Il lemma bottéga
Definizioni
Definizione di Treccani
bottéga
s. f. [lat. apothēca, dal gr. ἀποϑήκη «ripostiglio, magazzino»]. –
1. a. in origine, luogo destinato a riporvi oggetti di ogni sorta; quindi locale, generalmente a pianterreno sulla pubblica via, dove vengono esposte e vendute le merci (b. di merciaio, di fornaio, di ferramenta, ecc.) o dove gli artigiani esercitano, spesso su commissione del cliente, la loro attività (b. di ebanista, di fabbro ferraio, di barbiere, ecc.). È termine generico, e per lo più modesto e familiare di fronte a negozio. b. in passato, fino al rinascimento, anche lo studio di artisti affermati, che lavoravano assistiti da aiuti e discepoli, cui era lasciata l’esecuzione delle parti meno impegnative di un’opera. in seguito il termine divenne sinon. di scuola artistica, spec. nella locuz. di bottega, riferita a un’opera che non si ritiene autografa del maestro, ma eseguita nella sua cerchia immediata: è una replica di b.; una madonna della b. di bellini; è un lavoro di bottega. c. locuzioni: andare a b., aprire, chiudere la b.; stare di b., avere la bottega in un determinato luogo; essere a uscio e b., avere l’abitazione vicino alla bottega; essere tutto casa e b., non concedersi distrazioni, vivere solo della famiglia e del lavoro; mettere il figliolo a b., a imparare il mestiere; saper stare a b., saper trattare con gli avventori; fondi, scarti di b., roba scadente, di poco valore; fig., fam., avere la b. aperta, avere i calzoni sbottonati, o con la cerniera lampo aperta. d. l’attività stessa di chi ha una bottega, l’esercizio di un commercio, di un mestiere: aprire, mettere su b.; avviare, mandare avanti la b.; chiudere, serrare b., anche fig. scherz., smettere di fare ciò che si fa: abbiamo chiacchierato abbastanza, sarà l’ora di chiudere b.; se non mi lasciano fare a modo mio, chiudo b. e me ne vado. e. fig. traffico disonesto, o cricca di persone che agiscono copertamente nel proprio esclusivo interesse: è tutta una b.!; fare b. di qualche cosa, farne mezzo di illecito guadagno: per tutti gli altri, era manifesta impostura, cabala ordita per far bottega sul pubblico spavento (manzoni).
2. ant. b. a vento, bancarella o casotto per esposizione e vendita di merce: di luogo in luogo sorgevano tavolati e tettoie, e botteghe a vento, sotto le quali vendevansi carni di montone (grossi).
3. segni di bottega: piccole composizioni grafiche, applicate un tempo da cartai e cartolai, poi anche da altre categorie sui loro prodotti come marchio della propria fabbrica o bottega. ◆ dim. botteghétta, botteghina e, con sign. proprî, botteghino m. (v.); spreg. bottegùccia; accr. bottegóna e bottegóne m. (quest’ultimo usato spec. per indicare grosse botteghe di caffè e più recentemente, nel linguaggio giornalistico, con iniziale maiuscola, per indicare la sede, che era situata in via delle botteghe oscure, in roma, del pci, poi pds); pegg. bottegàccia.
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Definizione di Hoepli
bottega
[bot-té-ga]
1. luogo di vendita al pubblico di merci di vario genere: b. di stoffe, di calzature; la b. del fornaio, del macellaio
|| aprire, mettere su bottega, avviare, cominciare un commercio
|| chiudere, serrare bottega, cessare l'attività
|| essere uscio e bottega, casa e bottega, di chi ha abitazione e luogo di lavoro molto vicini
|| stare di bottega, avere la bottega in un luogo; fig. passarci molto tempo: sta di b. al bar
|| tenere bottega, commerciare
|| fig. fondo di bottega, persona di poco valore
|| sviare la bottega, trattare male i clienti
|| per anton. via delle botteghe oscure, ell. le botteghe oscure, la dirigenza del partito comunista italiano, poi del partito democratico della sinistra, situata dal secondo dopoguerra a fine secolo a quell'indirizzo di roma
2. estens. commercio, traffico, spesso illecito
|| far bottega di qualcosa, farne traffico illecito
3. laboratorio artigiano: b. di barbiere, di falegname, di calzolaio
|| avere, prendere, tenere qualcuno a bottega, come apprendista
4. fam., scherz. l'abbottonatura dei pantaloni
5. st nel medioevo, laboratorio di artisti, scultori e pittori; estens. il complesso degli artisti che vi lavoravano: la b. di giotto, di verrocchio
|| opera di bottega, nello stile di un artista, ma di qualità inferiore, quindi attribuibile ad allievi
‖ dim. botteghìna; bottegùccia; ⇨ botteghìno m.
|| accr. bottegóna; bottegóne m.
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Definizione di Garzanti linguistica
bottega
[bot-té-ga]
pl. -ghe
1. locale, per lo più al piano terreno e aperto sulla strada, dove si espongono e si vendono merci di vario genere; negozio: la bottega del panettiere |aprire, metter su bottega, mettersi a fare il negoziante; cominciare un commercio, un’attività |stare di bottega, avere il negozio in un dato luogo dim. botteghina, botteghino (m.), accr. bottegone (m.), vezz. botteguccia
2. laboratorio, officina dove lavora un artigiano: la bottega del calzolaio
3. nel medioevo e nel rinascimento, il laboratorio di un artista famoso, frequentato da aiutanti e allievi; anche, la sua scuola artistica: la bottega di Giotto
4. (fam., scherz.) abbottonatura dei pantaloni: avere la bottega aperta; chiuditi la bottega!
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Etimologia
← lat. apothēca(m), dal gr. apothḗkē ‘magazzino, ripostiglio’.
Termini vicini
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