Il lemma menare
Definizioni
Definizione di Treccani
menare
v. tr. [lat. tardo mĭnare «spingere», propr. «spingere un animale minacciandolo con le grida o con la frusta», sign. rustico svoltosi dal lat. class. minari «minacciare»] (io méno, ecc.). –
1. in genere, sinon. di condurre, portare (nei sign. che questi due verbi hanno in comune); è riferito soprattutto ad animali che si spingono o si conducono verso un luogo, ma anche, in qualche uso region., a persone: m. il cavallo a mano o per la cavezza; m. il gregge al pascolo; m. i buoi all’abbeveratoio; m. i bambini a spasso; cercò di menarlo via di lì; gl’infelici eran tempestati di pietre, o, presi, venivan menati, a furia di popolo, in prigione (manzoni); locuz. fig., m. il can per l’aia (v. aia); m. uno per il naso, raggirarlo, dargli a intendere, fargli fare o credere ciò che si vuole: non mi lascio m. per il naso da nessuno. sinon. di condurre (ma più pop., e meno com. di portare) e anche nelle frasi: la via che mena a roma, alla piazza, alla stazione; il sentiero che mena al fiume; e fig.: la via che mena alla perfezione, al cielo; similmente: l’eccellenza della quale tu m’hai dotata ... non però mena alla beatitudine (leopardi). in altri casi si avvicina piuttosto al sign. di trarre, spingere: ov’ancor per usanza amor mi mena (petrarca); o di guidare: vestite già de’ raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle (dante), cioè il sole. ormai poco com., condurre, guidare un veicolo: m. la barca (v. anche barcamenarsi); m. il carro, ecc.
2. con sign. affini ai precedenti: a. trascinare, trarre con sé, condurre o spingere a forza: la bufera infernal, che mai non resta, mena li spirti con la sua rapina (dante). b. recare, portare: solevano orare e far libazioni a mercurio conduttore dei sogni, acciò ne menasse loro di quei lieti (leopardi); quando dal nevoso aere inquïete tenebre e lunghe all’universo meni (foscolo). c. produrre, generare; sign. antiquato (’l frutto che la terra mena, g. cavalcanti) che rimane solo in qualche singola frase, come nel prov. terra nera buon grano mena. d. riferito al tempo, trascorrerlo, passarlo: dal bel paese ove or meni sì rei, me sospirando, i tuoi giorni fiorenti (foscolo); e tu solevi così m. il giorno (leopardi); m. la vita, vivere. con questo sign., il verbo (che include spesso l’idea di una certa pena o fatica di vivere) è di uso letter.; è più com. invece quando il compl. vita è determinato da un agg.: m. vita appartata, claustrale; m. una vita grama, una vita piena di tribolazioni. e. soltanto dell’uso letter. le locuz.: m. a capo, a fine, ad effetto un lavoro, una faccenda e sim., cioè condurre a termine, a effetto (ma comunissimo m. in lungo, o per le lunghe, un affare e sim.); m. a morte, far morire: menami a morte, ch’ i’ non me n’aveggio (petrarca). ant. o poet. menar la danza, guidarla, dirigerla (dal fr. ant. mener la danse): menando la lauretta una danza (boccaccio); menar donna o moglie, ammogliarsi; menar prigione qualcuno, farlo prigioniero.
3. a. muovere rapidamente, agitare, soprattutto in partic. frasi: m. la coda, detto spec. del cane (cfr. il più com. dimenare); m. le mani, picchiare (detto soprattutto di chi ne ha l’abitudine: è sempre pronto a menar le mani) e, con valore reciproco, picchiarsi, azzuffarsi; menar le gambe, non com., muoverle camminando, o saltando, ballando, anche per sgranchirle dopo essere stati a lungo fermi (anticam. ebbe inoltre il senso di fuggire); menar la lingua, non com., cianciare, sparlare; m. il bastone, la mazza, la frusta, e sim.: corre il fiero e terribil rodomonte, e la sanguigna spada a cerco [= in cerchio] mena (ariosto). con sign. analoghi le espressionim ormai disus.: m. il mestolo, girarlo per rimestare la polenta o altra vivanda; m. la macina, girarla; m. il mantice, la pompa, farli funzionare col movimento continuo di sollevamento e abbassamento ch’essi richiedono. per estens., non com., adoperare un arnese, uno strumento di lavoro: la lesina menando e la tanaglia (giusti). b. di colpi, dare con forza, vibrare, assestare: m. colpi con un bastone, col martello; menava gran colpi d’accetta al tronco dell’albero; infuriato, menava colpi a destra e a sinistra; m. botte da orbi; m. pugni; gli menò due sonori schiaffi; m. di punta, di taglio, colpire con la spada di punta o di taglio. c. di qui, con altra costruzione, m. qualcuno, picchiarlo: smettila, se no ti meno!; nel rifl. recipr., darsele: si sono menati di santa ragione.
