Il lemma ineṡoràbile

Definizioni

Definizione di Treccani

ineṡoràbile
agg. [dal lat. inexorabĭlis, comp. di in-² e exorabĭlis «esorabile»]. – che non si lascia vincere, commuovere, impietosire da preghiere, quindi implacabile, spietato: giudice, tiranno i.; mostrarsi i. con i nemici, con l’avversario; critico, censore i.; per estens.: punire con mano i.; l’i. vendetta. fig., di cosa a cui è impossibile sottrarsi, contro cui non c’è rimedio, che non si può in alcun modo allontanare, mutare, fermare e sim.: un destino i.; l’i. fato; essere soggetti a una legge i.; male, malattia i.; l’i. trascorrere del tempo. ◆ avv. ineṡorabilménte, in modo spietatamente deciso, senza pietà o tentennamento: punire, colpire, vendicarsi, condannare, uccidere inesorabilmente.

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Definizione di Hoepli

inesorabile
[i-ne-ṣo-rà-bi-le]

agg. (pl. -li)
1. di chi non si lascia convincere, placare dalle preghiere: giudice i.; fu i. con gli avversari
SIN. implacabile, spietato
2. di ciò che è impossibile evitare, contro cui non esiste rimedio: l'i. destino degli uomini; un male i. lo ha colpito
SIN. fatale, ineluttabile

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Definizione di Garzanti linguistica

inesorabile
[i-ne-ʃo-rà-bi-le]
pl. -i
1. che non si lascia vincere dalla pietà o dalle preghiere: giudice inesorabile; sono disponibile con gli amici e inesorabile con gli avversari
2. si dice di cosa a cui non ci si può sottrarre, contro cui non c’è rimedio: un destino inesorabile; l’inesorabile trascorrere del tempo

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Etimologia

← dal lat. inexorabĭle(m), comp. di ĭn- ‘in-’ ed exorabĭlis, deriv. di exorāre ‘vincere con le preghiere’.