Il lemma chiamare
Definizioni
Definizione di Treccani
chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. –
1. ant. gridare: la verace scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (dante); con grande voce diceva e chiamava: venite, venite, non temete (fior. di s. franc.).
2. a. invitare una persona o un animale ad avvicinarsi, a intervenire, ad accorrere, a comparire, ecc., secondo i casi, pronunciandone il nome (e per lo più s’intende ad alta voce), o con altro appellativo: il bambino chiama la mamma; perché non vieni quando ti chiamo?; ch. gente; ch. qualcuno in soccorso; ch. il cane; bada che chiamo il lupo; ch. a nome o per nome, pronunciare alto il nome della persona. l’invito può essere fatto, invece che con la voce, con un cenno, con un gesto o con altro mezzo o segnale: lo chiamò con un fischio; mi chiamava da lontano agitando il fazzoletto; oppure con lettera, per telefono, ecc. o per mezzo d’altra persona: ch. il medico, ch. il prete; è stato chiamato un nuovo ingegnere capo; quindi anche far venire, invitare a venire: i tarantini chiamarono pirro in italia; ch. un taxi, l’autoambulanza; ch. le guardie, i vigili del fuoco; ch. il falegname, il muratore, l’elettricista. il verbo può avere come soggetto la voce stessa o il mezzo con cui si chiama: gli sembrava che una voce lontana lo chiamasse; la campana chiama i fedeli alla messa; e in usi fig.: il dovere mi chiama; la patria ci chiama; i miei interessi mi chiamavano a milano. b. estens. pronunciare il nome di una persona o attrarne in altro modo l’attenzione perché ascolti, perché risponda: chiama giulio per sentire se è in casa; quindi, svegliare: chiamami per tempo domattina. c. con particolari determinazioni: ch. a colloquio; ch. da parte o in disparte (ma chiamare qualcuno a parte di una cosa, dei proprî beni, di un segreto, farlo partecipe); dio lo ha chiamato a sé, espressione fig. per indicare una morte; ch. in (o a) testimonio, invitare qualcuno perché accerti con la sua testimonianza la verità di quanto si asserisce: ch. in tribunale, in giudizio, invitare a comparire davanti ai giudici; ch. in causa, far intervenire coattivamente nel giudizio il terzo cui sia comune la controversia oppure dal quale la parte convenuta pretende di essere garantita (v. chiamata, n. 3), fig., v. causa, n. 2 b; invece ch. una causa è il leggere che fa l’usciere ad alta voce i nomi delle parti prima che abbia inizio la discussione; ch. alla ribalta, invitare con applausi gli attori o cantanti, o l’autore dell’opera rappresentata o eseguita, a presentarsi al proscenio. d. invocare: ch. la madonna, i santi; morì chiamando la mamma; e assol.: di’ a giovanna mia che per me chiami là dove a li ’nnocenti si risponde (dante). e. evocare l’anima di un defunto, nelle sedute spiritiche. f. convocare, radunare: chiama gli abitator de l’ombre eterne il rauco suon de la tartarea tromba (t. tasso); ch. a raccolta, dare il segnale dell’adunata; ch. una classe, ch. alle armi (meno bene sotto le armi), ordinare a una classe di leva o a singoli cittadini di presentarsi per prestare il servizio militare. g. assumere: ch. a un impiego, a un ufficio; destinare a un alto incarico: è stato chiamato a un’importante funzione; ch. al regno, all’impero, alla successione, per lo più nel passivo, col senso di assurgere (mentre l’attivo in queste espressioni significa invitare o sim.); e sempre passivo, essere chiamato, sentirsi chiamato, avere vocazione, essere disposto per inclinazione naturale: si sentiva chiamato al sacerdozio; per fare il missionario bisogna esserci chiamati; si vede che non era chiamato a fare l’attore (con sign. non dissimile il part. pass. sostantivato, nella frase del vangelo di matteo: molti sono i chiamati ma pochi gli eletti). h. fig. attrarre, tirarsi dietro, volere dopo di sé, provocare: un’idea chiama l’altra; smetti di ch. disgrazie con i tuoi piagnistei; le castagne lessate chiamano il vino; la cornacchia chiama la pioggia; è un delitto che chiama vendetta; vecchiaia chiama morte e so che gioventù è un lontano ricordo (dario bellezza).
