Il lemma cìnico
Definizioni
                                Definizione di Treccani
                                        cìnico
 agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con riferimento a diogene di sinope, lo scolaro di antistene che per primo ebbe tale soprannome (o forse detto così perché insegnava nel ginnasio di cinosarge)] (pl. m. -ci). – 
1. a. s. m. seguace del movimento filosofico dei cinici (o filosofi cinici), iniziato ad atene da antistene nel 4° sec. a. c. e protrattosi fino al 4°-5° sec. d. c., che predicava l’esclusione di ogni desiderio che comprometta l’autonomia dello spirito, il rifiuto di tutto quanto possa comportare aumento di bisogni, e cioè di ogni cultura e civiltà, la negazione della religione tradizionale, delle istituzioni sociali e delle consuetudini vigenti, e quindi l’ostentazione di costumi naturali e animaleschi. b. agg. che si riferisce ai cinici: ideale c.; scuola cinica. 
2. estens. a. s. m. (f. -a) chi, con atti e con parole, ostenta sprezzo e beffarda indifferenza verso gli ideali, o le convenzioni, della società in cui vive; chi non arrossisce di nulla, impudente, sfacciato: è un c.; non fare la cinica. b. agg. che rivela cinismo: un contegno c.; un sorriso c.; un c. atteggiamento. ◆ avv. cinicaménte, con cinismo, in modo cinico: dichiarava cinicamente di non avere ideali; di fronte alle accuse sorrideva cinicamente.                                        
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                                Definizione di Hoepli
                                        cinico
[cì-ni-co]
(pl. m. -ci; f. -ca, pl. -che)
a agg.
1. filos che concerne la scuola filosofica fondata da antistene, la quale proclamava la liberazione dell'uomo da tutti i bisogni e le consuetudini proprie del vivere civile che ne limitano la piena autonomia spirituale, rendendolo schiavo delle cose
2. estens. che dimostra o ostenta irriverenza, indifferenza beffarda e sprezzo per tutti i sentimenti e gli ideali umani e per tutti i valori sociali tradizionali: tu sei troppo c. per apprezzare il suo gesto; avere un atteggiamento c.; un'affermazione cinica
b s.m. (f. -ca)
1. filos sostenitore della filosofia cinica
2. estens. persona cinica
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                                Definizione di Garzanti linguistica
                                        cinico
 [cì-ni-co]
f. -a; pl.m. -ci, f. -che
 1.  che, chi mostra disprezzo o insensibilità per ogni valore e sentimento umano: comportamento, gesto cinico
 2.  (filos.) seguace di una scuola di ispirazione socratica che propugnava la drastica riduzione dei bisogni, l’indifferenza verso i beni esteriori, il rifiuto di ogni convenzione sociale
♦ agg.
f. -a; pl.m. -ci, f. -che
 relativo ai filosofi cinici: dottrina cinica                                        
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Etimologia
← dal lat. cynĭcu(m), che è dal gr. kynikós, deriv. di kýōn kynós ‘cane’; propr. ‘canino’, perché così fu chiamato diogene di sinope, uno dei primi rappresentanti della scuola.
Termini vicini
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