Il lemma sfrondare

Definizioni

Definizione di Treccani

sfrondare
v. tr. [der. di fronda¹, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sfróndo, ecc.). –
1. tagliare, levare le fronde, privare delle fronde: s. una pianta, un ramo; s. le viti; come intr. pron., sfrondarsi, perdere le fronde, spogliarsi delle fronde: gli alberi, d’autunno, si sfrondano; raro e ant. senza la particella pron.: quando i boschi son verdi e quando sfrondano (sannazzaro).
2. fig. togliere da un discorso o da uno scritto ciò che vi è di superfluo, di non essenziale: questa relazione è troppo lunga, va un po’ sfrondata; eliminare ciò che vi è di esagerato e di arbitrario, che vela o deforma la realtà: la deposizione del teste deve essere sfrondata di tutti gli apprezzamenti personali. con altro uso fig., più vicino al sign. proprio del verbo: quel grande che temprando lo scettro a’ regnatori gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela di che lagrime grondi e di che sangue (foscolo, con riferimento a n. machiavelli). ◆ part. pres. sfrondante, anche come agg., in botanica, che perde le foglie, sinon. di caducifoglio. ◆ part. pass. sfrondato, con uso verbale e di agg.: un albero sfrondato; il racconto, così sfrondato, è più efficace.

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Definizione di Hoepli

sfrondare
[sfron-dà-re] (sfróndo)

a v.tr.
1. privare in tutto o in parte delle fronde: bisogna s. le viti
2. fig. privare del superfluo: s. un saggio, un articolo, un discorso
|| Privare di tutto ciò che è arbitrario, esagerato e quindi deforma la verità: se sfrondi il suo racconto di tutte le vanterie, rimane ben poco
b v.intr. pronom. sfrondàrsi
Perdere le fronde; sfogliarsi: l'albero cominciava a sfrondarsi

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Definizione di Garzanti linguistica

sfrondare
[sfron-dà-re]
io sfróndo ecc.
a aus. avere
1. liberare da ciò che è superfluo, non essenziale o non pertinente [+ di]: sfrondare un discorso, un articolo; sfrondare un testo delle parti inutili
2. privare delle fronde: sfrondare un albero, un ramo

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Etimologia

← deriv. di fronda, col pref. s-.