Il lemma cuòre
Definizioni
Definizione di Treccani
cuòre
(pop. e poet. còre) s. m. [lat. cŏr]. –
1. a. organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, situato, nell’uomo, tra i due polmoni, sopra al diaframma, davanti alla colonna vertebrale, dietro lo sterno. ha forma approssimativamente conica, con apice (detto mucrone) rivolto in avanti, in basso e a sinistra, ed è costituito da quattro cavità, due atrî (o orecchiette) e due ventricoli; ogni atrio comunica col rispettivo ventricolo mediante un orifizio atrioventricolare, fornito di un apparato valvolare disposto in modo tale da permettere il passaggio del sangue dagli atrî ai ventricoli (e non viceversa); questi ultimi sono in comunicazione a sinistra con l’aorta, a destra con l’arteria polmonare. l’azione del cuore per la circolazione del sangue (ciclo cardiaco) si svolge attraverso tre fasi: la presistole, in cui si ha una sincrona contrazione degli atrî, coincidente in parte con la dilatazione (diastole) dei ventricoli, la quale esercita così un’azione aspirativa sul sistema venoso; la sistole, che è la fase preminente, in cui i ventricoli si contraggono simultaneamente, spingendo il sangue nelle rispettive arterie, aorta e polmonare, mentre inizia la diastole degli atrî; e, infine, la perisistole, in cui si ha il riposo completo di tutto l’organo. locuzioni: i palpiti, le pulsazioni del c.; il sangue affluisce al c.; senti come mi batte forte il c. (e in senso tra proprio e fig.: mi batteva il c., il c. mi batteva forte, per qualche emozione); il c. ha cessato di battere; avere il c. sano, forte, malato; soffrire di cuore. nel linguaggio clinico, c. destro, c. sinistro, la metà destra e, rispettivamente, la metà sinistra del cuore, cioè l’insieme dell’atrio e del ventricolo di destra e, rispettivamente, di sinistra. in patologia, c. polmonare acuto, quadro clinico grave determinato dall’improvvisa occlusione per embolia dell’arteria polmonare; c. polmonare cronico, condizione morbosa caratterizzata da insufficienza cardiaca cronica susseguente a lunghe malattie dell’apparato respiratorio. b. il cuore di animali uccisi, una delle frattaglie, che viene variamente cucinato: c. di vitello, d’agnello; cuocere il c. in padella con un po’ di salvia. c. estens. la parte del petto dove sta il cuore: si portò la mano al c.; stringersi, serrarsi al c. qualcuno.
2. per analogia: a. c. artificiale, espressione con cui veniva impropriam. designato l’apparato per la circolazione extracorporea, e che ora indica soprattutto le protesi cardiache proposte in alternativa al trapianto del cuore. c. elettronico, altro nome dato al pace-maker. b. oggetto che abbia forma di un cuore: sopra l’altare erano appesi c. d’argento e altri ex-voto. in partic., nel gioco delle carte, uno dei semi delle carte francesi: asso, fante, regina di cuori.
3. fig. dall’antichissima credenza popolare che il cuore fosse il centro della vita spirituale e affettiva dell’uomo, si è formata ed è rimasta nel linguaggio com. una serie ricchissima di locuz. e frasi fig., nelle quali il cuore è inteso come la sede dei varî moti dell’animo. a. come sede della sensibilità, dei sentimenti: avere il c. tenero, sensibile, ardente, compassionevole, generoso, duro, insensibile, feroce, crudele, ecc.; c. di pietra, di sasso, di macigno, di ghiaccio, inflessibile, spietato; c. di tigre, di belva, crudele; uomo di c., di buon c., buono, caritatevole; persona senza c., cattiva, crudele; avere c., essere buono, pietoso; avere il c. lieto, essere allegro; avere il c. triste, essere afflitto; toccare il c., impietosire; spezzare, strappare il c., commuovere intimamente, straziare; sentirsi schiantare il c., essere afferrato da un’acuta sofferenza, da un sentimento di profonda pena; avere una spina nel c., una grave preoccupazione; mangiarsi, rodersi il c., tormentarsi; sentire un tuffo al c., una forte e improvvisa emozione; stare col c. in pena, stare in ansia; occhio non vede, c. non duole (prov. che si usa ripetere soprattutto a proposito di avventure e relazioni extraconiugali, o sim.); era già l’ora che volge il desio ai navicanti e ’ntenerisce il core (dante). b. l’intimità stessa del pensiero e del sentimento: aprire il c.; parlare col c., col c. in mano, sinceramente; fare una cosa col c., con tutto il c., molto di buon grado, generosamente; tenere in c., nascondere; sgorgare, venire dal c., dall’intimo; arrivare, scendere al c., nell’intimo; ascoltare la voce del c.; il cuor mi dice che ci rivedremo presto (manzoni); avere il c. sulle labbra, essere aperto, sincero; con abbondanza di c., con ispirazione e sentimento; gioire, piangere in cuor proprio; molti han giustizia in cuore, e tardi scocca (dante); né più nel cor mi parlerà lo spirto delle vergini muse e dell’amore (foscolo); i grandi pensamenti nascono dal c., e dal c. nascono eziandio i grandi errori (manzoni). come sinon. poet. di affetto, sentimento, anche al plur.: che pensieri soavi, che speranze, che cori, o silvia mia! (leopardi). c. come sede dell’affetto, dell’amore: affari di c., pene di c.; l’amico del c., la donna del c., i preferiti, i più amati; prov., il c. non invecchia mai; prov., lontano dagli occhi, lontano dal cuore. l’amore stesso: il c. di un padre, di una madre; dare, donare il c.; rubare il c. a qualcuno, farlo innamorare; guadagnare il c. di qualcuno, cattivarsene la simpatia, l’affetto; come formula affettiva: cuor mio! con sign. e uso particolare, sacro cuore, il cuore di gesù e il cuore di maria, simboli del loro amore per l’umanità e oggetto di speciale culto nella chiesa cattolica: la festa del sacro cuore (di gesù, il venerdì dopo l’ottava del corpus domini; di maria, il giorno successivo); la chiesa del sacro cuore. d. come sede del desiderio, della volontà: avere a c., desiderare; prendersi a c. una cosa, prendersene cura; essere, stare a c., premere, interessare; avere in c. di fare una cosa, averne l’intenzione. come locuz. avv., di cuore, volentieri: accettare di c.; oh di che cuor con voi mi resterei – guardando io rispondeva – oh di che cuore! (carducci); anche con altre accezioni: ridere di c., di gusto; offrire di c., con spontaneità; ringraziare di tutto c., con sentimento di viva riconoscenza. e. come sede del sentimento morale, della coscienza: semplicità di c.; mettersi il c. in pace, rassegnarsi; iddio gli ha toccato il c., gli ha fatto sentire la propria voce, l’ha fatto pentire dei suoi peccati. f. come sede della forza d’animo (quindi spesso sinon. di coraggio, o per significare ardimento, fierezza): prendere c., fare c., farsi c.; perdersi di c.; mi manca il c.; avere (il) c. di fare una cosa; se ti dà il c. di farlo, se ne senti il coraggio; non mi dà, non mi basta, non mi regge il c., non ho il coraggio, non mi sento la forza; né dielle il core di sprezzar la dimanda, e il mesto addio rinacerbir col niego (leopardi); sentirsi allargare il c., aprire l’animo alla speranza, rincorarsi, riprendere animo; in alto i cuori!, esortazione alla fiducia, alla fermezza, alla volontà e certezza di riuscita o di vittoria (per il sign. proprio e originario dell’espressione, come formula liturgica, v. sursum corda). in particolari espressioni: avere o essere un c. di leone, essere coraggioso; avere o essere un cuor di coniglio, di pecora, di pulcino, essere pauroso; don abbondio (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone (manzoni); e in funzione attributiva, come epiteto: riccardo cuor di leone, riccardo i re d’inghilterra (1157-1199). g. nel linguaggio sport., per indicare dedizione assoluta, entusiasmo, volontà tenace e sim.: la squadra ha vinto per il suo gran c.; il nostro campione ha corso oggi con grande cuore. h. in contrapposizione generica alla ragione, cioè al giudizio realistico delle cose: farsi guidare dal c. più che dalla ragione (o dalla ragione più che dal c.); il c. ha le sue ragioni che la ragione non conosce (traduz. di una celebre frase di pascal).
