Il lemma vìgile
Definizioni
Definizione di Treccani
vìgile
agg. e s. m. [dal lat. vigil -ĭlis, der. di vigēre (v. vigere)]. –
1. agg. a. che vigila, che segue quanto avviene, e quanto può avvenire, con attenzione particolarmente desta e pronta: bisogna essere vigili nel pericolo; guardare con occhio v.; sotto il v. sguardo della madre, sotto la v. guida del maestro. b. nel linguaggio medico, stato v., la condizione di completa presenza a sé stessi e all’ambiente circostante; in neurofisiologia si preferisce tale dizione a quella di stato di veglia (che fa riferimento unicamente alla lucidità della coscienza), perché meglio esprime la vigoria delle funzioni che lo condizionano e delle attività che ne scaturiscono; coma v., stato di coma con parziale conservazione della coscienza.
2. s. m. a. nell’antica roma, appartenente a uno speciale corpo paramilitare, formato per lo più da liberti, che aveva il compito di spegnere e prevenire gli incendî e di vigilare sulla sicurezza - soprattutto notturna - della città di roma. b. in età moderna, v. del fuoco (ma nel linguaggio corrente e pop. è più com. pompiere), appartenente alla struttura statale ad ordinamento civile, dipendente direttamente dal ministero dell’interno, chiamato appunto corpo nazionale dei v. del fuoco, costituito per la tutela di persone e beni in caso di incendio, di sinistri, di calamità naturali (e che svolge inoltre, su richiesta e a pagamento, interventi di carattere non urgente): chiamare i v. del fuoco; reparti, colonne mobili di soccorso dei v. del fuoco; v. del fuoco in servizio permanente o volontarî. v. urbano (ma nell’uso corrente assol. vigile), appartenente alla categoria di dipendenti comunali cui è affidata, oltre la regolazione del traffico urbano, la vigilanza sull’applicazione dei regolamenti di polizia urbana: chiamare un v., i v.; il v. mi ha fatto la contravvenzione per sosta vietata. per il personale di sesso femminile, si usa in genere vigile preceduto dall’art. femm. (la vigile che sorveglia l’uscita dalla scuola; una vigile inflessibile), ma con sfumatura più o meno iron. o scherz., talvolta spreg., anche vigilessa!
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Definizione di Hoepli
vigile
[vì-gi-le]
(pl. -li)
a agg.
1. lett. sveglio, pronto
2. che vigila, che controlla con attenzione; attento, accorto: lo scrutava con occhio v.; sii sempre v. e prudente quando guidi l'automobile
|| med stato vigile, quello del paziente presente a se stesso e cosciente dell'ambiente circostante
b s.m. (anche f., pop. -léssa nel sign. 1)
1. addetto a servizi di ordine e di sicurezza sociale
|| vigile del fuoco, chi è addetto alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi e ad altri servizi di soccorso e di pubblica utilità
|| vigile urbano, ass. vigile, guardia municipale, che vigila affinché siano rispettate le norme di polizia urbana
2. st nell'antichità romana, chi faceva parte di un corpo armato istituito da augusto a cui era affidata la prevenzione e l'estinzione degli incendi e la vigilanza notturna della città di roma
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Definizione di Garzanti linguistica
vigile
[vì-gi-le]
pl. -i; f. anche -essa; pl. -esse
chi fa parte di determinati corpi di guardie | forma abbreviata di vigile urbano: un vigile sorveglia la piazza
♦ agg. m. e f.
pl. -i
che vigila, che fa attenzione: essere vigile alla guida; i bambini giocavano sotto l’occhio vigile della mamma
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Etimologia
← dal lat. vigĭle(m), deriv. di vigēre ‘aver vigore’.
Termini vicini
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