Il lemma penetrale

Definizioni

Definizione di Treccani

penetrale
s. m. [dal lat. penetrale (di solito al plur. penetralia) «l’interno di un edificio», neutro sostantivato dell’agg. penetralis «interiore»]. – nell’antichità, la parte più interna e recondita della casa e del tempio, in cui si conservavano i simulacri dei penati o del dio, e che ispirava più forti sensi di rispetto e sacralità; raro al sing.: voi che muti impallidite nel p. della dea pensosa (foscolo); per lo più al plur., conformemente all’uso lat., sia in senso proprio (entrare nei p. del tempio) sia con usi estens. (i p. della reggia, del palazzo, i p. domestici), sia in senso fig.: segreti nascosti nei p. dell’animo, nei p. della coscienza, nella parte più intima, più riposta; mi bastava guardarla negli occhi per scoprire le più lievi sfumature di sentimento nei fondi p. del suo cuore (Capuana).

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Definizione di Hoepli

penetrale
[pe-ne-trà-le]

s.m. (pl. -li)
1. archeol nell'antica roma, la parte più interna e segreta del tempio o della casa, dove erano conservati i simulacri della divinità o dei penati
2. spec. al pl., fig. l'intimo, il segreto: i penetrali del cuore umano

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Definizione di Garzanti linguistica

penetrale
[pe-ne-trà-le]
pl. -i
(spec. pl.)
1. presso gli antichi romani, la parte più interna e recondita della casa o del tempio, dove si conservavano i simulacri degli dei o dei penati
2. (non com.) la parte più segreta, più intima di qualcosa: i penetrali della coscienza

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Etimologia

← dal lat. penetrāle, neutro sost. di penetrālis ‘interno’, deriv. di penetrāre ‘penetrare, addentrarsi’.