Il lemma cénere
Definizioni
Definizione di Treccani
cénere
s. f. [lat. cĭnis -nĕris m., raro f.]. –
1. a. residuo minerale, incombustibile, che si ottiene quando si brucia una sostanza organica, vegetale, animale o fossile: c. di mare, residuo ottenuto bruciando alghe marine, usato come fertilizzante; c. di pirite, residuo della combustione della pirite, costituito da ossido ferrico, da cui si può estrarre il ferro; c. radioattive, locuz. impropria con cui talora si indicano le scorie radioattive di un reattore nucleare o anche i prodotti solidi radioattivi liberatisi da un’esplosione nucleare; c. vulcanica, prodotto piroclastico a grana assai minuta derivante da polverizzazione del magma o da frammenti litoidi provenienti dalle pareti del condotto vulcanico. nella chimica industriale, c. volanti o volatili, le ceneri a granuli minutissimi, residuate dalla combustione del carbone (contenenti di solito silice, allumina e ossidi metallici), che, trasportate dai gas di combustione, vengono trattenute per mezzo di elettrofiltri allo scopo di evitare inquinamenti delle zone circostanti i camini di scarico (vengono utilizzate, per es., come aggiunta agli impasti cementizî, per migliorarne la lavorabilità e l’impermeabilità). in passato, si disse cenere anche il residuo di ogni operazione di calcinazione: c. di bismuto, miscela di bismuto e del suo ossido; c. di stagno, biossido di stagno; c. d’ossa, residuo della calcinazione delle ossa, usato come fertilizzante fosfatico; ecc. b. nel linguaggio com., la polvere grigia residuo della combustione di legna, carbone, carta: la c. del camino, la c. della sigaretta, ecc. locuzioni: andare, ridursi in c., bruciare, essere arso dal fuoco; fig., ridurre in c., annientare, distruggere; prov., bacco, tabacco e venere riducon l’uomo in c.; covare la c., di persona freddolosa che sta sempre accanto al fuoco.
2. estens. a. al plur., avanzi mortali, resti del corpo umano nella sepoltura: alle incolpate ceneri nessuno insulterà (manzoni); con questo sign., nell’uso poet. anche il masch. sing.: la madre or sol ... parla di me col tuo c. muto (foscolo). b. nel linguaggio ascetico, l’uomo stesso, destinato a divenire cenere dopo la morte. c. mercoledì delle c., o dì delle c., o semplicem. le c., il mercoledì precedente la prima domenica di quaresima (date limiti: 4 febbraio, o 5 febbraio per gli anni bisestili - 10 marzo), durante il quale, nella chiesa cattolica, il sacerdote in segno di penitenza impone sulla fronte dei fedeli un po’ delle ceneri tratte dalle palme o dai rami d’olivo benedetti l’anno precedente, pronunciando le parole di monito: memento homo quia pulvis es et in pulverem revertēris.
3. come agg. invar., del colore della cenere, cenerino: un soprabito c. (o di color c.); capelli biondo cenere.
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Definizione di Hoepli
cenere
[cé-ne-re]
a s.f., raro, poet. s.m. (pl. -ri)
1. polvere grigia e impalpabile, costituita dal residuo della combustione di una sostanza animale o vegetale
|| andare, farsi, ridursi in cenere, bruciare completamente; fig. distruggersi
|| cenere vulcanica, pulviscolo minuto costituito da granuli di lava fluida subito consolidati durante un'eruzione vulcanica
|| ridurre in cenere, bruciare completamente; fig. annientare, distruggere
|| fig. covare sotto la cenere, di sentimento che resiste nel tempo senza manifestarsi in modo esplicito
2. colore grigio simile a quello della cenere: la c. del crepuscolo (d'annunzio)
3. spec. al pl., poet. resti mortali umani
|| Residuo della cremazione di un cadavere
4. eccl al pl. polvere residua della combustione dell'olivo benedetto che viene posta dal sacerdote sulla testa dei fedeli il primo giorno di quaresima, come simbolo della caducità umana
|| le ceneri, festa liturgica che segna l'inizio della quaresima
b come agg. inv.
(posposto al s.) che ha il colore grigio spento tipico della cenere
|| biondo cenere, biondo molto pallido
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Definizione di Garzanti linguistica
cenere
[cé-ne-re]
pl. -i
1. polvere grigiastra che è il residuo della combustione completa o della calcinazione di sostanze organiche
2. nel linguaggio religioso, ciò che resta del corpo umano dopo la morte; da qui, simbolo della morte e della vanità delle cose terrene: divenire cenere, morire; risorgere dalle ceneri, risuscitare |le Ceneri, nella liturgia cattolica, il primo giorno di quaresima, in cui il sacerdote impone sulla fronte dei fedeli un po’ di cenere come segno di penitenza: mercoledì delle Ceneri
3. (pl.) residuo della cremazione di un cadavere: raccogliere le ceneri in un’urna
♦ n.m.
pl. -i
(lett.) resti mortali: La madre or sol, suo dì tardo traendo, / parla di me col tuo cenere muto (FOSCOLO Sonetti)
♦ n.m. e agg. m. e f. invar.
(sempre dopo il nome) si dice di colore grigio chiaro come quello della cenere, e di ciò che ha questo colore; cenerino: guanti cenere |biondo cenere, tonalità di biondo con riflessi quasi grigi
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Etimologia
← lat. cinĕre(m), affine al gr. kónis ‘polvere’.
Termini vicini
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