Il lemma favo

Definizioni

Definizione di Treccani

favo
s. m. [lat. favus]. –
1. costruzione verticale di cera eseguita dalle api operaie nell’interno dell’arnia e costituita da un insieme di cellette, di forma esagonale quelle per le api operaie, in cui viene deposto il miele e il polline per il sostentamento delle larve che nasceranno dalle uova, più grandi, e riempite di pappa reale, quelle destinate alle api regine.
2. in medicina: a. malattia infiammatoria acuta della pelle e del sottocutaneo a carattere suppurativo (detta anche antrace benigno), che si sviluppa di preferenza sul dorso, sulla nuca e sulla faccia; è costituita da un agglomerato di foruncoli e si manifesta come una tumefazione dura, rotondeggiante, arrossata, sulla quale si aprono numerosi piccoli crateri da cui fuoriesce pus. b. altro nome della tigna favosa del cuoio capelluto (v. favoso).
3. in veterinaria, micosi delle galline e dei tacchini, detta anche cresta bianca, che attacca la cresta, i bargigli e le parti del corpo sprovviste di penne, e ha l’aspetto di una patina bianco-grigiastra; può trasmettersi anche all’uomo e ai mammiferi domestici.

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Definizione di Hoepli

favo
[fà-vo]

s.m.
1. zool struttura di cera costruita da una serie di cellette esagonali che le api operaie formano verticalmente all'interno dell'arnia per immagazzinarvi miele e polline e per deporvi le uova
|| estens. analoga struttura costruita da altri insetti imenotteri: un f. di vespe
2. med vespaio, antrace

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Definizione di Garzanti linguistica

favo
[fà-vo]
pl. -i
1. insieme delle celle di cera costruite dalle api e dalle vespe: un favo di miele
2. (med.) infezione micotica cronica di una serie circoscritta di follicoli piliferi; antrace, vespaio

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Etimologia

← lat. făvu(m).