3. domandare gridando: ch. aiuto, soccorso; anche semplicem. domandare, farsi dare, farsi portare, nelle frasi ch. il conto, ch. una birra. nel gioco: ch. una carta, richiederla a chi tiene il banco; chiamo il tre di picche, il due di cuori, ecc., quando una carta occorre per migliorare il proprio gioco; con altro senso, invitare il compagno a giocare un determinato seme: ti chiamo a fiori e tu esci a picche! nel calcio, c. la palla, invitare il compagno a passargli la palla.
4. a. imporre un nome a una persona o a una cosa: hanno chiamato giulio il primo figlio, come il nonno; la chiameremo anna; la chiamarono isola del tesoro; soprannominare: cicerone fu chiamato padre della patria. b. designare persona o cosa col suo nome o con altro appellativo: il suo nome è antonio ma in famiglia lo chiamano nino; lo chiamano ingegnere ma è solo geometra; un tipo di tessuto chiamato grisaglia; è una furfanteria, se vogliamo chiamarla col suo vero nome; modo prov.: ch. pane il pane e vino il vino, dire le cose come effettivamente sono, senza circonlocuzioni o sottintesi o eufemismi.
5. intr. pron. aver nome: si chiama enrico; si chiama rossi; questo fiume si chiama sarca; come ti chiami? (o: come ti chiami di nome?, di cognome?); come si chiama questo monte?; come si chiama in francese la spugna? con senso di «essere», in espressioni di biasimo o enfatiche: questa si chiama sfacciataggine; questo si chiama parlar chiaro!; questo sì che si chiama vino!, che ne merita veramente il nome.
6. rifl. a. dichiararsi: l’innocente sensibile si chiamerà reo, quando egli creda con ciò di far cessare il tormento (beccaria); soprattutto in locuzioni come: chiamarsi vinto, chiamarsi obbligato, chiamarsi offeso; intascò il denaro e si chiamò soddisfatto; chiamarsi in colpa, dichiararsi colpevole. b. in qualche gioco di carte, chiamarsi fuori, chiudere la partita dichiarando di avere i punti necessarî per vincere: estens., rinunciare, non voler più fare parte di un’impresa o di una società: ho intuito che si tratta di un affare poco serio e mi chiamo fuori.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
chiamare
[chia-mà-re]
ant., lett. clamare
(chiàmo)
a v.tr.
1. rivolgersi a una persona o a un animale pronunciandone il nome o servendosi di altri mezzi perché risponda o si avvicini o compia una determinata azione: c. il babbo; c. per nome, a nome; c. il cane; c. il medico; c. con un cenno, con un fischio; c. per lettera, per telegramma; una voce chiama da lontano; la campana chiama i fedeli in chiesa
|| Svegliare: domattina chiamami alle sette
|| Telefonare: ha chiamato già due volte
|| chiamare il nome di qualcuno, pronunciarne il nome
|| raro chiamare qualcuno a parte di qualcosa, farlo partecipe
|| fig. il dovere mi chiama, la patria ci chiama
2. invocare: nel delirio chiamava la madre
|| Evocare: c. l'anima di un defunto
3. chiedere gridando: c. aiuto
|| sport chiamare palla, la palla, sollecitarne il passaggio
|| fig. chiamare una carta, in certi giochi di carte, chiederla a chi tiene il banco
|| chiamare a quadri, a bastoni ecc., invitare il compagno a giocare quadri, bastoni ecc.
4. imporre un nome o un soprannome: lo chiameremo andrea; in famiglia lo chiamano terremoto
|| Designare con un nome: questa la chiameresti onestà?
