Il lemma rispètto
Definizioni
Definizione di Treccani
rispètto
(ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. –
1. a. sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso una persona: r. verso o per i genitori, i superiori, le persone anziane (anche, meno com., ai genitori, ecc.); sentire, nutrire, provare r. per o verso qualcuno; incutere, ispirare, imporre r., un senso di r. in qualcuno; è uomo che merita r.; esprimere il proprio r.; ammirare con rispetto; e quanto al modo: r. grande, scarso, profondo, filiale, timido; per quell’uomo ho avuto sempre il massimo rispetto. anche con riferimento a istituzioni civili o religiose o alle cose che le simboleggiano: r. per l’autorità dello stato, per la religione e per le cose sacre, per le forze armate e per la bandiera. b. con riferimento alla manifestazione concreta di tale sentimento mediante azioni o parole: devi trattarlo col r. dovuto alla sua età; parlare con r. di qualcuno; salutare con r. una persona importante; te lo dico con il massimo r.; e all’opposto: comportarsi, esprimersi senza alcun r. per la carica ricoperta da una persona, per la sua autorità. c. saluto rispettoso, ossequio, in formule di sostenuta deferenza ormai sentite come pedantesche: le presento i miei r.; gradisca i r. miei e della mia famiglia; la prego di porgere i miei r. alla sua consorte; quei signori eran partiti, lasciando i loro rispetti (manzoni).
2. a. sentimento che porta a riconoscere i diritti, il decoro, la dignità e la personalità stessa di qualcuno, e quindi ad astenersi da ogni manifestazione che possa offenderli: r. per la persona umana, per tutti gli esseri umani; r. di o per sé stesso, il comportarsi in modo da non offendere il proprio onore, la propria dignità e personalità; avere r. per (o mostrare r. verso) i vecchi, gli infermi, i bambini, non approfittando della loro debolezza; trattare qualcuno con r., e avere r., portare r. a qualcuno, comportarsi verso di lui con la dovuta educazione, e, al contr., mancargli di r., con un comportamento offensivo, indelicato (in partic., mancare di r. a una donna, offenderne la dignità, il pudore); gente rozza che non porta r. a nessuno (e fig., la morte non porta r. a nessuno, colpisce tutti senza distinzione, senza riguardi); tenere in r. (meno com. mettere in r.), farsi rispettare, incutere timore, tenere a freno: col suo atteggiamento deciso ha saputo da solo tenere in r. i suoi oppositori; persona di r., persona di riguardo, che è tenuta in molta considerazione; di qui, nel gergo della mafia, uomini di r., i mafiosi. b. per estens., avere, portare r. agli o per gli animali, alle o per le piante, a o per un oggetto, non maltrattarli o danneggiarli. c. riferito, invece che alla persona, ai suoi stessi diritti, alle sue cose, ai suoi pensieri e sentimenti: r. per i diritti, per la proprietà, per la vita altrui; r. per la dignità, per il pudore di un altro; r. per tutte le opinioni, le religioni. d. con uso assol., riguardo, ritegno: perché siamo sorelle, e tra noi possiamo fare senza troppi rispetti, parlerò come tu vuoi (leopardi). in alcune locuz., scusandosi di dover dissentire, di essere quasi costretti a usare un’espressione poco riguardosa o troppo realistica: con tutto il r. che le devo, debbo dichiararle che non sono d’accordo con lei; il sindaco, col dovuto r., ha agito male; con r. parlando, ho vomitato tutto.
3. osservanza, esecuzione fedele e attenta di un ordine, di una regola, di una norma o di una prescrizione: r. della legge, del regolamento, di una antica usanza; rispetto delle regole della buona creanza, del galateo, dell’ortografia. e di impegni assunti: r. della parola data, della propria firma.
