Il lemma vigìlia
Definizioni
Definizione di Treccani
vigìlia
s. f. [dal lat. vigilia, propr. «il fatto di vegliare, vigilanza» e quindi «veglia», der. di vigil -ĭlis «vigile»]. –
1. a. letter. veglia, notte trascorsa senza dormire, per studio, per dovere, per devozione, per malattia o per altro motivo: o sacrosante vergini, se fami, freddi o vigilie mai per voi soffersi ... (dante, in un’invocazione alle muse); il vigore del quale ... né i digiuni né le v. potevano macerare (boccaccio); se ... a te fur care le mie chiome e il viso e le dolci v. (foscolo); non trovando mai la felicità nel tempo della v. si studiavano di essere felici dormendo (leopardi); e in senso fig.: a questa tanto picciola vigilia d’i nostri sensi ch’è del rimanente non vogliate negar ... (dante), la veglia della vita, contrapposta al sonno della morte. b. letter. ant. veglia funebre: dove il corpo di ser ciappelletto giaceva, sopr’esso fecero una grande e solenne v. (boccaccio). c. v. (o veglia) d’armi, nella cavalleria, la veglia del cavaliere prima della sua vestizione. d. nell’ordinamento militare di roma antica, forse derivato da quello macedone, la guardia e anche, per estensione, la durata del turno di guardia notturno, in contrapposizione alle excubiae che sono le guardie diurne; la notte (12 ore, dal calare del sole all’alba) era divisa in quattro vigiliae di tre ore ciascuna; ciascuna squadra era poi composta di quattro uomini. nell’uso letter. il termine è talora usato anche con riferimento a epoche più recenti: tra sé le v. e le guardie segretamente partirono (boccaccio); ma consiglia l’assalto differire ... a notte scura, ne la terza v. o ne la quarta (ariosto).
2. a. nell’uso com., il giorno (in origine la notte) che precede una solennità religiosa, destinato, in varie religioni, alla preparazione rituale, e spirituale, alla festa stessa e quindi alla veglia. nella liturgia cattolica, la vigilia comportava in origine la veglia notturna, con la celebrazione della messa e del rito eucaristico e l’osservanza del digiuno e dell’astinenza nel giorno precedente; attualmente, aboliti il digiuno e l’astinenza, è limitata alla celebrazione della messa e ad alcuni altri riti preparatorî nella sera che precede alcune maggiori solennità: la v. di pasqua, della pentecoste, di natale, ecc.; e senza mai guardar festa o vigilia ... lavorarono (boccaccio). b. in partic., la penitenza che si fa, o si faceva, nei giorni di vigilia, consistente appunto nel digiuno o nel mangiare di magro: osservare, rispettare la v.; è giorno di v.; far v., v. stretta; fare le v. non comandate, in usi scherz. e ormai rari, dover fare, per povertà, forti restrizioni sul mangiare. c. per estens., il giorno, o più genericam. il tempo, che precede immediatamente un fatto determinato: proprio alla v. della partenza si ammalò; ormai siamo alla v. degli esami; essere alla v. del fallimento.
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Definizione di Hoepli
vigilia
[vi-gì-lia]
1. lett. veglia notturna: v. di meditazione, di studio; non trovando mai la felicità nel tempo della v., si studiavano di essere felici dormendo (leopardi)
|| poet. risveglio
|| ant. veglia che si fa a un morto prima della sepoltura
|| vigilia d'armi, nell'età medievale cavalleresca, veglia di raccoglimento di chi doveva essere armato cavaliere
2. estens. giorno o periodo di tempo che precede un avvenimento di una certa importanza: la v. degli esami; i due paesi sono alla v. della guerra
3. relig nei primi tempi del cristianesimo, veglia notturna dei monaci per la recitazione dell'ufficio divino e la celebrazione della messa
|| Nella liturgia cattolica preconciliare, veglia di preparazione a una festa religiosa, destinata alla penitenza, al digiuno, alla preghiera
|| estens. astinenza, digiuno: fare v.; osservare, rispettare la v.; giorno di v.; rompere la v.
|| estens. giorno che precede una solennità religiosa: la v. di natale, di pasqua
4. st nell'antichità romana, servizio di guardia militare notturna
|| estens. ciascuno dei quattro turni di guardia di tre ore ciascuno, corrispondenti ai quattro periodi in cui era divisa la notte, dal tramonto all'alba, a cominciare dalle sei del pomeriggio: prima, seconda, terza, quarta v.
|| estens. ciascuno dei soldati messi di sentinella
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Definizione di Garzanti linguistica
vigilia
[vi-gì-lia]
pl. -e
1. il giorno o, più genericamente, il periodo di tempo che precede un evento: la vigilia di un esame; si era alla vigilia della guerra; la vigilia di gravi avvenimenti | (relig.) il giorno che precede una festa solenne; l’astinenza dalla carne o il digiuno che veniva prescritto in questi giorni dalla chiesa cattolica: osservare la vigilia | in particolare, la vigilia di Natale: la cena della vigilia
2. in epoca romana, turno di guardia notturno della durata di tre ore
3. (ant., lett.) veglia; in particolare, veglia notturna: a questa tanto picciola vigilia / d’i nostri sensi (DANTE Inf. XXVI, 114-115); E se, diceva, / a te fur care le mie chiome e il viso / e le dolci vigilie (FOSCOLO Sepolcri 244-246) | veglia funebre: la sera, andati tutti là dove il corpo di ser Ciappelletto giaceva, sopr’esso fecero una grande vigilia (BOCCACCIO Dec. I, 1)
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Etimologia
← dal lat. vigilĭa(m) ‘veglia’, deriv. di vĭgil -ĭlis ‘vigile’.
Termini vicini
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