Il lemma żibibbo
Definizioni
Definizione di Treccani
żibibbo
(ant. żibibo, żabibo) s. m. [dall’arabo zabīb]. – vitigno del tipo moscato, noto anche con i nomi di moscato di alessandria, moscato di spagna, moscatellone e salamanna, coltivato in tutto il mediterraneo. anche, e più comunem., l’uva prodotta da questo vitigno, a chicchi molto grossi, ovali, dolcissimi e particolarmente profumati, usata sia allo stato fresco sia appassita in pasticceria (molto pregiata quella di pantelleria). con le uve di questo vitigno si produce inoltre, nelle province siciliane di trapani e siracusa, un vino da dessert, dolce e aromatico, di colore giallo dorato, chiamato con lo stesso nome (esiste anche una varietà secca).
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Definizione di Hoepli
zibibbo
[ẓi-bìb-bo]
1. vitigno pregiato delle regioni calde che dà un'uva bianca con grossi chicchi ovali dolcissimi e profumati, usati anche appassiti
|| Uva prodotta da tale vitigno
2. vino prodotto con tale uva
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Definizione di Garzanti linguistica
zibibbo
[ʒi-bìb-bo]
pl. -i
vino dolce da dessert, tipico dell’Italia del sud
♦ agg. m. e f. e n.m.
pl.m. -i, f. invar.
si dice del vitigno del tipo moscato e dell’uva ad acini grossi e ovali, di sapore dolcissimo, che si consuma anche appassita, da cui si ricava questo vino: uva zibibbo
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Etimologia
← dall’ar. zibîb ‘uva passa’.
Termini vicini
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