è stata scritturata per l’intera s.; comincia la s. dei premî letterarî; la s. calcistica, ciclistica, atletica. d. nel linguaggio econ., periodo di più intensa attività industriale o commerciale; credito di s., quello concesso dalle banche ai clienti allo scopo di finanziare operazioni da essi svolte in tali periodi. analogam., il periodo in cui si svolge la normale attività turistica e alberghiera in luoghi di villeggiatura e località turistiche: ho affittato una villa al mare per l’intera s. (o per tutta la s.); in partic.: alta s., il periodo in cui vi è maggiore afflusso turistico (e quindi i prezzi di alberghi e pensioni sono più alti), bassa s., il periodo in cui l’affollamento è minore (e di conseguenza i prezzi sono più bassi). con riferimento ad attività diverse, fine stagione, il periodo dell’anno in cui ha termine un’attività commerciale, turistica e sim. (siamo a fine s., l’albergo chiude; a fine s. i costumi da bagno non si vendono più; saldi, sconti di fine s.); s. morta (dal fr. morte-saison), il periodo dell’anno in cui diminuisce notevolmente o cessa del tutto il lavoro per un’industria, uno stabilimento, un albergo, una località turistica.
4. letter. tempo, epoca, anche di lunga durata: mi sovvien l’eterno, e le morte s., e la presente e viva (leopardi); età della vita (soprattutto con riguardo alla giovinezza): quando de’ miei fiorenti anni fuggiva la stagion prima (foscolo); godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta (leopardi); o, al contrario, circostanza, momento del tempo: uditi li divini ufici in abito lugubre, quale a sì fatta s. si richiedea (boccaccio); stagion verrà che negli achei si svegli desiderio d’achille (v. monti); che s. del cuore è questa, in cui ci si trova a correre in soccorso di anni dimenticati, fingendo di averli sentiti gridare aiuto? (alessandro baricco); sottolineando la durata del tempo: pur lusingato da speranza ardita soffrii lunga stagion ciò che più spiace (t. tasso); ivi letizia ... fu madre felice, ahi troppo breve stagione! (carducci).
5. ha funzione appositiva la locuz. quattro stagioni, usata nel linguaggio della pubblicità, dei ristoranti e sim. con riferimento a ciò che presenta caratteristiche tali da essere adatto a, o tipico di, qualsiasi stagione dell’anno: armadio quattro s., particolarmente ampio e capace, diviso in due settori, uno, inferiore, destinato all’abbigliamento della stagione in corso, l’altro, superiore, per l’abbigliamento delle altre stagioni; olio quattro s., olio per motori che può essere usato senza rischi in qualsiasi periodo dell’anno, cioè con qualsiasi temperatura; fig., pizza quattro s., divisa in quattro settori, ognuno dei quali è condito in modo diverso dall’altro. ◆ pegg. stagionàccia, cattiva stagione, con riguardo alle condizioni atmosferiche, o all’attività, all’andamento degli affari: che stagionaccia!; quest’anno per le vendite è stata una stagionaccia.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
stagione
[sta-gió-ne]
1. ciascuno dei quattro periodi di tempo nei quali si divide l'anno solare, in relazione al succedersi dei solstizi e degli equinozi, cioè primavera, estate, autunno e inverno: le quattro stagioni; l'alternarsi delle stagioni; cambiamento di s.
|| la bella, la buona stagione, la primavera, l'estate
|| la cattiva, la brutta stagione, l'autunno, l'inverno
|| la mezza stagione, il periodo primaverile o quello autunnale
2. periodo dell'anno, in riferimento alle condizioni climatiche o meteorologiche: s. mite, piovosa, calda, umida, fredda
|| abito da mezza stagione, di pesantezza media
3. periodo dell'anno, in relazione ai cicli della vita delle piante e alle attività agricole: la s. della fioritura; la s. della vendemmia, della semina; la s. delle fragole, delle pesche, dei fichi
4. periodo dell'anno in cui si svolgono determinate attività: la s. lirica, teatrale
|| alta, bassa stagione, nell'attività turistica, periodo di maggiore e minore afflusso di clienti e di conseguente maggiorazione e diminuzione delle tariffe
|| fine stagione, periodo in cui un'attività, spec. il commercio di certi prodotti, cessa o si riduce: saldi di fine s.
|| stagione morta, periodo in cui un'attività cessa o è assai ridotta
5. estens. tempo propizio: la s. dei bagni, della caccia, delle vacanze; la s. degli amori; non è la s. per partire
|| frutto di stagione, che giunge a maturazione nel giusto tempo; fig. evento, spec. sgradevole, non insolito nel periodo in cui accade
|| frutto fuori stagione, che matura prima o dopo il suo tempo; fig. di evento precoce o tardivo rispetto alla norma: dicono che un figlio avuto oltre i quarant'anni sia come un frutto fuori s.
|| ogni frutto ha la sua stagione, matura in un determinato periodo dell'anno
6. lett., poet. epoca, età: e mi sovvien l'eterno, / e le morte stagioni, e la presente (leopardi)
7. sport periodo nel quale si svolgono le gare in calendario di un determinato sport, anche compreso in due anni solari: la s. calcistica 1966-67; la s. dello sci
‖ pegg. stagionàccia
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Definizione di Garzanti linguistica
stagione
[sta-gió-ne]
pl. -i
1. ciascuno dei quattro periodi, di tre mesi ognuno, in cui i solstizi e gli equinozi suddividono l’anno solare (primavera, estate, autunno, inverno): il ritmo, l’alternarsi delle stagioni | (region. merid.) estate |la stagione dei fiori, la dolce stagione, la primavera
2. periodo di tempo caratterizzato da una condizione atmosferica: stagione calda, piovosa, fredda, umida; la stagione delle piogge pegg. stagionaccia
3. periodo in cui maturano determinati frutti; periodo dedicato a un particolare lavoro agricolo: la stagione dell’uva, dei fichi; la stagione della vendemmia, della mietitura
4. periodo dell’anno in cui si svolge una determinata attività (economica, sociale, ricreativa, sportiva ecc.): la stagione delle vendite, dei bagni; la stagione turistica, teatrale, cinematografica; qui la stagione balneare va da maggio a settembre
5. periodo di tempo; epoca della vita: la giovinezza è la stagione degli entusiasmi | tempo propizio; momento opportuno: la primavera è la stagione degli amori; A le vostr’ire / non è il loco opportuno o la stagione (TASSO G.L. III, 53)
6. (ant., lett.) freschezza, splendore: Corrò la fresca e matutina rosa, / che, tardando, stagion perder potria (ARIOSTO O.F. I, 58)
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Etimologia
← lat. statiōne(m), propr. ‘luogo di sosta’, con riferimento alle apparenti soste del sole agli equinozi e ai solstizi; cfr. stazione.
Termini vicini
stagionatura stagionatóre stagionare stagionale staggire stàggio staggiare stagflazióne stage stafilòma stafilodromìa stafilocòcco stafilocòccico stafilino staffile staffilata staffilare staffière staffettista staffétta staffatura staffare staffa staff stàdio stàdia staderàio stadèra stachanovismo stacco stagirita stagliare stàglio stagnàio stagnaménto stagnante stagnare stagnata stagnatura stagnazióne stagnicoltura stagnina stagnino stagno stagnòla stàio Stalag stalagmite stalagmìtico stalagmòmetro stalattite stalattìtico staliniano stalinismo stalinista staliniżżare stalking stalla stallàggio stallare