|| Definire: questo autore si può c. classico
|| fig. chiamare le cose con il loro nome, parlare apertamente, senza mezzi termini
5. estens. convocare, radunare: ci hanno chiamati per discutere il regolamento
|| chiamare alle armi, arruolare
|| chiamare a raccolta, far convenire in un luogo tante persone per un determinato scopo
6. estens. incaricare, assegnare un compito; destinare: lo hanno chiamato a dirigere l'azienda
7. fig. guidare, indirizzare; destinare per natura, per vocazione
|| essere, sentirsi chiamato a qualcosa, averne la vocazione: essere chiamato al sacerdozio; non mi sento chiamato a fare il medico
8. fig. attirare, tirare a sé: un'offesa chiama l'altra
|| Attrarre: gli alberi alti chiamano i fulmini
9. dir chiamare una causa, aprire un'udienza leggendo, da parte dell'ufficiale giudiziario, i nomi delle parti e i termini della causa
|| chiamare in causa, in giudizio qualcuno, citarlo davanti a un organo giudiziario; fig. coinvolgerlo in qualcosa, interpellarlo
10. ant. gridare
b v.intr. (aus. avere)
raro invocare
c v.intr. pronom. chiamàrsi
Aver nome: si chiama francesco; come ti chiami?; come si chiama la via in cui abiti?
|| enf. essere veramente: questa si chiama chiarezza!; questo si chiama vino!
d v.rifl. chiamàrsi
1. dichiararsi, ritenersi, confessarsi: chiamarsi obbligato; chiamarsi vinto
|| chiamarsi in colpa, dichiararsi colpevole
|| chiamarsi fuori, nei giochi di carte, dichiarare di essere fuori del gioco, avendo già accumulato i punti necessari per vincere; estens. disinteressarsi di qualcosa, non volervi essere più coinvolto
2. farsi chiamare, darsi nome: chasseboeuf volle chiamarsi volney in onore di voltaire
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Definizione di Garzanti linguistica
chiamare
[chia-mà-re]
a aus. avere
1. rivolgersi a qualcuno a parole, oppure con gesti, segnali o altri mezzi, affinché risponda, si avvicini o compia un’azione (anche in senso figurato): chiamare un amico dalla finestra, con un fischio, al telefono; chiamare il cane; chiamare per nome; il dovere mi chiama | telefonare: chiamami domattina | svegliare: non avendo orologi in casa, mi sono fatta chiamare alle 8.30 | invitare: ho chiamato anche Luca per la festa |Dio, il Signore l’ha chiamato (a sé), si dice di persona morta |chiamare in giudizio, (dir.) citare davanti a un organo giudiziario |chiamare a testimone, chiedere a qualcuno di testimoniare |chiamare alla ribalta, in teatro, applaudire un interprete perché si presenti sul palcoscenico |essere chiamato, avere vocazione, inclinazione: è chiamato alla vita religiosa
2. chiedere l’intervento di qualcuno o qualcosa: chiamare il medico, un taxi, la polizia |chiamare l’ascensore, azionare il comando per farlo arrivare al piano in cui ci si trova |chiamare una carta, nei giochi di carte, richiedere al compagno di giocare una certa carta |chiamare la palla, sollecitare un passaggio in un gioco con la palla | invocare: chiamare aiuto; chiamare Dio a testimone | evocare: chiamare un’anima, uno spirito | attirare, tirare, attrarre su di sé: un errore chiama l’altro
3. dare un nome, un nomignolo, un appellativo; nominare, soprannominare: chiameranno la loro bimba Rita; lo chiamavano «pel di carota», per il colore dei suoi capelli; chiamare le cose con il loro nome, parlare con franchezza | definire, qualificare: questo vaso si può chiamare antico, l’altro è solo vecchio | designare, nominare, eleggere [+ a]: è stato chiamato alla presidenza del consorzio
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Etimologia
← lat. clamāre ‘gridare’.
Termini vicini
chiama chiacchieróne chiacchierìo chiacchierino chiacchierìccio chiacchierata chiacchierare chiàcchiera chi chevreau cheviot chetònico chetóne chetògnati chetògeno chèto- chéto chetichèlla chetare cherubino cherùbico cheroṡène chèrmes chèrere cheratotomìa cheratòṡi cheratoplàstica cheratolìtico cheratògeno cheratodermìa chiamata chiamavetture chianino chianti chiantigiano chiappa chiappacani chiappamósche chiappare chiappino chiara chiaranzana chiarata chiarèa chiareggiare chiarèlla chiarèllo chiarentana chiarétto chiarézza chiarìa chiarificare chiarificatóre chiarificazióne chiariménto chiarina chiarire chiarìssimo chiarita chiaritóio