Il lemma epurare

Definizioni

Definizione di Treccani

epurare
v. tr. [dal fr. épurer, der. di pur «puro»]. – purificare, liberare da ciò che vi è d’impuro; raram. riferito ad alimenti, sostanze, materie (e. l’olio, l’oro, un gas, in cui è più com. depurare), e più spesso usato in senso fig., riferito a uffici pubblici: e. un’amministrazione e sim., o anche e. la società, e. un ambiente, ecc., toglierne le persone indegne o sospette; nel linguaggio polit., il verbo è stato riferito a persone rimosse dal loro ufficio per ragioni politiche in seguito alle norme sull’epurazione (v.): e. i dirigenti di un partito; sono stati epurati il direttore e tre impiegati. ◆ part. pass. epurato, anche come agg. e sost.: i funzionarî epurati, gli epurati.

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Definizione di Hoepli

epurare
[e-pu-rà-re] (epùro)

v.tr.
1. rendere puro, purificare, depurare: e. il sangue, la benzina, i metalli, lo zucchero
2. fig. liberare qualcosa dagli elementi che si sono rivelati non degni di appartenervi, non idonei o non necessari: e. un'amministrazione, un ufficio, un'azienda
|| epurare l'edizione di un libro, purgarla dagli errori, da cose ritenute non degne o non utili
|| epurare un bilancio, sfrondarlo dalle spese superflue
3. fig. allontanare da un ufficio pubblico o privato una persona ritenuta indegna, spec. per ragioni politiche: lo hanno epurato per le sue idee

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Definizione di Garzanti linguistica

epurare
[e-pu-rà-re]
a aus. avere
1. liberare una collettività, un organismo ecc. dalle persone ritenute indegne o incapaci [+ da]: epurare un’amministrazione; il partito fu epurato dagli elementi eterogenei
2. destituire, rimuovere, specialmente per motivi politici [+ da]: epurare i funzionari ritenuti scomodi; il direttore ha epurato alcuni giornalisti dal tg
3. (non com.) liberare dalle impurità: epurare la miscela

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Etimologia

← dal fr. épurer ‘rendere puro, più puro’ (da pur ‘puro’).