Il lemma ropàlico
Definizioni
Definizione di Treccani
ropàlico
agg. e s. m. [dal lat. rhopalĭcus, gr. ῥοπαλικός, der. di ῥόπαλον «clava»] (pl. m. -ci). – verso r. o assol., come s. m., ropalico, verso classico in cui le parole procedono crescendo successivamente di una sillaba, come nella clava (ῥόπαλον) crescono progressivamente le dimensioni dall’impugnatura alla testa: se ne trovano nei componimenti poetici di porfirio (4° sec. d. c.), ma erano giochi metrici già in uso presso i poeti neoterici del 2° sec. d. c. e prima presso i greci nell’età ellenistica coi carmi figurati di dosiada e dei suoi imitatori. un esempio ne è il verso (citato da servio) rem tibi concessi, doctissime, dulcisonoram.
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Definizione di Hoepli
ropalico
[ro-pà-li-co]
a s.m. (pl. m. -ci; f. -ca, pl. -che)
metr verso classico greco e latino, dell'età tarda, composto di cinque parole, ciascuna delle quali ha una sillaba in più rispetto alla precedente
b anche agg.
verso r.
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Definizione di Garzanti linguistica
ropalico
[ro-pà-li-co]
f. -a; pl.m. -ci, f. -che
nella poesia classica, si dice di tipo di verso formato da una successione di parole crescenti via via di una sillaba
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Etimologia
← dal lat. rhopalĭcu(m), che è dal gr. rhópalon ‘clava’, con riferimento alla crescita della sua sezione dall’impugnatura verso la punta.
Termini vicini
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