Il lemma cièlo
Definizioni
Definizione di Treccani
cièlo
s. m. [lat. caelum; in grafia tarda coelum]. –
1. la volta emisferica che sembra limitare verso l’alto la nostra visione e la cui base circolare sembra posare sull’orizzonte (in astronomia si distingue il c. diurno, di colore azzurro quando è senza nubi, più carico nelle regioni lontane dal sole e verso l’orizzonte, e il c. notturno, che, in assenza di nubi, si presenta come una immensa cupola nerastra, disseminata di astri, alcuni dei quali riuniti in costellazioni, e che, per effetto del moto diurno della terra, appare ruotare da est verso ovest): guardare verso il c.; una cometa apparve nel c.; l’atmosfera che avvolge la terra: c. azzurro, sereno, nuvoloso; sul muro grafito che adombra i sedili rari l’arco del c. appare finito (montale); color del c., azzurro, celeste; il c. era tutto rosso del tramonto; il c. si oscurò per l’eclissi del sole; passare la notte a c. aperto, a ciel sereno, all’aria aperta, senza nessun riparo; nell’industria estrattiva e nella tecnica mineraria, coltivazione a c. aperto, eseguita all’esterno, contrapposta alla coltivazione in sotterraneo (v. coltivazione); scavi a c. aperto (v. scavo). c. a pecorelle, espressione con cui si indica il cielo coperto per una vasta area, a circa 6000 m di quota, da nubi a cirrocumuli, indizio di alte correnti fredde a contatto con masse d’aria calda umida sottostante, con possibilità di cambiamento di tempo a breve scadenza (prov., c. a pecorelle, acqua a catinelle). c. plumbeo, interamente coperto da nubi stratificate, di color grigio più intenso se hanno spessore notevole, che si distendono sui 2000-2500 m di quota. in espressioni iperboliche: gli strilli arrivavano al c.; alzare, portare al c., esaltare, lodare assai; toccare il c. con un dito, essere molto contenti per qualche cosa, provare grande gioia per aver ottenuto quanto o più di quanto si sperava; ci corre quanto dal c. alla terra, c’è grandissima differenza; cosa che non sta né in cielo né in terra, cosa stranissima, assurda, inammissibile.
2. zona più o meno ampia di volta celeste che si trova sopra una determinata regione: quel c. di lombardia, così bello quand’è bello (manzoni); quindi, mutare c., cambiare paese; sotto altro c., in altra regione, o anche con altro clima: piante che non attecchiscono sotto altro c.; in aeronautica, c. di malta, c. di tobruk, ecc., espressioni convenzionali per indicare la zona aerea che sta sopra la località menzionata.
3. nel sistema tolemaico, e quindi anche nella concezione dantesca del paradiso, ciascuna delle sfere celesti: c. della luna, c. di mercurio, c. di venere (il terzo c.), ecc.; ne rimane un ricordo in espressioni comuni come portare ai sette c.; salire al terzo c.; essere al settimo c., e sim.
4. a. paradiso, sede di dio e dei beati: la gloria del c.; ascendere, essere assunto in c.; non isperate mai veder lo c. (dante); salire al c., anche eufem., per «morire». il sign. non muta al plur.: regno dei c.; padre nostro che sei nei cieli, parole iniziali dell’orazione domenicale. b. spesso con riferimento indiretto a dio, alla divina provvidenza: pregare il c.; rassegnarsi ai voleri del c., ai decreti del c.; così ha voluto il c.; si vede che non era scritto in c., che non era destinato (ma forse l’espressione rispecchia antiche credenze astrologiche); è stato mandato dal c., è venuto molto opportunamente. in modi esclamativi: grazie al c.!, sia lodato il c.!, per manifestare appagamento, sollievo; giusto c.!, santo c.!, esclam. di dispiacere, disappunto, sdegno e sim.; per amor del c.!, in nome del c.!, pregando o scongiurando qualcuno; faccia il c. che ..., volesse il c., per esprimere un desiderio; lo sa il c. se ..., per confermare un’asserzione e di solito con rammarico: lo sa il c. se abbiamo fatto il possibile per aiutarlo; apriti c.!, nell’annunciare un fatto straordinario o violento; il c. ci scampi e liberi, formula di scongiuro.
5. per estens. del 1° sign.: a. volta, copertura, parte alta interna: il c. della carrozza, il c. del forno; c. d’una stanza, il soffitto; c. del letto, il tetto del baldacchino. b. in scenotecnica, cieli (o arie; anche cieletti) sono gli elementi di scenario in tela, dipinti a cieli nuvolosi o sereni che, sospesi alla graticciata, servono a coprirne la visibilità; sono costituiti da diversi spezzati, tra i quali vi sono le aperture necessarie per le apparizioni di macchine scendenti dall’alto. c. in chirurgia, intervento a c. coperto, quello (es. osteotomia, tenotomia, ecc.) che viene eseguito introducendo lo strumento operatore sotto i tegumenti, senza inciderli, come avviene invece nei comuni interventi, detti a c. aperto o scoperto. ◆ dim. cielétto, nome di svariati tipi di pannelli posti superiormente nell’arredamento (per es., negli infissi, cieletto dell’avvolgibile, il pannello che chiude il vano che contiene la serranda; mobile contenitore alto fornito di cieletto in legno con faretti incassati), in autovetture e barche (come tettino generalm. amovibile), ecc.; per il sign. specifico in scenotecnica, v. sopra al n. 5 b.