4. con sign. specifico in alcune locuzioni: a. foglio (o anche pagina) di r., quello che nei libri precede il frontespizio, ed è posto tra questo e la copertina o il foglio di risguardia; viene in genere lasciato in bianco, ma a volte sulla prima facciata è stampato l’occhiello della serie o è anticipato il titolo dell’opera, e nella seconda vi può essere una dichiarazione editoriale, oppure l’elenco delle opere dello stesso autore. b. in urbanistica, zona di r., zona in cui, a tutela di edifici e monumenti d’interesse storico o artistico o per la salvaguardia del paesaggio o per ragioni militari e di sicurezza, ogni costruzione è vietata o è sottoposta a particolari vincoli (altezza, estensione, ecc.).
5. con senso più generale: a. riguardo, considerazione, attenzione: avere r. a qualche cosa, non com., porre attenzione, considerare: avendo rispetto alla quantità e alla varietà de’ casi ... (boccaccio); ormai quasi esclusivam. nella locuz. r. umano, timoroso riguardo e considerazione eccessiva delle altrui opinioni, spec. morali, che può pregiudicare la libertà e la sincerità di parola e di comportamento: c’è ancora chi, per r. umano, tace la propria origine contadina; deporre ogni r. umano, passare sopra a ogni r. umano; rispetti, dispetti, sospetti guastano il mondo (prov. tosc.). b. modo di considerare, di guardare, punto di vista: sotto questo r. la questione sembra semplice; persona perbene sotto ogni r., per ogni r.; anche, motivo o considerazione che spinge a un determinato comportamento: se voi sapete ch’io abbia, per pusillanimità, per qualunque rispetto, trascurato qualche mio obbligo, ditemelo francamente (manzoni). in alcune locuz. avv., relazione, rapporto: r. a, in relazione a, in quanto a: r. a quel che mi chiedi, alla vostra richiesta; anche, in confronto a, a paragone di: r. a te, il tuo avversario non vale nulla; r. a ciò che dobbiamo fare, il tempo disponibile è poco; non com., a r. di, per r. di, in r. a, per r. a, con gli stessi sign.: ma tratterò del suo stato gentile a respetto di lei leggeramente (dante); le operazioni vitali ... sarebbero in ciascuno istante doppie di forza per rispetto a quello che accade negli altri (leopardi). in qualche espressione, aspetto, o, meno com., motivo: l’affare mi converrebbe per parecchi r.; per questo r. non posso proprio acconsentire.
6. ant. o raro. a. cautela, precauzione: per buon r., per ogni buon r. è bene farsi rilasciare una ricevuta; uno che si governa con respetti e pazienzia (machiavelli); indugio: ond’essa senz’altro rispetto, in abito quale era mansueta, là s’appressò per entrar (boccaccio). b. riserva, spec. nelle locuz. per r., di r.: trecento ... avea nitidi e pronti destrier di fazïone e di rispetto (caro). È ancora usato nell’espressione marin. materiale di r., materiale, parti di macchinarî e macchinarî completi, conservati a bordo o a terra, come riserva, per sostituire quanto si consuma o si danneggia.
7. componimento poetico popolare per canto, di carattere amoroso (scritto cioè in omaggio o «rispetto» della persona amata), sorto in toscana alla fine del medioevo e diffusosi quindi in gran parte dell’italia; è costituito metricamente da una strofa di 4 endecasillabi a rime alterne e, generalmente, da una cosiddetta ripresa formata da una o, più comunem., due coppie di versi a rima baciata: gli antichi r. toscani; cantare un r., i r.; r. spicciolati o continuati, cioè isolati o in serie. la forma e la composizione stessa musicale del rispetto: studiare musicalmente il r., gli antichi rispetti.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
rispetto
[ri-spèt-to]
ant. respetto
a s.m.
1. sentimento e atteggiamento di deferenza verso qualcuno che si ritiene degno di stima e di onore: avere r. per le persone anziane; gli uomini saggi incutono r.
