Il lemma rame
Definizioni
Definizione di Treccani
rame
s. m. [lat. tardo aeramen, der. di aes aeris «rame, bronzo»]. –
1. a. in chimica, elemento di simbolo cu (dal nome lat. cuprum, der. di aes cyprium «bronzo di cipro»), peso atomico 63,55, numero atomico 29, metallo di colore rosso caratteristico, estremamente duttile e malleabile, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità, facilmente alterabile in presenza di umidità; presente in quantità variabili nel terreno e negli organismi animali e vegetali, si rinviene come minerale, in qualche luogo anche allo stato nativo, per lo più come composto solforato (calcosina, calcopirite) o ossigenato (cuprite, malachite, azzurrite); largamente usato allo stato puro (per es., per conduttori elettrici, rivestimenti protettivi, monete, matrici per stampa, oggetti d’uso e artistici) e in leghe (spec. bronzo e ottone), il rame si estrae per la maggior parte dai minerali solforati, che il processo di flottazione selettiva permette di utilizzare anche se assai poveri (contenenti meno dell’1% di rame), prevalentemente per via secca, attraverso le operazioni di arrostimento, fusione di concentrazione, conversione, affinazione; l’estrazione per via umida, in crescente progresso, evita l’inquinamento atmosferico e si effettua attraverso le operazioni di lisciviazione, con acido solforico, o con soluzioni di ammoniaca e carbonato ammonico capaci di formare col rame un sale complesso che per riscaldamento si decompone in ammoniaca e anidride carbonica (recuperabili) e ossido di rame. i sistemi di lisciviazione sono stati anche usati per utilizzare minerali in situ, recuperando il rame per spostamento (cementazione) con ferro metallico (in forma di rottame). tra i suoi composti, classificati a seconda della valenza in cui vi compare in rameosi e rameici, importante il solfato di r. (polvere bianca cristallina se anidra che, assorbendo acqua, si colora in azzurro), utilizzato nella fabbricazione del raion, in tintoria, in metallurgia, in medicina, e in agraria contro la peronospora. per le sue caratteristiche di malleabilità è stato il primo metallo ad essere lavorato dall’uomo; in paletnologia, con età del r. s’intende la fase, intermedia tra il neolitico e l’età del bronzo, nella quale viene introdotta la lavorazione del rame accanto alle preesistenti industrie. b. colore r., e assol., come s. m. e agg. sempre invar., rame, colore rossiccio, caratteristico del rame: capelli, barba, o anche pelle, color r., o rosso, biondo r., o rame; tingersi i capelli in rame; per verde rame, v. verderame. c. estens. oggetto, prodotto di rame; in partic., utensile, recipiente o altro oggetto d’uso o artistico di rame: r. cretesi, un bel r. indiano, in archeologia; una batteria di rami da cucina; far collezione di r. antichi; un r. sbalzato abruzzese del seicento; matrice di rame per incisioni, e la stampa, l’opera grafica stessa che se ne ricava: un prezioso r. di a. dürer; una bella collezione di rami di salvator rosa.
2. seguìto da specificazioni, indica alcuni minerali di rame: r. epatico, r. paonazzo (o pavonazzo), r. variegato, sinonimi di bornite, nel primo caso per il colore bronzeo della frattura se fresca, negli altri casi per il colore violaceo, con o senza iridescenza, che il minerale, alterandosi, assume all’aria; r. grigio, nel linguaggio dei minatori, la calcocite e la tetraedrite.
3. capello di rame, altro nome della calcotrichite, per la forma dei suoi cristalli allungati, di colore rosso più o meno scuro.
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Definizione di Hoepli
rame
[rà-me]
a s.m. (pl. -mi nei sign. 2 e 3)
1. chim elemento di simbolo cu, metallo di color rosso, duttile e malleabile, ottimo conduttore del calore e dell'elettricità, presente in natura sia allo stato puro sia sotto forma di vari minerali, usato allo stato naturale o in lega: filo di r.; monete di r.
|| capelli, barba di rame, di colore biondo tendente al rossiccio
|| età del rame, la terza delle ere del mondo
|| leghe di rame, bronzo, ottone, alpacca e sim.
|| solfato di rame, usato in agricoltura come anticrittogamico
2. al pl. vasi, oggetti di rame, spec. per la cucina
3. incisione in rame: un r. del settecento
b come agg. inv.
(posposto al s.) di tonalità di colore tendente al rossiccio
|| rosso rame, rosso acceso, spec. riferito a colore di capelli, barba e sim.
|| verde rame, verderame
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Definizione di Garzanti linguistica
rame
[rà-me]
pl. -i
1. metallo rossastro che si trova in natura anche allo stato puro, malleabile, tenace, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità, usato per impianti elettrici, monete, recipienti; elemento chimico di simbolo Cu, mono e bivalente, usato nella preparazione di vari composti: filo di rame; una pentola di rame; rame sbalzato, lavorato a sbalzo |leghe di rame, bronzo, ottone, packfong ecc.
2. (spec. pl.) contenitore, utensile di rame: una collezione di rami antichi
3. incisione su rame: un rame del Mantegna
♦ n.m. e agg. m. e f. invar.
(sempre dopo il nome) si dice di colore rossastro come quello del metallo, e di ciò che ha questo colore: biondo rame, di un biondo che tende al rossiccio
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Etimologia
← lat. tardo aerāme(n), propr. ‘oggetto di rame o di bronzo’, deriv. del class. āes āeris ‘rame, bronzo’.
Termini vicini
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