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Definizione di Hoepli
cielo
[ciè-lo]
1. spazio libero che appare sopra la terra come una cupola, di colore azzurro quando non è coperto da nuvole o vapori: la volta del c.; c. sereno, nuvoloso, grigio, plumbeo; le stelle, gli astri del c.; il c. minaccia pioggia
|| cielo a pecorelle, coperto da cirrocumuli, indizio di un cambiamento meteorologico
|| fig. apriti cielo!, esclamazione di stupore, spec. in riferimento alla reazione irritata di qualcuno
|| caschi il cielo, qualunque cosa accada
|| non stare né in cielo né in terra, di cose impossibili, incredibili
|| muovere cielo e terra, adoperarsi in ogni modo
|| portare qualcuno al cielo, ricoprirlo di elogi e lodi
|| toccare il cielo con un dito, essere felicissimo
2. zona aerea che si trova sopra un determinato luogo: il c. di lombardia così bello quand'è bello (manzoni); l'azzurro c. mediterraneo
|| estens. aria: gli uccelli del c.
|| estens. regione, paese: cambiare c.
|| a cielo aperto, a ciel sereno, all'aria aperta, allo scoperto
3. estens. volta, soffitto, parte interna di un ambiente o di un contenitore; copertura: il c. della stanza, dell'automobile, della galleria, del baldacchino
4. relig in varie religioni, sede di divinità, dimora oltremondana di uomini la cui vita è stata buona e retta
|| Nella dottrina cristiana, sede di Dio e dei beati; paradiso celeste: o padre nostro che ne' cieli stai (dante); il regno dei cieli
|| Dio stesso, la Provvidenza divina: pregare il c.; il c. non voglia; è un dono del c.
|| in nome del cielo, per amor del cielo, invocazione, esclamazione di supplica e sim.
|| lo sa il cielo, nessuno può saperlo
|| santo cielo!, esclamazione di disappunto, di sdegno e sim.
|| volesse il cielo, esclamazione di augurio o ardente speranza
|| eufem. salire al, andare in cielo, morire
5. astrol carta del cielo, carta su cui è raffigurata la posizione dei pianeti del sistema solare al momento della nascita di una persona
6. astron secondo il sistema tolemaico, ciascuna delle sette sfere celesti: c. di venere, di giove, del sole
|| fig. essere al settimo cielo, felicissimo
7. edil, miner scavo, estrazione a cielo aperto, in superficie, all'aria aperta
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Definizione di Garzanti linguistica
cielo
[ciè-lo]
pl. -i
1. lo spazio in cui si muovono gli astri e la Terra; la massa d’aria, l’atmosfera che circonda la Terra: cielo coperto, nuvoloso, sereno; la volta del cielo |color del cielo, azzurro, celeste
2. parte di volta celeste che si trova sopra un orizzonte locale, sopra una città, una regione: il cielo di Lombardia, così bello quand’è bello (MANZONI P.S. XVII) |sotto un altro cielo, in un altro paese | in aeronautica, la zona aerea sovrastante una località
3. nell’antico sistema astronomico tolemaico, ciascuna delle sfere celesti: cielo della Luna, di Marte
4. in diverse religioni, la sede della o delle divinità; in particolare, nel cristianesimo, il paradiso come sede di Dio e dei beati (in questo significato anche plurale); Dio stesso, la provvidenza divina: il regno dei cieli; pregare il cielo | (prov.) raglio d’asino non arrivò mai in cielo, le offese degli sciocchi o degli ignoranti non colpiscono le persone intelligenti o moralmente superiori |salire al cielo, morire (con riferimento a chi si ritiene sia stato in vita buono o innocente, così da meritare il paradiso) |voglia il cielo, volesse il cielo, si usa per esprimere un desiderio: volesse il cielo che la legge fosse davvero uguale per tutti! |lo sa il cielo, si usa per rafforzare, confermare un’affermazione, oppure con riferimento a qualche cosa che non si sa e che si pensa non sappia nessuno: lo sa il cielo se è vero!; lo sa il cielo che non è così; lo sa il cielo dove si nasconde!
5. parte superiore di un ambiente chiuso; volta, copertura: il cielo dell’automobile
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Etimologia
← lat. cāelu(m).
Termini vicini
ciellino cièco cidònio -cida cicuta cicòria cicógna cicloturista cicloturismo ciclotróne ciclotomìa ciclotìmico ciclotimìa ciclòstomi ciclostile ciclostilare cicloraduno ciclopista ciclòpico ciclopìa ciclòpe ciclònico ciclóne ciclomotorista ciclomotóre ciclòide cicloidale ciclofurgóne cicloeṡano ciclocrossista cifòṡi cifra cifrare cifràrio cifrato cifrista cigliato cigliétto cìglio ciglióne cigliuto cigno cigolare cigolìo cilécca cilèno ciliare ciliati cilìcio ciliègia ciliègio ciliegiòlo cilindràia cilindrare cilindrasse cilindrata cilindratrice cilindratura cilìndrico cilindro