|| mancare di rispetto a qualcuno, non mostrare la dovuta deferenza, i dovuti riguardi nei suoi confronti
|| persona degna di rispetto, degna di stima
|| rispetto umano, eccessiva considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi, che condiziona il nostro comportamento
|| gerg. uomo di rispetto, nel gergo della mafia, potente, personaggio di spicco dell'organizzazione
|| iron. con rispetto parlando, formula di scusa preventiva, che si fa precedere all'uso di termini scabrosi o di giudizi sgradevoli: tuo figlio è, con r. parlando, proprio un somaro, un vero somaro
2. spec. al pl. manifestazione esteriore di un sentimento di deferenza, di ossequio: scambiarsi cerimonie e rispetti; porgere i propri rispetti
|| i miei rispetti, saluto deferente di congedo
3. riconoscimento dei diritti di qualcuno o di qualcosa: il r. per la natura è un dovere di tutti; bisogna avere r. per la libertà degli altri
4. riguardo, attenzione, cura nel trattare qualcosa: devi avere r. di quello che ti prestano; trattalo con r., l'ho appena comperato
5. osservanza di leggi, regole, prescrizioni: il r. delle leggi di uno stato; espulsione per mancato r. del regolamento; il r. degli orari è un segno di buona educazione
6. aspetto, punto di vista, riguardo: ogni r. del problema è stato esaminato; sotto certi rispetti ha ragione lui; è falso, sotto tutti i rispetti
7. letter antico componimento di origine popolare e di contenuto amoroso, consistente in una stanza in ottava o in sesta rima, particolarmente diffuso in toscana
8. mar riserva, ricambio: sartiame di r.
9. urban zona, area, fascia di rispetto, nella quale è vietato costruire, o per la quale esistono disposizioni urbanistiche precise
10. ant. ritardo
b nella loc. prep. rispetto a
A paragone di: r. a ieri, oggi fa più caldo; r. a lui, è molto più tranquillo
|| Riguardo a, a proposito di: r. all'efficienza, è imbattibile; r. a un problema così delicato, ho bisogno di un consiglio
‖ dim. rispettùccio; rispettùzzo
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Definizione di Garzanti linguistica
rispetto
[ri-spèt-to]
pl. -i
1. sentimento di deferenza e di stima nei confronti di una persona ritenuta degna: nutrire, provare rispetto per qualcuno; incutere, ispirare rispetto; parlare col dovuto rispetto; salutare con rispetto, manifestando esteriormente la propria deferenza; i miei rispetti, formula che esprime un saluto ossequioso | (lett.) ritegno, riserbo: ad abbracciar Ruggier vien la sorella; / con più rispetto sta l’altra donzella (ARIOSTO O.F. XLIV, 30)
2. sentimento che induce a riconoscere i diritti, il ruolo, la dignità, il decoro di persone o di cose e fa astenere dal recare loro offesa; l’atteggiamento o gli atteggiamenti che ne derivano: il rispetto di un luogo, della natura; portare rispetto a qualcuno, comportarsi educatamente nei suoi confronti; mancare di rispetto a qualcuno, offenderlo |tenere in rispetto, farsi rispettare, tenere a freno
3. osservanza scrupolosa di ordini, regole ecc.: rispetto del codice della strada
4. punto di vista, aspetto: la sua produzione scientifica è veramente notevole sotto ogni rispetto
5. breve componimento in versi di carattere popolare e contenuto amoroso, composto di quattro o sei endecasillabi a rima alternata e di una ripresa formata da una o più coppie di versi a rima baciata
6. (mar.) riserva, ricambio: i pezzi di rispetto dell’apparato motore
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Etimologia
← dal lat. respĕctu(m), deriv. di respicĕre, propr. ‘guardare indietro’, quindi ‘considerare, aver riguardo’.
Termini vicini
rispettivo rispettare rispettabilità rispettàbile rispedizióne rispedire rispecchiare rispàrmio risparmiatóre risparmiare risovvenire risòtto risospirare risospìngere risórsa risorgiva risorgiménto risorgimentista risorgimentale risórgere risorgènte risóne risonanza risonante risommèrgere risommare risomigliare risolviménto risolvìbile risòlvere rispettóso rispianare rispiegare rispifferare rispìngere rispitto risplèndere rispolverare rispondènza rispóndere risponditóre rispoṡare rispósta risprangare rispuntare risputare rissa rissare rissosità rissóso ristabilire ristagnaménto ristagnare ristagno ristampa ristampare ristare ristaurare ristèndere ristirare