Il lemma pappataci

Definizioni

Definizione di Treccani

pappataci
s. m. [comp. imperativale di pappare e tacere; propr. «mangia e taci!»]. –
1. non com. chi, per amore di quieto vivere, o per pusillanimità, pensa a mangiare e a fare i proprî interessi senza reagire a umiliazioni e sim.; in partic., chi, per vile tornaconto, tollera situazioni umilianti (per es., un marito che permetta, per trarne vantaggio, le infedeltà della moglie).
2. a. nome comune di una specie di dittero nematocero della famiglia psicodidi (lat. scient. phlebotomus papatasii). febbre da p., malattia benigna, determinata da un virus trasmesso all’uomo dalla puntura della femmina di tale dittero, caratterizzata da febbre, dolori addominali, cefalea e grave astenia, della durata media di tre giorni (da cui l’altro nome di febbre dei tre giorni). b. per estens., nome delle varie specie della famiglia psicodidi, dette anche flebotomi, ematofaghe e cosmopolite, le cui larve vivono in luoghi umidi e si cibano di detriti organici; gli adulti succhiano il sangue di vertebrati, e possono trasmettere diverse malattie, fra cui le leishmaniosi.

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Definizione di Hoepli

pappataci
[pap-pa-tà-ci]

s.m. inv. (anche f. nel sign. 2)
1. zool piccolo insetto dell'ordine dei ditteri (flebotomus papatasi), dal volo silenzioso, simile a un moscerino, che procura fastidiose punture
|| febbre da pappataci, malattia virale di breve durata, trasmessa dalla puntura dell'insetto
SIN. flebotomo
2. non com., spreg. chi tollera in silenzio offese e disonori per amore del quieto vivere, per viltà o per tornaconto

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Definizione di Garzanti linguistica

pappataci
[pap-pa-tà-ci]
1. piccolo insetto dal volo silenzioso, con corpo molto peloso e vistoso apparato boccale pungente, col quale si nutre del sangue di molti vertebrati, compreso l’uomo; è diffuso nelle zone umide delle regioni temperate (ord. Ditteri)
2. (non com.) chi, per timore, per debolezza o anche per tornaconto, sopporta in silenzio cose vergognose

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Etimologia

← comp. di pappare e tacere.