Il lemma pregare
Definizioni
Definizione di Treccani
pregare
v. tr. [lat. prĕcari, der. di prex precis «preghiera»] (io prègo, tu prèghi, ecc.; ant. anche priègo, prièghi, e così nelle altre forme con accento sul tema). –
1. rivolgersi a qualcuno chiedendo qualche cosa umilmente, con atteggiamento di supplica, di sottomissione; si costruisce col compl. oggetto della persona a cui ci si rivolge, mentre la cosa che si chiede può essere espressa da una proposizione di valore finale introdotta dalla cong. che (meno com. perché) e il cong.: pregalo che ti aiuti (perché ti aiuti); mi pregano che (perché) rimanga con loro; nell’uso letter. il che può essere sottinteso: occhi miei lassi,... pregovi siate accorti, ché già vi sfida amore (petrarca); oppure può costruirsi con un infinito o un sostantivo preceduto dalla prep. di: lo pregò di ascoltarlo, di essere paziente; p. qualcuno di un favore, di una cortesia (e analogam. con un pronome: la cosa, il favore di cui ti ho pregato). un complemento introdotto da per può avere varia funzione: p. per il perdono, per la grazia, per ottenere il perdono, la grazia; p. per una persona, intercedere presso altri in suo favore; p. qualcuno per l’antica amicizia, in nome dell’antica amicizia; ti prego per carità, per amor mio, per quello che hai di più caro al mondo, e sim. spesso assol.: è inutile che preghi, non otterrai nulla; sono stanco di pregare! frequente la locuz. farsi pregare, di chi è restio a fare, a concedere qualche cosa: via, non farti pregare!; vuole farsi pregare, ma poi dirà di sì; e al contrario: non farsi pregare, acconsentire facilmente, con prontezza: non si è fatto certo pregare per accettare la mancia.
2. chiedere per cortesia, invitare cortesemente a fare qualcosa: vi prego di rispondermi al più presto; la prego, si accomodi; l’ho pregato di aspettarmi in anticamera; si prega di non fumare. per l’uso assol. del presente prego in tono interiettivo o di domanda, v. prego2.
3. rivolgersi a dio, alla divinità, con la parola o col pensiero, devotamente, per chiedere aiuto, protezione, salute, favori: p. dio, p. la madonna, p. i santi; p. dio che ci liberi dai mali (nell’uso fam.: prega dio che te la mandi buona; prega dio che nessuno si accorga di quello che hai combinato); p. per le anime sante del purgatorio; prega per noi peccatori, parole dell’ave maria rivolte alla madonna; se fosse amico il re de l’universo, noi pregheremmo lui de la tua pace (dante). frequente l’uso assol., nel sign. di dire le preghiere: sono stata in chiesa a pregare; s’inginocchiò per pregare; pregava in ginocchio; p. a voce alta; p. per i proprî cari, per i defunti.
4. chiedere pregando, invocare, con il compl. oggetto della cosa che si chiede, solo in alcune espressioni oggi disusate, come pregare venia, pregare pace da dio, o in espressioni sentite come ellittiche: e prego anch’io nel tuo porto quïete, chiedo di trovare quiete (foscolo). ◆ part. pres. pregante, anche come agg. e s. m. e f. (ma letter. e poco com.): i fedeli preganti; dalle canne dell’organo un tuono d’argento si spande sull’infinito murmure dei preganti (e. cecchi). per un’accezione e un uso partic., cfr. il sinon. orante.
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Definizione di Hoepli
pregare
[pre-gà-re]
ant. precare
(prègo, -ghi, prègano; pregherò; pregherèi; pregànte; pregàto; ant. la e tonica della prima sillaba può dittongare in -ie in tutta la coniugazione)
1. rivolgersi umilmente a qualcuno per chiedergli un favore: lo pregò perché lo ascoltasse; ti prego di ascoltarlo; ti prego, sii generoso; vi prego di accettare
|| farsi pregare, di persona che si mostri restia a soddisfare una richiesta, ad accettare una proposta, a fare concessioni
2. chiedere per cortesia: la prego, si accomodi; vorrei pregarla di spedirmi quell'assegno
3. poet. chiedere implorando; invocare: e prego anch'io nel tuo porto quiete (foscolo)
4. relig rivolgersi a dio o a un'entità superiore con la preghiera, per ottenere grazia, protezione, aiuto: p. dio, gesù, la madonna, i santi
|| ass. recitare le preghiere, le orazioni: s'inginocchiò per p.; p. per un defunto
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Definizione di Garzanti linguistica
pregare
[pre-gà-re]
io prègo, tu prèghi ecc.; ant. o lett. anche io priègo, tu prièghi ecc., col dittongo solo in posizione tonica
a aus. avere
1. chiedere umilmente con parole o con atti [+ di, che]: ti prego di ascoltarmi; pregò il padre che lo perdonasse; farsi pregare, non concedere facilmente ciò di cui si viene richiesti; non farsi pregare, acconsentirvi subito | nell’uso letterario si costruisce talvolta col complemento oggetto della cosa che si chiede: e prego anch’io nel tuo porto quiete (FOSCOLO Sonetti)
2. invitare cortesemente qualcuno a fare qualcosa [+ di]: ti prego di uscire; la prego, si accomodi
3. rivolgere la mente o la parola a Dio o a una divinità per adorarla, ringraziarla, chiedere perdono, invocare grazie; recitare una preghiera [+ di, che]: prego Dio di guarire, che mi faccia guarire; pregava la Madonna per il suo popolo; si mise a pregare mentalmente perché lei arrivasse
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Etimologia
← lat. volg. *precāre, per il class. precāri, deriv. di prĕx prĕcis ‘prece’.
Termini vicini
pregado pregadìo prefrontale preformazióne preformare prefogliazióne preflorazióne prefissòide prefisso prefissare prefissale prefioritura prefiorire prefinizióne prefinire prefinanziare prefinanziaménto prefigurazióne prefigurativo prefigurare prefiguraménto prefìggere prèfica prefettura prefètto prefettìzio prefestivo preferire preferìbile preferenziale pregatóre pregévole pregevolézza preghièra pregiàbile pregiabilità pregiare pregiato pregiatóre prègio pregiudicare pregiudicativo pregiudicato pregiudiziale pregiudizialità pregiudiziévole pregiudìzio pregnante pregnanza pregnézza prégno prègo pregrèco pregrèsso pregustare pregustatóre preindicato preindoeuropèo preindustriale preiscrizióne