Il lemma càglio

Definizioni

Definizione di Treccani

càglio
s. m. [lat. coagŭlum: v. coagulo]. –
1. sostanza che si adopera per far coagulare il latte, e trasformarlo in formaggio; detto anche presame. si ottiene dall’abòmaso (comunem. detto ventriglio o cagliolo) vuotato, essiccato e stagionato dei ruminanti lattanti, generalm. vitelli.
2. a. erba perenne della famiglia rubiacee (lat. scient. galium verum), con foglie strette, infiorescenza a pannocchia, fiori piccoli e gialli, frutti lisci, comune nei prati in europa e asia occid.; è usata in medicina popolare ed anche per sostituire il caglio animale nella fabbricazione del formaggio. b. erba perenne della famiglia composite tubuliflore (lat. scient. cynara cardunculus), sinon. di carciofo selvatico.

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Definizione di Hoepli

caglio
[cà-glio] region. quaglio

s.m. (pl. -gli)
1. materia acida ricavata dall'abomaso dei ruminanti lattanti, usata nell'industria casearia per far coagulare il latte e trasformarlo in formaggio
2. bot erba perenne della famiglia delle rubiacee (galium verum), con fiori gialli raccolti in pannocchie, che si usava per far cagliare il latte

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Definizione di Garzanti linguistica

caglio
[cà-glio]
pl. -gli
1. sostanza acida estratta dall’abomaso dei vitelli e dei ruminanti ancora lattanti, e usata come coagulante del latte
2. (bot.) pianta erbacea con foglie lineari e fiori gialli profumati raccolti in pannocchie, che veniva usata un tempo per far cagliare il latte

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Etimologia

← lat. coagŭlu(m); cfr. coagulo.