Il lemma schiavo
Definizioni
Definizione di Treccani
schiavo
(pop. tosc. stiavo) s. m. e agg. (f. -a) [lat. mediev. sclavus, slavus, propriam. «prigioniero di guerra slavo»]. –
1. agg. individuo di condizione non libera, giuridicamente considerato come proprietà privata e quindi privo di ogni diritto umano e completamente soggetto alla volontà e all’arbitrio del legittimo proprietario: nell’antichità, i prigionieri di guerra venivano uccisi o venduti come schiavi; spartaco, con qualche migliaio di schiavi male armati, tenne in scacco per mesi le legioni romane; il commercio, il traffico degli s., e in partic., tra l’africa e l’america, dal 17° al 19° sec., la tratta degli s. (per analogia, si è parlato in passato di schiave bianche, traduz. dell’ingl. white slaves, per indicare le donne europee che venivano destinate ai serragli musulmani). in similitudini e in espressioni iperb.: obbedire come uno s.; vita da schiavi, dura, faticosa.
2. estens. e fig. a. che non ha la possibilità o la capacità di disporre liberamente di sé e delle proprie azioni; che non ha o ha perso la libertà e l’indipendenza, che è limitato nei proprî diritti; com. in senso politico e sociale, come sost. o agg.: un popolo s.; una nazione s. della dittatura; iperb., asservito, dominato: non voglio essere s. di nessuno; è sempre stata s. del padre; un sindacato s. di un partito politico; giovani s. del consumismo; essere s. della droga, dell’alcol, del fumo, del gioco; essere s. delle convenienze sociali; è ormai s. delle proprie abitudini; persone s. dei loro pregiudizî. b. agg. nella tecnica dei servosistemi, sinon. di asservito: grandezza s., cioè grandezza asservita.
3. s. m. come contrario di libero, franco, la parola è usata in commercio nelle espressioni: s. di dazio o di dogana, clausola con la quale nelle negoziazioni mercantili si conviene che il prezzo non è comprensivo di dazio o di altri diritti doganali a cui va soggetta la merce nel paese di destino, per cui il compratore è tenuto al pagamento di essi; s. d’imposta, clausola di prezzo che esonera il venditore dal pagamento dell’imposta di consumo cui è soggetta la merce venduta nel paese di destino, che pertanto va a carico del compratore.
4. s. m. (f. -a) region. ant. forma ossequiosa di saluto (v. ciao) di origine veneta: amici, vi sono schiavo (goldoni); s. suo, s. vostra; anche assol. schiavo!, spec. in segno di deferente commiato.
5. agg., ant. slavo, della slavonia: sì come neve tra le vive travi per lo dosso d’italia si congela, soffiata e stretta da li venti schiavi (dante). ◆ dim. schiavétto (v.); accr. schiavóne (v.); pegg. schiavàccio.
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Definizione di Hoepli
schiavo
[schià-vo]
pop., tosc. stiavo
a s.m. (f. -va)
1. persona privata della libertà e di ogni diritto umano, giuridicamente considerata proprietà assoluta di un padrone: essere, diventare s.; i romani facevano schiavi i prigionieri di guerra; il commercio, il traffico, la tratta degli schiavi; un mercante di schiavi
2. estens. chi è in stato di soggezione, con grave limitazione dei propri diritti e della propria libertà, spec. in senso politico e sociale: sotto questo regime mi sento uno s.; popoli trattati come schiavi
3. fig., iperb. chi è soggetto alla volontà altrui, a consuetudini, a norme, a vizi: mi hai preso per il tuo s.?; schiava per amore; s. del potere, del vizio
4. ant., dial. formula di saluto: amici, vi sono s. (goldoni); s. suo
b agg.
1. che è privato della libertà e di ogni diritto umano, giuridicamente considerato proprietà assoluta di un padrone: nato da genitori schiavi; i troiani schiavi in grecia
|| ell. alla schiava, alla maniera degli schiavi
|| bracciale alla schiava, alto e senza decorazioni
|| sandali alla schiava, forniti di lacci che si avvolgono e si annodano sul polpaccio
2. estens. che è in stato di soggezione, con grave limitazione dei propri diritti e della propria libertà, spec. in senso politico e sociale: una nazione schiava della tirannide
3. fig., iperb. che è soggetto alla volontà altrui, a consuetudini, a norme, a vizi: essere s. delle convenienze, delle abitudini, della droga, del fumo
4. ant. della slavonia
‖ dim. ⇨ schiavétto; schiavolìno
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Definizione di Garzanti linguistica
schiavo
[schià-vo]
f. -a; pl.m. -i, f. -e
1. si dice di chi è privo della libertà personale e dei diritti civili, e appartiene ad altri come una cosa: gli schiavi nell’antichità, nell’epoca cristiana; la tratta degli schiavi dim. schiavetto
2. si dice di chi è soggetto alla volontà o alla forza altrui e non può disporre liberamente di sé; di chi si lascia dominare da una determinata condizione o consuetudine: un popolo schiavo; non voglio essere schiavo di nessuno; essere schiavo delle passioni, delle convenzioni sociali, dell’alcol, della droga |schiavo!, schiavo suo!, antica forma di saluto, da cui il moderno ciao
3. (ant., lett.) della Schiavonia, regione sulla costa orientale dell’Adriatico; slavo: Sì come neve... /... si congela, / soffiata e stretta da li venti schiavi (DANTE Purg. XXX, 85-87)
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Etimologia
← lat. mediev. sclavu(m), slavu(m), propr. ‘(prigioniero di guerra) slavo’.
Termini vicini
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