4. per analogia, il centro, il mezzo di qualche cosa: il c. della città; nel c. della notte, dell’inverno, dell’estate; il c. del carciofo, della lattuga. in partic.: a. in araldica, punto centrale dello scudo (se vi è posta una figura, questa è detta in cuore); anche, il petto dell’aquila quando è caricato da uno scudetto o da altra figura. b. in anatomia vegetale, c. del legno, la parte centrale, morta, del fusto e dei rami delle piante legnose, detta anche durame. c. in patologia vegetale, mal del c., malattia delle bietole che determina arresto dello sviluppo, distruzione della gemma apicale e marciume del colletto. c. stellato, difetto dei legnami, detto anche cretto centrale.
5. nell’armamento ferroviario, pezzo speciale inserito nel binario in corrispondenza dell’incrocio di due rotaie per lasciare libero passaggio ai bordini delle ruote dei veicoli ferroviarî.
6. in astronomia, cuore di carlo, nome della stella principale della costellazione dei cani da caccia, una delle più belle stelle doppie del cielo boreale.
7. in botanica, cuore di maria, pianta erbacea delle fumariacee (dicentra spectabilis) coltivata per i fiori a forma di cuore.
8. in zoologia, cuore di mare, nome delle varie specie di molluschi bivalvi marini appartenenti al genere cardium (v. cardio), quasi tutti commestibili, comuni sui fondali fangosi dove vengono raccolti in ogni periodo dell’anno.
9. in fisica, cuore duro, locuz., che traduce erroneamente l’ingl. hard core «nucleo impenetrabile», con cui si indica la sfera, centrata su una molecola, il cui raggio è la distanza minima a cui si può avvicinare un’altra molecola, e che misura ciò che si può chiamare la zona di impenetrabilità della molecola medesima. ◆ dim. e vezz. c(u)oricino, anche con accezione partic. (v. cuoricino); spreg. c(u)oriciàttolo, non com. c(u)orùccio; pegg. c(u)oràccio.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
cuore
[cuò-re]
pop., poet. core
1. anat nei vertebrati, organo muscolare cavo, di forma conica con il vertice rivolto verso il basso, impari, situato al centro del torace con la punta volta verso sinistra, che contraendosi ritmicamente promuove la circolazione sanguigna entro i vasi
2. muscolo cardiaco degli animali macellati da servire come vivanda
3. estens. parte del petto dove si trova il cuore; petto, seno: giurò che era vero, portandosi la mano sul c.; se lo strinse amorosamente al c.
4. estens. oggetto a forma di cuore: un c. d'argento appeso come ex voto all'altare
|| a cuore, in forma di cuore
5. fig. sede dei sentimenti, dei moti dell'animo, degli affetti: c. generoso, duro, arido, insensibile, freddo, glaciale; c. di pietra, di sasso, di macigno, di ghiaccio, di fuoco, di belva, di tigre; avere un c. d'oro; essere di buon c.
|| amico, amica del cuore, amico, amica prediletti
|| avere a cuore qualcuno, qualcosa, tenerci, esserci affezionato
|| avere la morte nel cuore, essere profondamente triste
|| avere una spina nel cuore, essere in preda a una grave preoccupazione
|| avere, non avere cuore, essere, non essere buono, generoso, pietoso
|| cuore di padre, di madre, amore di padre, di madre
|| di cuore, di tutto cuore, di buon cuore, di gran cuore, con tutto il cuore, volentieri, con grande piacere, con slancio
|| essere senza cuore, perfido, spietato, crudele
|| i moti del cuore, gli affetti, le passioni in genere
|| mangiarsi il cuore, tormentarsi atrocemente
|| persona di cuore, tutta cuore, di grande bontà
|| schiantare, spezzare il cuore a qualcuno, farlo soffrire atrocemente
|| sentire un tuffo al cuore, essere preso da un'intensa emozione
|| sentirsi allargare il cuore, provare sollievo, sentirsi rasserenare
|| sentirsi ridere il cuore, essere felice, contento, beato
|| sentirsi stringere il cuore, provare improvvisa pena
|| stare con il cuore in pena, con il cuore sospeso, in grande ansia
|| stare di buon cuore, sereno, soddisfatto
|| toccare il cuore a qualcuno, impietosirlo, commuoverlo
|| togliere a qualcuno un peso dal cuore, toglierlo dall'ansia, da una pena
