Il lemma làico
Definizioni
Definizione di Treccani
làico
s. m. e agg. [dal lat. tardo laicus, gr. λαϊκός «del popolo, profano», der. di λαός «popolo»] (pl. m. -ci). –
1. s. m. (f. -a, non com.) chi non appartiene allo stato ecclesiastico; nella chiesa cattolica, ogni persona battezzata che non ha alcun grado nella gerarchia ecclesiastica (contrapp. a chierico): associazione, confraternita di laici.
2. s. m. religioso non sacerdote (detto anche frate l., o fratello l., o converso), che gode all’interno della comunità monastica degli stessi diritti dei chierici, ma svolge solo lavori manuali e profani, aiutando i sacerdoti nel compimento del ministero.
3. agg. a. che non appartiene al clero o è comunque da esso indipendente, e più genericam. che non ha carattere religioso o confessionale, che riguarda, o è formato da, persone di stato laicale: enti l., associazioni l.; apostolato l.; assistenza l., assistenza ai malati negli ospedali, ricoveri e sim., fatta da persone laiche retribuite, e non da monache; beneficio l., beneficio ecclesiastico di cui è investito un laico; comunione l., era così detta la pena dell’interdizione dagli uffici sacri, inflitta ai chierici rei di gravi colpe; pensione l., quella che un laico ritrae da un bene ecclesiastico (per es., i discendenti dei fondatori di opere pie); prebenda l., sussidio derivato dal fondo di un convento soppresso. b. che s’informa ai caratteri del laicismo (in opposizione a confessionale): professare idee, essere di tendenze l.; movimenti l.; la cultura l.; partiti l., quelli che dichiarano la propria libertà da ogni forma di dogmatismo ideologico, non soltanto religioso; scuola l., quella scuola nella quale è esclusa ogni ingerenza ecclesiastica e sono riconosciute e difese la piena libertà d’insegnamento e l’essenza critica, antidogmatica, del sapere; stato l., quello che riconosce l’eguaglianza di tutte le confessioni religiose, senza concedere particolari privilegi o riconoscimento ad alcuna di esse, e che riafferma la propria autonomia rispetto al potere ecclesiastico. c. come sost., chi fa professione di laicismo, chi si dichiara indipendente da ogni forma di dogmatismo confessionale: polemiche, contrasti, accordo tra cattolici e laici.
4. agg. a. per estens., nella pubblicistica politica, di persona, gruppo, movimento, atteggiamento che dichiari programmaticamente la propria autonomia da dogmatismi ideologici di qualsiasi genere; in partic., tra gli anni ’50 e ’80 del novecento, nello schieramento politico italiano, si definivano partiti l. quei partiti (repubblicano, liberale, socialista, socialdemocratico, radicale) che si riconoscevano autonomi dalle grandi ideologie comunque ritenute confessionali, sia quella cattolica sia quella marxista. b. con ulteriore estens., di persona che, pur essendo istituzionalmente estranea, sia chiamata a far parte, come esperto e per lo più provvisoriamente, di un organo (amministrativo, giudicante, deliberante); per es., membri l. del consiglio superiore della magistratura, i cinque membri, non magistrati, eletti dal parlamento; giudice l., esperto di problemi relativi alla prima età (psichiatra, psicologo, assistente sociale, ecc.) associato come giudice popolare nelle sezioni per minorenni delle corti d’appello e d’assise.
5. s. m., ant. persona illetterata (in opposizione a chierico nel sign. di «dotto»): avvenne che gli uomini di lettere fossero stati poi chiamati cherici, siccome gl’illetterati si nomavano laici (giannone). ◆ avv. laicaménte, non com., da un punto di vista laico, secondo i principî del laicismo.
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Definizione di Hoepli
laico
[lài-co]
(pl. m. -ci; f. -ca, pl. -che)
a agg.
1. di persona che non fa parte del clero, che non appartiene alla gerarchia ecclesiastica
|| frate laico, che non ha ricevuto gli ordini
2. che non ha carattere religioso
|| Che non segue un'ideologia o una dottrina rigidamente interpretata: un intellettuale l.
|| partiti laici, che non si ispirano a una confessione religiosa; in italia, i partiti democratici che non si ispirano né all'ideologia cattolica né a quella marxista
|| scuola laica, che rifiuta ogni influenza dell'autorità ecclesiastica e ogni dipendenza da princìpi o confessioni religiose
|| stato laico, indipendente da ogni autorità ecclesiastica
3. che, pur non appartenendo a una determinata istituzione, viene chiamato a farne parte
|| membri laici del consiglio superiore della magistratura, eletti dal parlamento e non scelti dai giudici tra i magistrati
b s.m. (f. -ca nel sign. 1)
1. chi non fa parte del clero
2. eccl frate laico
3. ant. persona illetterata, ignorante
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Definizione di Garzanti linguistica
laico
[lài-co]
f. -a; pl.m. -ci, f. -che
1. che non appartiene al clero: un predicatore laico; suora laica | che non ha ricevuto gli ordini sacerdotali: frate laico
2. che si ispira a concezioni di autonomia rispetto all’autorità ecclesiastica; che si conforma ai caratteri del laicismo: stato laico; idee, tendenze laiche; cultura, scuola laica |partiti laici, che non si ispirano a una fede religiosa
3. che non segue rigidamente una ideologia: un pensatore laico
4. nell’uso giornalistico, che non appartiene a una data istituzione: i componenti laici del consiglio superiore della magistratura, quelli nominati dal parlamento e non dai magistrati
♦ n.m.
f. -a; pl.m. -ci, f. -che
chi non appartiene al clero | frate laico, suora laica
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Etimologia
← dal lat. tardo laĭcu(m), che è dal gr. laikós ‘del popolo, profano’, deriv. di laós ‘popolo’.
Termini vicini
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