4. in parecchie frasi ha senso affine a fare, sollevare, produrre, manifestare e sim., determinato meglio dal complemento: menar vanto di qualche cosa, vantarsene apertamente; m. rumore, far parlare di sé, essere sulla bocca di tutti: è un fatto che ha menato molto rumore nella città; m. strage, compierla. di uso poet. o ant.: m. gioia, manifestarla con gli atti (e similmente: m. festa, m. allegrezza); m. duolo, dare segni, fare atti di dolore; menar sospiri, sospirare; menar sollazzo, sollazzarsi, divertirsi; m. smanie, smaniare, far pazzie.
5. con compl. predicativo, non com., m. buona una cosa a uno, accettare come cosa buona o ben fatta, e quindi approvare, ammettere, darla vinta, e sim.: ce l’ha proprio con noi, non ce ne mena buona una; i genitori sono troppo deboli con lui e gliele menano buone tutte.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
menare
[me-nà-re]
(méno)
a v.tr.
1. lett. condurre, guidare, portare: il sentiero mena nel bosco; lo menai per mano
|| menare a capo, a effetto qualcosa, portare a termine, a compimento
|| menare buono, portare fortuna, essere di buon auspicio
|| menare il can per l'aia, parlare molto per evitare di giungere a una conclusione
|| menare la danza, condurre il gioco, farla da padrone in una certa situazione
|| menare rumore, far parlare di sé
|| menare vanto vantarsi
2. trascinare: menarono il cadavere nel bosco e lo nascosero; menarono la strega alla gogna
|| fam. menarla per le lunghe, rinviare, perdere tempo
|| pop. menarsela, preoccuparsi, angustiarsi in maniera eccessiva: non stare lì a menartela! andrà tutto bene
3. agitare, dimenare: m. la coda
|| menare le mani, picchiare
|| menare le gambe, fuggire
|| menare la lingua, sparlare
|| menare a tondo, non farsi scrupoli
4. dare colpendo, assestare, vibrare: menò un gran fendente
|| ass., pop. picchiare, percuotere: è uno a cui piace m.
5. fig. portare con sé, produrre: con la primavera la natura mena i suoi frutti
|| Causare: una situazione che mena troppi problemi
6. fig. trascorrere, passare: m. un'esistenza tranquilla
b v.rifl. recipr. menàrsi
pop. picchiarsi: quei due si menano appena possono
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Definizione di Garzanti linguistica
menare
[me-nà-re]
io méno ecc.
a aus. avere
1. assestare, dare con forza [+ a]: menare un colpo, un ceffone a qualcuno
2. (fam.) picchiare: se non la smetti, ti meno
3. (non com.) muovere rapidamente, agitare: menare la coda, scodinzolare
4. (non com.) condurre, portare: mena il cavallo per la briglia; questa strada mena alla porta; di qua, di là, di giù, di sù li mena; / nulla speranza li conforta mai (DANTE Inf. XXV, 43-44) |menare qualcosa per le lunghe, rinviarla nel tempo, spesso con malafede |menare buono, (non com.) portare fortuna
5. lett.) trascorrere, passare, vivere: e tu solevi / così menare il giorno (LEOPARDI A Silvia 13-14)
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Etimologia
← lat. tardo mināre, propr. ‘spingere innanzi gli animali con grida e percosse’, deriv. di mĭnae ‘minacce’.
Termini vicini
menarca menante menandrèo menàide menagramo ménage menadito mènade menabrida menabò ména memoriżżazióne memoriżżare memorialìstico memorialìstica memorialista memoriale memorial memòria mèmore memorativo memorare memoràndum memorando memoràbile memento meme membruto mèmbro membratura menaròla menarròsto menata menatóio mènda mendace mendàcio mendare mendelèvio mendeliano mendelismo mendicante mendicare mendicicòmio mendicità mendìco mendóso menefreghismo menefreghista meneghino menestrèllo menhir meninge meningèo meningismo meningite meningocèle meningocòcco meningoencefalite menippèo