6. sede della passionalità, dell'amore: al cor gentil ripara sempre amore (guinizelli); c. dolce, tenero, sensibile, ardente, appassionato
|| a cuore a cuore, in stretta intimità di affetti
|| affari di cuore, affari amorosi, questioni d'amore
|| avere il cuore libero, non essere innamorato
|| avere il cuore occupato, essere innamorato
|| avere, guadagnarsi il cuore di qualcuno, esserne amati
|| cuore mio!, amore mio
|| dare, donare il cuore a qualcuno, innamorarsene
|| donna del cuore, innamorata, donna amata
|| pene di cuore, pene d'amore
|| prendere, rubare il cuore a qualcuno, farlo innamorare
|| uscire dal cuore a qualcuno, non esserne più amato
7. fig. parte intima dell'anima umana, della mente, del pensiero; quindi fonte di quanto è sincero, spontaneo, autentico: molti han giustizia in c., e tardi scocca (dante); gli diede in cuor suo tutti que' titoli che non aveva mai udito applicargli da altri (manzoni)
|| aprire il cuore a qualcuno, manifestargli i propri sentimenti, i propri pensieri più intimi
|| arrivare al cuore di qualcuno, riuscire a conoscerlo intimamente; intenerirlo, commuoverlo
|| ascoltare la voce del cuore, fare quel che suggeriscono la coscienza o il sentimento
|| avere il cuore a una persona, a una cosa, pensarvi intensamente, costantemente
|| avere il cuore sulle labbra, essere franco, aperto, sincero, dire ciò che si pensa
|| fare una cosa a cuor leggero, senza sufficiente ponderazione
|| il cuore mi dice che, ho il presentimento che
|| in cuor mio, tuo, suo ecc., nel mio, tuo, suo intimo
|| leggere, vedere nel cuore di qualcuno, capire, scoprire i suoi sentimenti più riposti
|| nascondere, racchiudere, tenere qualcosa nel cuore, nasconderla gelosamente
|| nel fondo, negli abissi, nel segreto del cuore, nell'intimo
|| parlare col cuore, col cuore aperto, col cuore in mano, con la massima sincerità e schiettezza
|| parole che vengono dal cuore, vere, sincere, autentiche
8. fig. sede del desiderio, delle aspettative, dell'attenzione, delle aspirazioni: richiamò al c. gli antichi spiriti, e gli comandò che reggesse (manzoni)
|| avere in cuore di fare una cosa, averne il desiderio, averne la ferma intenzione
|| fare una cosa con il cuore, con tutta la miglior volontà
|| prendersi a cuore una cosa, prendersene piena cura, interessarsene grandemente
|| stare a cuore, premere, interessare vivamente
9. fig. sede della coscienza, del sentimento morale e religioso: l'effetto naturale del peccato è l'indurimento del c. (manzoni)
|| mettersi una mano sul cuore, fare appello alla propria coscienza
|| semplicità, purezza di cuore, coscienza limpida, netta
10. fig. sede della vitalità, dell'energia, del coraggio, della fierezza: prendere c.
|| avere cuore, avere coraggio
|| avere un cuor di leone, essere molto coraggioso
|| con cuore, con coraggio
|| dare cuore, fare cuore a qualcuno, dargli, fargli coraggio
|| farsi cuore, farsi coraggio
|| mancare il cuore di fare, di dire qualcosa, mancare il coraggio di fare, di dire
|| mettere cuore a qualcuno, incoraggiarlo
|| perdere il cuore, perdersi di cuore, scoraggiarsi
|| prendere, riprendere cuore, prendere, riprendere coraggio
|| reggere, non reggere il cuore di fare una cosa, avere, non avere il coraggio di farla
|| uomo di cuore, di coraggio
11. fig. persona che è in possesso di tali caratteri morali, intellettuali, spirituali, sentimentali: un buon giovane ..., un cuor d'oro (verga)
|| cuor di coniglio, persona pavidissima
|| cuor di leone, un uomo coraggiosissimo
|| cuore solitario, persona celibe o nubile che soffre della propria solitudine
|| un cuore semplice, persona d'animo puro, innocente, ingenuo
12. fig. parte centrale, più interna, essenziale di qualcosa: il c. dell'inverno, dell'estate; nel c. della notte; il c. della terra; il c. dell'argomento, del problema
|| il cuore di un frutto, la polpa più interna
13. al pl. nelle carte da gioco francesi, uno dei semi, rappresentato da un cuore stampato in rosso: asso di cuori; la donna di cuori
