Il lemma ricuṡazióne

Definizioni

Definizione di Treccani

ricuṡazióne
(letter. recuṡazióne) s. f. [dal lat. recusatio -onis, der. di recusare «ricusare»]. – ricusa. È ant. o raro, tranne che nell’uso giur., sia come sinon. di rifiuto nel sign. che questo termine ha in diritto amministrativo, sia come denominazione di un istituto del diritto processuale (r. del giudice), per il quale una parte, in base a motivi tassativamente fissati dalla legge, può chiedere l’esclusione, e la conseguente sostituzione, di un giudice da un processo nel quale costui abbia interessi personali o familiari e per il quale non dia quindi le adeguate garanzie di imparzialità.

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Definizione di Hoepli

ricusazione
[ri-cu-ṣa-zió-ne] lett. recusazione

s.f. (pl. -ni)
1. dir in un processo penale o civile facoltà che ha ciascuna delle parti di rifiutare, in determinati casi, un giudice, un perito, un arbitro: r. di un giudice
2. ant. il ricusare; ricusa, rifiuto

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Definizione di Garzanti linguistica

ricusazione
[ri-cu-ʃa-zió-ne]
pl. -i
1. (dir.) nel processo penale, l’atto con cui una parte richiede la sostituzione di un giudice, quando ritiene che sussistano una o più circostanze, previste dalla legge, per cui questi non può svolgere le sue funzioni
2. (lett.) rifiuto, ricusa

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Etimologia

← dal lat. recusatiōne(m), deriv. di recusāre ‘ricusare’.