Il lemma vói
Definizioni
Definizione di Treccani
vói
(ant. e poet. vui) pron. pers. pl. [lat. vōs]. – È il pronome di seconda persona plurale, usato cioè dalla persona che parla quando si riferisce ad altre persone realmente o idealmente presenti; si adopera sia come soggetto o come vocativo (corrispondente in questo caso al sing. tu): voi non mi credete; e voi chi siete?, che volete?; voi ch’ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ... (petrarca); sia come compl. ogg. o compl. indiretto formato con preposizione (corrispondente plur. di te): abbiamo scelto proprio voi, precisamente voi; l’ho preparato per voi; a voi non si può dir niente; di voi non mi fido; non parlate soltanto fra voi, ecc.; con la prep. da può assumere sign. particolari: fra pochi giorni sarò da voi, a casa vostra, nel luogo dove risiedete; da voi il livello di vita è più elevato, nel vostro paese; a voi!, esclam. con cui si invita qualcuno a dar prova della propria abilità (in partic., nella scherma, invito, rivolto dal presidente della giuria ai due avversarî, a dare inizio all’incontro). la forma atona (corrispondente al plur. di ti) per il compl. ogg. e il compl. di termine è vi (v.): vi esorto, vi prego; vi parlerò sinceramente. È ant. l’uso di voi senza preposizione, con valore di compl. di termine: non è l’affezion mia tanto profonda, che basti a render voi grazia per grazia (dante). come soggetto, si esprime o si sottintende, si antepone o si pospone al verbo, in modo analogo a tu (v.): volete entrare? (sottint. voi); voi dove siete stati?; voi stessi, anche voi, proprio voi l’avevate riconosciuto; voi tre rimarrete qui; l’avete detto prima voi; siete stati voi; siete voi che dovete chiederci scusa; non avendo voi sollevato alcuna obiezione ...; beati voi! rafforzato con altri o altre (voi altri o voi altre anche in una sola parola) esprime forte contrapposizione: voi altri non potete capire. può avere come apposizione un sost. plur.: voi, cari amici ...; voi signori ...; o anche un sing. collettivo: voi, razza di canaglie, non mi avevate avvertito. ◆ il pron. voi fu usato frequentemente in passato come forma allocutiva nel rivolgersi a una singola persona con la quale non si avesse tale confidenza da potere usare il tu, sia in segno di deferenza quando questa persona fosse di grado socialmente elevato o un superiore, sia in segno di distacco quando la persona appartenesse a un rango sociale inferiore o fosse un subalterno: dare del voi a qualcuno; passare dal voi al tu, cessare di dare del voi e dare invece del tu; siete voi qui, ser brunetto? (dante); signor mio, se a voi aggrada, voi potete a una ora a voi fare grandissimo onore, e a me ... grande utile (boccaccio); «voi non rispondete?» riprese il cardinale (manzoni, in un dialogo tra il cardinale borromeo e don abbondio). l’uso decadde da quando, a partire dal cinquecento, il voi allocutivo esprimente deferenza fu sostituito dal lei e, nonostante un tentativo di ridargli vigore compiuto durante il regime fascista (1938-43), è oggi piuttosto raro in ogni caso, salvo nell’uso region. e fam. del Centro e del Mezzogiorno; sopravvive nei dialoghi di opere narrative, drammatiche o cinematografiche, tradotte nel passato dall’inglese o dal francese; è comunissimo e normale nella corrispondenza commerciale, dove serve a rendere più impersonale il dialogo, portando la persona sullo stesso piano di un ente o di una ditta.
Leggi su
Treccani...
Definizione di Hoepli
voi
ant., poet. vui
a pron. person. di 2ª pers. pl. m. e f. pop., tosc. (apocopato in vo')
1. indica le persone a cui ci si rivolge e si usa come soggetto corrispondente al pl. di tu: v. uomini, v. donne; v. siete molto buoni; siete stati v. a telefonare?
|| In genere omesso quando il v. indica in modo chiaro la persona; sempre espresso per evitare ambiguità con il v. al congiunt. (è convinto che v. siate in errore), in presenza di più soggetti (v. e io partiremo domani), per dare rilievo al soggetto (v. me l'avete detto), nelle contrapposizioni (v. l'avete chiesto, non noi), nelle esclamazioni (beati v.!), nelle comparazioni, preceduto da come e quanto: noi non parliamo come v.; ne sappiamo meno di v.
|| Sempre espresso quando è rafforzato con stesso, medesimo, anche, nemmeno, proprio, appunto e sim.: v. stessi dovete garantirlo; verrete anche v.; non lo volete nemmeno v.; proprio v. lo credete?; lo diceste appunto v.
|| Come sogg. si usa con valore impersonale per riferirsi in modo generico a un gruppo di persone o a tutta l'umanità: se v. considerate la situazione; quando v. riflettete su questo
|| Con valore enfatico, in inizio di frase: v. sì che vi siete divertiti!; v. andate, noi vi aspetteremo qui
|| Posposto al v. o in fine di frase, evidenzia il sogg. e lo stato in cui si trova, o esprime minaccia più o meno vaga, aspirazione, desiderio: ci penserete v.!; fateglielo vedere v. quello che sapete fare; invitasse voi. alla festa!
