Il lemma sàtira
Definizioni
Definizione di Treccani
sàtira
s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente agli dèi, secondo altri legato all’etrusco satir «parola, discorso»; le varianti saty̆ra e poi satĭra, dalle quali deriva la forma ital. del vocabolo, si diffusero, già in epoca imperiale, per accostamento arbitrario al gr. σάτυρος «satiro1»]. –
1. a. genere letterario originale della letteratura latina, inaugurato storicamente da ennio nella forma di miscellanea poetica in vario metro su argomenti diversi (favole, riflessioni morali, ecc.) e sviluppatosi in seguito in due filoni fondamentali: la s. esametrica, codificata da lucilio, caratterizzata da forte aggressività anche politica, tematiche spesso licenziose, linguaggio quotidiano ed esplicito e alla quale si ispirarono in età augustea orazio e nei secoli successivi persio e giovenale (con i quali il genere si cristallizza come luogo di aspra censura dei costumi individuali); e la s. menippea, il cui nome deriva da menippo di gadara, esponente della letteratura e della filosofia cinico-stoica, nella quale si combinavano prosa e poesia, talora con la presenza di parti dialogate e con la tendenza a introdurre nella riflessione morale elementi fantastici e parodie ironiche, inaugurata a roma da terenzio varrone e alla quale sono ricondotte opere come l’apokolokyntosis di seneca il giovane e il satyricon di petronio. si ha inoltre notizia di una satira (o satura) drammatica, forma primitiva e poco elaborata di spettacolo, caratterizzata da varietà di argomenti e ritmi e prob. connessa con rituali magico-religiosi, che sarebbe stata diffusa a roma, secondo la testimonianza di tito livio, prima dell’avvento del teatro ispirato a modelli greci. b. composizione poetica che evidenzia e mette in ridicolo passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizî o difetti) o dall’ideale etico dello scrittore: le s. di ariosto, di alfieri. c. con valore collettivo, il complesso dei componimenti satirici di una letteratura, di un’età, di un poeta, di un ambiente: la s. romana; la s. classica, moderna; la s. di giovenale, di giusti, di belli. con sign. più astratto, il genere letterario della satira: l’origine, lo sviluppo della satira; relativamente al carattere, ai fini, al tono che informano non singoli componimenti ma la composizione in genere: s. personale, impersonale, generica; s. aspra, acerba, amara, mordace; la s. bonaria di orazio; la s. pacata e sorridente del parini.
2. estens. a. scritto, opera letteraria o artistica, vignetta, discorso, atto o atteggiamento che riveste, sia pure parzialmente e in modo non esplicito, carattere e intenti satirici: la «mandragola» del machiavelli è una s. dell’ignoranza, della vanità e della superstizione; questa commedia vuol essere una s. della chiusa mentalità burocratica; il suo modo di fare così affettato e cerimonioso voleva essere proprio una s. del loro ambiente frivolo e mondano. b. l’attività stessa del satireggiare, in qualsiasi modo si esplichi: s. di costume, sociale; s. politica, contro uomini e istituzioni politiche, attuata soprattutto attraverso giornali umoristici, libelli polemici, spettacoli televisivi e sim.: il suo spirito era portato naturalmente alla satira; usare le armi della s.; fare oggetto di s., mettere in s., rappresentare o descrivere (persone, situazioni, difetti, ecc.) in modo da rilevarne, spesso in modo caricaturale, gli aspetti negativi (con lo stesso sign., fare la s., di qualcuno o di qualche cosa). ◆ dim. satirétta; spreg. satirùccia; pegg. satiràccia (tutti e tre soprattutto nel sign. 1).
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Definizione di Hoepli
satira
[sà-ti-ra]
1. genere letterario, spec. poetico, che mette a nudo con tono di scherno, ridicolizzandoli, i costumi, i comportamenti, le idee e le passioni dell'umanità intera, di una determinata categoria di persone o di un solo individuo
|| Componimento satirico: le satire di orazio
|| Complesso di componimenti satirici di un determinato periodo, autore, ambiente culturale: la s. greca, classica, moderna; la storia della s.
2. estens. scritto, discorso, spettacolo ironico, caustico, sferzante, che mette in ridicolo vari aspetti del mondo: questa è una s. di costume; una s. dell'ambiente politico
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Definizione di Garzanti linguistica
satira
[sà-ti-ra]
pl. -e
1. genere letterario che ritrae con intenti critici e morali personaggi e ambienti della realtà e dell’attualità, in toni che vanno dalla pacata ironia alla denuncia, all’invettiva più acre
2. componimento poetico di genere satirico: le satire di Giovenale, di Ariosto | il complesso delle satire di un poeta, di una letteratura, di un determinato periodo: la satira oraziana; la satira latina
3. qualunque scritto, discorso, disegno, rappresentazione, spettacolo che intende mettere in ridicolo comportamenti o concezioni altrui: satira di costume; satira politica; fare qualcuno oggetto di satira; fare la satira di qualcosa dim. satiretta, pegg. satiraccia
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Etimologia
← dal lat. satĭra(m), che è dal lat. arcaico (lănx) satŭra; cfr. satura.
Termini vicini
satinatrice satinato satinare satin sàtem satelliżżare satellitismo satèllite satellitare satanismo satànico sataneggiare satanasso sàtana sassóso sàssone sassolite sassolino sàssola sassòfono sassofonista sasso sassista sassismo sassifragàcee sassìfraga sasséto sàsseo sassèllo sassèlla satireggiare satirésco satirìaṡi satìrico satiriżżare sàtiro sativo satollare satóllo satrapìa satràpico sàtrapo sàtura saturare saturatóre saturazióne satùrnia saturniano saturnino satùrnio saturnismo saturno sàturo saudade saudiano saudita sàuna sàuri sàuro sauropterigi