Il lemma vermìglio

Definizioni

Definizione di Treccani

vermìglio
agg. [dal provenz. vermelh (che, come il fr. vermeil, è il lat. vermicŭlus, dim. di vermis «verme»; nel lat. tardo il vocabolo indicò la cocciniglia e il colore che se ne ricava)]. – di colore rosso vivo, purpureo: balenò una luce vermiglia la qual mi vinse ciascun sentimento (dante); que’ che ’n tesaglia ebbe le man sì pronte a farla del civil sangue vermiglia (petrarca); la giovane, che di vergogna tutta era nel viso divenuta vermiglia (boccaccio); un bel cespuglio vede di prun fioriti e di v. rose (ariosto); quando brillava il vespero v. (pascoli). anche come s. m., per indicare il colore vermiglio: gli vide nel petto una gran macchia di v. (boccaccio). il termine, piuttosto letter., si usa anche nel linguaggio della moda per indicare una varietà di rosso acceso scarlatto. ◆ dim. vezz. vermigliuzzo: e’ mi par pur vederti morderle ... quella sua bocca vermigliuzza (Boccaccio).

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Definizione di Hoepli

vermiglio
[ver-mì-glio] (pl. m. -gli; f. -glia, pl. -glie)

a agg.
Di colore rosso acceso, molto vivo: quando brillava il vespero v. (pascoli); rosso v.
b s.m.
Colore vermiglio: gli vide nel petto una gran macchia di v. (boccaccio)
‖ dim. vermigliétto; vermigliùzzo
|| accr. vermigliòtto

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Definizione di Garzanti linguistica

vermiglio
[ver-mì-glio]
f. -a; pl.m. -gli, f. -glie
si dice di colore rosso carico, e di ciò che ha questo colore: rosso vermiglio; quando brillava il vespero vermiglio (PASCOLI)

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Etimologia

← dal provenz. vermelh, che è dal lat. vermicŭlu(m), dim. di vĕrmis ‘verme’, che nel lat. tardo indicava anche la cocciniglia e il colore che se ne estrae.