14. arald cuore dello scudo, punto centrale dello scudo
|| figura in cuore, figura posta al centro dello scudo
15. belle arti cuore, opera d'arte figurativa che rappresenta il cristo con il cuore in vista sul petto
16. med malattie di cuore, cardiopatie
|| a cuore aperto, di intervento cardiochirurgico eseguito con l'ausilio di attrezzatura per la circolazione extracorporea
|| cuore artificiale, dispositivo di pompaggio del sangue, che sostituisce il cuore; anche stimolatore cardiaco
17. relig cuore di gesù, sacro cuore, il cuore del cristo, venerato dai cattolici come simbolo del suo amore per l'umanità
|| PROV. lontano dagli occhi, lontano dal c., la distanza fisica affievolisce affetti e passioni
|| PROV. occhio non vede, c. non duole, essere all'oscuro di qualcosa che procurerebbe dolore evita la sofferenza
|| PROV. il c. non invecchia, il sentimento non conosce limiti di età
|| PROV. cuor contento, iddio l'aiuta, la sorte è benigna con gli ottimisti
‖ dim. cuoricìno; cuorùccio
|| pegg. coràccio
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Definizione di Garzanti linguistica
cuore
[cuò-re]
pl. -i
1. (anat.) organo muscolare cavo a forma di cono, situato nella parte mediana della cavità toracica con l’apice rivolto a sinistra, le cui contrazioni pompano il sangue nell’apparato circolatorio: i battiti, le malattie del cuore; trapianto di cuore dim. cuoricino
2. la parte sinistra del petto: portarsi la mano al cuore; stringersi qualcuno al cuore, al petto
3. la sede degli affetti, dei sentimenti e delle emozioni; la parte più intima dell’animo: cuore tenero, crudele, nobile, generoso |avere, non avere cuore, essere, non essere buono, generoso |avere un cuore di pietra, di sasso, di ghiaccio, essere spietato, insensibile |sgorgare, venire dal cuore, essere fatto o detto istintivamente, senza calcolo |in cuor suo, dentro di sé |spezzare il cuore, dare un grave dolore |aprire il cuore a qualcuno, confidarsi con lui |toccare il cuore a qualcuno, farlo commuovere |leggere nel cuore a, di qualcuno, capire, indovinare i suoi pensieri |stare a cuore, premere, importare molto: gli sta molto a cuore la tua felicità |prendersi a cuore, seguire con interessamento, occuparsi di: si è preso a cuore quel bambino |affari, problemi, pene di cuore, amorosi, d’amore |rubare il cuore, far innamorare di sé |donare il cuore, dare il proprio amore |Sacro Cuore (di Gesù), simbolo del suo amore per l’umanità
4. ardimento, coraggio: avere il cuore, avere la forza, il coraggio di fare qualcosa; far cuore, fare coraggio, incoraggiare; mi basta, non mi basta, mi manca il cuore, ho, non ho il coraggio, la forza di fare qualcosa |avere un cuore da leone, essere molto coraggioso |avere un cuore da coniglio, essere pauroso
5. qualsiasi oggetto a forma di cuore: un cuore di cioccolato
6. il centro, la parte centrale o più interna di qualcosa (anche in senso figurato): il cuore della città; il cuore della lattuga, del carciofo, le foglioline più interne e più tenere; il cuore del legno, la parte più interna; il cuore di una teoria, il pensiero, l’intuizione fondamentale |nel cuore della notte, a notte fonda |nel cuore dell’inverno, dell’estate, nel pieno di queste stagioni
7. (pl.) uno dei quattro semi delle carte da gioco francesi
8. negli scambi ferroviari, lo spazio triangolare che precede il punto d’incontro delle due rotaie interne dei binari
9. in araldica, il centro dello scudo
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Etimologia
← lat. cŏr.
Termini vicini
cuorcontènto cuòra cuòio cuoiame cuoiàio cuòco cuòcere cunta cunnilìngio cunicoltura cunicoltóre cunìcolo cunétta cùneo cuneifórme cuneése cuneato cuna cùmulo cumulazióne cumulativo cumulare cumulàbile cumòlo cumino cumène cumarina cumano culturista culturismo cuorifórme cùpere cupézza cupidìgia cupidità cùpido cupo cùpola cupolino cupolóne cuprallumìnio cùpreo cupressàcee cùprico cuprìfero cuprismo cuprite cuproléga cura curàbile curandàio curapipe curare curàrico curarina curaro curatèla curativo curato curàtolo