|| Come sogg. si accorda con un nome singolare collettivo: v., razza di delinquenti, ve ne pentirete, ve ne pentirete
|| Dopo i verbi copulativi essere, sembrare, parere, con valore predicativo: siete v.!; non sembrate più v.
|| rafforz. ripetuto all'inizio e alla fine della frase, per dare maggior efficacia a un'affermazione: v. lo avete rovinato, v.
|| ant., pop. merid. come forma di cortesia, si usa in sostituzione di tu e te per rivolgersi a una sola persona di sesso maschile o femminile, con lo stesso valore dell'attuale lei, in segno di riguardo o di distacco sul piano sociale: v. qui, ser brunetto? (dante); baciamo le mani a v. don calogero
2. si usa come compl. ogg. corrispondente al pl. di te, in sostituzione della forma vi, quando gli si voglia dare particolare rilievo: sta guardando proprio v.; cercavamo v.; devo accusare v. di questo
3. si usa come compl. ogg. o compl. di termine in luogo delle forme atone vi e ve, quando gli si voglia dare particolare rilievo: voleva v.; guarda proprio v.; a v. invece non piace, vero?; non lo spiegherò certo a v.!; a v. non darebbe mai il permesso
|| Anteposto al v. per accentuare un contrasto: v. voleva, non noi; a v. hanno scritto, non a loro
|| a voi, esclamazione esortativa all'agire, a dimostrare le proprie capacità
|| e ora, a voi, vediamo cosa sapete fare, come ve la cavate
|| eccomi a voi, a vostra disposizione
|| veniamo, torniamo a voi, al vostro problema, a ciò che vi interessa
4. preceduto dalla preposizione, si usa nei vari complementi indiretti: veniamo con v.; questo regalo è per v.; tra v. e me era seduto lui; si sono lamentati di v.
|| da voi, nel vostro paese, nella vostra città, nella vostra regione, a casa vostra: starà da v. per un mese; da v. tira sempre vento; da v. la gente è troppo fredda
b come s.m.
Il pronome “voi”
|| dare del voi a qualcuno, rivolgerglisi usando il pronome voi
|| estens. passare dal voi al tu, instaurare un rapporto di confidenza con qualcuno
Leggi su Hoepli...
Definizione di Garzanti linguistica
voi
[vói]
indica chi ascolta più qualcun altro (= tu più tu, lui, loro ecc.) e può essere usato sia come soggetto sia come complemento
1. come soggetto può essere sottinteso, a meno che non stabilisca contrapposizione, o sia coordinato con un altro soggetto, o lo si voglia sottolineare: (voi) non abitate più qui?; quando (voi) andate via, chiamatemi; se voi lo farete, noi ricambieremo; andiamo noi e voi insieme; voi qui?; pensateci voi!; poveri voi!; siete voi?; non sembrate più voi
2. si usa come complemento oggetto o come complemento di termine (preceduto da a) quando gli si vuol dare particolare rilievo (altrimenti è sostituito dalle forme atone vi, ve): ho chiamato voi, non loro; il torto lo avete fatto a voi, non a me | è sempre usato negli altri complementi indiretti, preceduto da preposizione: posso venire con voi?; questo si ritorce contro di voi; da voi, a casa vostra, nella vostra famiglia, nel vostro paese ecc. | nelle comparazioni, dopo come e quanto: nessuno si comporta come voi; ne so esattamente quanto voi | nell’uso antico poteva essere complemento di termine, senza la preposizione a: non è l’affezion mia tanto profonda, / che basti a render voi grazia per grazia (DANTE Par. IV, 121-122) | si rafforza se è seguito da stesso o preceduto da anche, nemmeno, proprio, appunto ecc.: siete stati voi stessi a volerlo; proprio voi dite questo?; nemmeno voi lo avete fatto?; un sopruso fatto appunto a voi
3. nell’uso antico o, ancora oggi, in usi popolari regionali, si usa per rivolgersi a una persona con cui non si è in confidenza, nelle stesse situazioni nelle quali l’italiano formale richiede il lei; in questi casi il verbo si coniuga alla seconda persona plurale, mentre i participi e gli aggettivi restano al singolare: voi siete stato molto buono con lui; Siete voi qui, ser Brunetto? (DANTE Inf. XV, 30)
4. con valore impersonale: se voi considerate che..., se si considera
♦ n.m. invar.
il pronome voi in quanto forma di cortesia: passare dal voi al tu; dare il (o del) voi, parlare col voi, rivolgersi a qualcuno usando la seconda persona plurale
Leggi su
Garzanti linguistica...
Etimologia
← lat. vōs.
Termini vicini
voglióso vogliolóso vòglia vogavanti vogatura vogatóre vogata vogare vóga vòdka vocòder vocìo vociferazióne vociferatóre vociferare vociare vociano vocianéṡimo vócero vóce vocazióne vocazionale vocativo vocaliżżo vocaliżżazióne vocaliżżare vocalità vocalist vocalismo vocàlico voile voivòda voivodato volanda volandièro volàndola volano volant volante volantinàggio volantinare volantino volapié volare volata volàtica volàtico volàtile volatilità volatiliżżare volatiliżżazióne volativo volato volatóre volée volemìa volenteróso volentièri volére volgare