Il lemma allergìa

Definizioni

Definizione di Treccani

allergìa
s. f. [dal ted. allergie, comp. del gr. ἄλλος (v. allo-) e ἔργον «attività», foggiato (dal medico austriaco c. von pirquet nel 1906) sul modello energie «energia»]. – termine con cui si designa, in medicina, qualunque modificazione acquisita da un organismo animale nel modo di reagire a un’infezione, oppure alla presenza nel suo intimo di qualsiasi sostanza eterogenea, con cui in precedenza l’organismo stesso abbia avuto contatto; con sign. più ampio, il termine è stato esteso a indicare non solo un’esagerata reattività dell’organismo verso particolari sostanze (dette allergeni) ma anche altre manifestazioni dovute all’ipersensibilità dell’organismo a uno stimolo di varia natura (fisico, chimico, nervoso) nelle quali, in assenza di una reazione anticorpale, intervengono particolari sostanze chimiche in funzione di mediatori: avere l’a. a o per o verso qualche cosa, locuz. dell’uso, meno com. che essere allergico a, ecc.; soffrire di allergie, anche in senso fig. (v. allergico).

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Definizione di Hoepli

allergia
[al-ler-gì-a]

s.f. (pl. -gìe)
1. med particolare sensibilità di un organismo verso determinate sostanze o allergeni, che provoca una reazione immunitaria esagerata o anomala
2. fig., scherz. insofferenza, intolleranza: soffre di a. per ogni genere di lavoro

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Definizione di Garzanti linguistica

allergia
[al-ler-gì-a]
pl. -gie
1. eccessiva sensibilità di un organismo verso determinate sostanze, che si manifesta con reazioni patologiche (asma, eruzioni cutanee ecc.) [+ a]: allergia ai gatti; allergia alla polvere; dare, far venire l’allergia
2. (scherz.) reazione negativa verso qualcosa; insofferenza, avversione [+ a, per]: allergia alla matematica; allergia per le cose inutili

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Etimologia

← comp. di allo- e un deriv. del gr. érgon ‘azione’, sul modello del ted. allergie.