Il lemma ergàstolo

Definizioni

Definizione di Treccani

ergàstolo
s. m. [dal lat. ergastŭlum, adattam. del gr. ἐργαστήριον, der. di ἐργάζομαι «lavorare»; propr. «casa di lavoro»]. –
1. presso gli antichi romani, edificio, in genere sotterraneo, per l’abitazione degli schiavi o dei condannati adibiti ai lavori agricoli.
2. nell’uso odierno: a. pena detentiva destinata a durare tutta la vita del condannato (in caso di ravvedimento è però consentita dopo 26 anni la liberazione condizionale) e comportante l’obbligo del lavoro con l’isolamento notturno: condannare all’e.; in ordinamenti anteriori all’unità italiana indicava anche pene detentive temporanee. b. disus. Stabilimento di pena a ciò destinato.

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Definizione di Hoepli

ergastolo
[er-gà-sto-lo]

s.m.
1. massima pena detentiva, che dura tutta la vita del condannato, ma che può terminare dopo 28 anni con la liberazione condizionale per buona condotta: condannare all'e.; la pena dell'e.
|| estens. luogo dove si sconta tale pena
2. fig., non com. luogo triste, che mette angoscia: questa casa è un e.
3. st nell'antica roma, edificio sotterraneo dove abitavano gli schiavi addetti ai lavori agricoli

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Definizione di Garzanti linguistica

ergastolo
[er-gà-sto-lo]
pl. -i
1. pena detentiva a vita prevista dal codice penale per i delitti più gravi: condannare all’ergastolo
2. (non com.) luogo dove si sconta questa pena; penitenziario: evadere dall’ergastolo | luogo o situazione in cui ci si sente oppressi per mancanza di libertà: il matrimonio è un ergastolo!
3. presso gli antichi romani, abitazione degli schiavi impiegati nei lavori agricoli dei latifondi

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Etimologia

← dal lat. ergastŭlu(m), adattamento del gr. ergastḗrion, deriv. di ergázesthai ‘lavorare’; propr. ‘casa di lavoro’.